“Colpo di scena”, il comunicato della Regione Puglia. Le reazioni alla nota sull’impianti di compostaggio.
La nota della Regione Puglia (nr.519/17 dell’11.05.17): “Impianto di compostaggio a San Severo, specificazione della Regione Puglia”, è stata come un “coup de théâtre”, un vero “colpo di scena”. Tale resta, perché, a caldo, suona come “una bocciatura” dell’operato della Giunta Miglio e dell’Ufficio Ambiente della Provincia di Foggia. Il comunicato dell’agenzia di stampa di via Capruzzi (non firmato, però), puntualizza i dubbi sulla realizzazione dell’impianto sanseverese, perché secondo gli organi regionali, serve partecipazione e laddove si può, l’impiantistica dovrà essere pubblica. La reazione delle forze politiche che si oppongono all’impianto privato (regolarmente approvato nel suo iter e in modo legittimo richiesto ed esercitabile dal soggetto Sagedil lsrl) ed al comitato civico nato per la circostanza, è stato da “goal al 90°”, per usare un’espressine calcistica, tant’è stata l’euforia. Rifiuti: Cosa fare? Alla domanda, non ci sono molte risposte. La raccolta differenziata con il sistema “porta a porta”, rappresenta, a oggi, l’unica soluzione che strizza l’occhio anche all’ambiente, oltre che alle tasche dei cittadini. il dilemma amletico è: Impianto di compostaggio si, impianto no (pubblico o privato?) e di quale dimensione/portata? Negli ultimi mesi, il dibattito politico ha pressoché monopolizzato la scena; c’è stata una conferenza stampa nel Comune con i rappresentanti della Sa.G.Edil srl; c’è un fronte trasversale (Comitato Civico) che chiede chiarezza e condivisione delle decisioni.
Così il vice sindaco/assessore alle attività produttive, Francesco Sderlenga: “Se la Regione Puglia non ritenesse idoneo l’impianto sotto tutti i punti di vista, compreso il fatto che sia privato, la Provincia e il Comune revocherebbero le delibere. L’iter amministrativo-procedurale della Provincia ha fatto sedere allo stesso tavolo tutti gli attori istituzionali che hanno fatto tutte le valutazioni previste, prima di rilasciare l’autorizzazione. Il problema è più politico che tecnico, a questo punto – chiosa Sderlenga – Da parte dell’Amministrazione comunale c’è la massima garanzia e tutela per la salute pubblica e, cosa non trascurabile, per le tasche dei cittadini. Si tratta, come risaputo, di un impianto proposto dalla ditta privata Sagedil, che ha ottenuto tutte le autorizzazioni delle istituzioni preposte. Se avessimo avuto il minimo dubbio sulla sicurezza dell’impianto, compresa la portata, non avremmo avuto nessuna remora a fermare l’iter. Abitiamo tutti a San Severo. Il problema, ripeto, è più politico”. Le conclusioni di Sderlenga: “Se la Regione, anche lunedì 14 maggio, in conferenza stampa prevista a San Severo, dovesse ritenere non idonei gli impianti privati (come Deliceto, Lucera – da 220.000 ton. – e altri nella nostra zona) e dovesse darci dettagli tecnici, la revoca delle delibere non sarebbe un problema. Ben vengano gli impianti pubblici, ma deve dirlo la Regione”. Cosa ne pensa la Regione, che sarà rappresentata dall’avv. Gianfranco Grandaliano, dell’Agenzia territoriale della Regione Puglia per il servizio di gestione dei rifiuti, alla conferenza stampa indetta lunedì al MAT? “Il piano regionale sui rifiuti, già esistente, è oggetto di una revisione. L’attuale Piano, prevede per San Severo, un impianto pubblico da 25.000 tonnellate e pubblico. Quello che è in fase di realizzazione, oggi, è un impianto privato e non è di responsabilità regionale. Come Regione Puglia – continua Grandaliano – alla chiusura del ciclo dei rifiuti si vuol dare un’impronta pubblica o quanto meno predominante rispetto al privato. Ci sono troppi impianti privati”. Le conclusioni di Gianfranco Grandaliano: “Se gli organi che hanno valutato l’impianto di San Severo, hanno dato l’autorizzazione, vuol dire che è legittimo! Le scelte impiantistiche, della Regione, seguiranno l’iter strategico: agenzia (quella guidata da Grandaliano, ndr) – ing. Valenzano – governatore Emiliano”. Questi saranno i temi anche di lunedì, mentre queste sono le principali reazioni politiche sempre dopo la nota della Regione: “Sono pienamente in linea con l’intento di via Capruzzi – dichiara Rosa Barone, consigliere regionale del M5S – perché è quello che stiamo dicendo da tempo. Siamo soddisfatti della nota della Regione Puglia: pubblico e dimensionato in base ai territori. Ma, così com’è stata formulata la nota, trapela un certo messaggio anche politico”. Nazario Tricarico, presidente di Città Civile: “Il compostaggio in Puglia è un pasticcio. Ecco perché Emiliano scarica Miglio sulla questione Safab. Ci troviamo di fronte al disastro della gestione dei rifiuti grazie all’inerzia della Regione, del Presidente e dell’avv. Grandaliano. Dopo il durissimo documento dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, poco o nulla si è fatto per gestire in modo pianificato l’emergenza rifiuti. L’ultima sceneggiata di mercoledì con un comunicato utile solo a prendere le distanze dal progetto e mettere la patata bollente nelle mani di Miglio. A Bari sanno bene che quelli della Sagedil sono oramai autorizzati. Escluderli dal Piano regionale di prossima approvazione mi sembra, tutto sommato, una presa in giro. L’ennesima nei confronti dei cittadini”.
Beniamino PASCALE
Presentato il Comitato Civico anti impianto Sagedil
“Insieme si cresce: Vantaggio per pochi a spese di tutti l’impianto di compostaggio”, il tema dell’incontro di ieri, organizzato dal Comitato Civico trasversale, che dice “no” all’impianto di compostaggio. Presente l’eurodeputato del PD, Elena Gentile; “Ho ascoltato i sanseveresi che mi hanno spiegato l’iter procedurale dell’impianto di compostaggio. Il comunicato della Regione Puglia di mercoledì, è un bel ‘colpo di scena’, visto che parla di pubblico e di partecipazione. Le direttive comunitarie (che parlano di economia circolare, rifiuto zero, discariche zero, ecc.) dovrebbero essere definite entro il prossimo anno, come direttive del Parlamento Europeo. Gli impianti di compostaggio servono e devono attenersi alle direttive comunitarie e poi a livello nazionale e reginale. Impianti che devono chiudere il ciclo dei rifiuti, vanno dimensionati in base ai territori perché non devono gravare solo su una zona. Si deve prendere in seria considerazione anche il trasporto dei rifiuti – ha concluso Elena Gentile – perché quello su rotaia è più sicuro e meno impattante sull’ambiente. Una cosa: l’avverbio ‘preferibilmente’ pubblico, come dice la Regione, ci deve far ragionare. Il pubblico dovrebbe essere meno soggetto a tante lusinghe di natura non legale. Inoltre, posso ipotizzare che il presidente Emiliano, da assessore della giunta Miglio, abbia almeno sentito parlare dell’impianto? Perché il comunicato non era firmato? Chi lo ha emesso? Il presidente, l’assessore, il capo dipartimento?”
Beniamino PASCALE