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COLLOQUI SUL CENTRO STORICO, MOLTI CONSENSI ALL’INTERVENTO DI MONS. CHECCHINATO – IL VESCOVO “EVITIAMO QUANTO ACCADUTO A TERRACINA”.

di Dante Scarlato

Nel primoincontro sul nostro centro storico organizzato da D’Araprì in collaborazione con la nostra testata, tenutosi venerdì 27 novembre, vari sono stati i temi toccati da Mons. Giovanni Checchinato, che è stato ospite del primo colloquio. Ecco di seguito alcuni passaggi del suo intervento che ha riscosso numerosi consensi:

Perché è importante il centro storico per una città?

Il centro storico rappresenta, appunto, la storia della comunità, i nostri padri non pensavano a costruire una città solamente per il bisogno di case. Dentro alle città c’è un progetto di vita, tutto questo a prima vista deve esprimere l’idea di una comunità, di un certo numero di persone che stanno in relazione e che fanno della loro comunione un bene comune.

Il centro è anche un luogo a cui tornare col cuore e con la memoria, e quando proprio quest’ultima viene a mancare non siamo più capaci di mettere in asse le esperienze della nostra vita.

Mi piace abitare al centro storico – aggiunge – proprio perché scendo ed incontro tanta gente, subito fuori incontro solo automobili, non ho l’opportunità di vivere in relazione.

Che esperienza ha vissuto nel centro storico di Terracina, di cui è stato parroco, cos’è successo?

A Terracina è successo qualcosa che non mi auguro succeda anche qui: quando arrivai lì nel ’92, la via principale del centro era piena di attività commerciali, dalla farmacia alla posta, quando me ne andai nel 2005, di tutte quelle attività ne restarono in piedi solo due.

Tutto questo – paradossalmente –  avvenne all’interno di un processo di valorizzazione del centro storico, in cui però si imposero troppi vincoli e restrizioni, non solo alla circolazione: molte persone, tra cui molti anziani, andarono via lasciando molte abitazioni vuote, molte case furono vendute ed ora sono abitate solo nei mesi estivi.

Come parrocchia, col consiglio pastorale, iniziammo un percorso di sensibilizzazione per proporre soluzioni concrete, diverse dalla mera “museificazione” del patrimonio artistico, che non preservasse tale realtà mettendola “sotto una campana di vetro”, ma facendola rivivere. […] San Severo – aggiunge Mons. Checchinato – non si trova in questa stessa situazione, sebbene molte attività vadano avanti con fatica, ci sono molte più possibilità su cui puntare.

È curioso sottolineare come, delle volte, iniziative di rilancio urbanistico come nel caso di Terracina, anche se mosse da nobili intenti, vadano nella direzione opposta a quella auspicata; questa testimonianza potrebbe portare ad una riflessione sulla realtà locale e sul difficile rapporto tra tutela dei beni storici e attività commerciali. Proprio questa riflessione potrà essere un punto di partenza su cui articolare il secondo appuntamento in streaming di venerdì 4 dicembre alle ore 19:30, che avrà come ospiti il dott. Antonio Masselli e il dott. Roberto Pasquandrea, in cui si parlerà dell’evoluzione urbanistica della città nel corso dei secoli.

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