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CLAUDIO LECCI: “SICUREZZA E PRESIDIO DEL TERRITORIO…PORTARE IL COMMISSARIATO DI SAN SEVERO A PRIMA DIRIGENZA”

Di Beniamino PASCALE

Tra le riflessioni in merito alla sicurezza e la presidio del territorio, quella di portare il Commissariato di San Severo a “Prima dirigenza”. Le spiegazioni di Claudio Lecci.

Dopo le riflessioni e le considerazioni su ciò che è accaduto a Vittorio Brumotti, nel quartiere di San Bernardino, che vanno nella sicurezza, nella prevenzione e nel presidio del territorio, queste le considerazioni di Claudio Lecci, già vice questore al commissariato di San Severo: “Insisto nell’invitare a considerare che non è corretto riversare sulle Forze di Polizia la responsabilità di fenomeni che traggono invece origine da antichi retaggi antropologici, storici, sociali, culturali, relazionali. Tuttavia risponde al vero che lo stesso Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza conferisce all’Autorità locale di Pubblica Sicurezza il delicato compito di comporre bonariamente i privati dissidi. Sul punto c’è moltissimo da dire e già negli anni novanta il Rotary di San Severo organizzò un seguitissimo dibattito durante il quale emersero chiari i benefici sociali di tale attività ove svolta intensamente e proficuamente. La giustizia spesso si risolve in un chiarimento tra le parti che deve avvenire in tempi molto celeri. In questo caso lo Stato si propone come immediato ed efficace presidio sociale ed evita degenerazioni, rancori, repliche. Soltanto un adeguato Ufficio svolge le sue funzioni agevolmente. In realtà, l’inquadramento amministrativo di un Ufficio statale è sempre retrodatato rispetto alle mutazioni che sopravvengono”. Mutazioni di ordine sociale, storico, economico per un territorio. Il commissario Lecci, oggi in pensione, entra nel merito e chiarisce con un esempio: “Pensiamo a Manfredonia: tra le ragioni per le quali il Commissariato di Pubblica Sicurezza fu elevato a rango di Prima Ddirigenza (con i correlati adeguamenti a cascata) vi fu l’istituzione del Petrolchimico, l’Anic per intenderci. Soppresso l’Anic, il Commissariato è rimasto a quel livello, probabilmente per altre ragioni (numero di abitanti, posizione strategica, porto, etc…). Che dubbio c’è che a San Severo le cose siano cambiate da quando è stato insediato un Commissariato da direttivo (vice questore aggiunto)? La cosa è stata ben compresa ma alle rinnovate necessità è stata data risposta con l’istituzione di un reparto dedito alla sola prevenzione e in modo non esclusivamente dedicato alla città”. Avere un Commissariato di Prima dirigenza vuol dire, senz’altro, un incremento d’organico con tutto quello che ne deriva di qualità e quantità del lavoro che andrebbe a svolgere: “Con soli dieci uomini in più al Commissariato, invece, si sarebbe assicurato una Volante (Polizia di prevenzione che opera all’occorrenza anche in regime repressivo) 24 ore su 24 – ha concluso Claudio Lecci – Il Nucleo di Prevenzione credo che conti su una cinquantina di unità. Ottima la diagnosi, fallace la cura strumentale operativa in tema di sicurezza. Inadeguata quella sociale perché priva di un progetto”.

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