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COMMISSIONE PARLAMENTARE ANTIMAFIA A FOGGIA: “IL GOVERNO NON SOTTOVALUTI LE MAFIE DI CAPITANATA”

di DESIO CRISTALLI

L’on. ROSY BINDI, Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, dopo l’incontro ufficiale presso la Prefettura di Foggia (nella foto) dello scorso 26 aprile, ha dichiarato: “Dopo la nostra precedente missione a Foggia c’è stata una evoluzione non tranquillizzante e si è reso necessario un nuovo intervento in Capitanata per approfondire ciò che avevamo già denunciato in precedenza e che si è sviluppato in modo non positivo al di là della vigilanza delle Forze di Polizia e della Magistratura”. La Presidente, seduta accanto al Prefetto di Foggia S. E. MARIA TIRONE, che ha salutato gli illustri ospiti a nome delle nostre popolazioni, ha descritto analiticamente il fenomeno delle mafie e delle altre associazioni criminali della nostra provincia e poi gli obiettivi di cui bisogna ancora dotarsi in questa terra. Ha poi fatto ampio cenno alle recenti e incancrenite vicende del GRAN GHETTO smantellato alcune settimane fa in agro di SAN SEVERO. Ha poi aggiunto la BINDI: “Mi impressiona la capacità del fenomeno mafioso foggiano di relazionarsi con la criminalità comune. Mentre in altre realtà la criminalità mafiosa si sente disturbata dalla criminalità comune e la tiene sotto controllo ‘rassicurando’ per certi versi le popolazioni, le mafie foggiane alimentano la criminalità comune, la sostengono, se ne servono, si fanno finanziare se necessario. Non si spiegherebbe diversamente l’altissimo tasso di furti, estorsioni, incendi e assalti a portavalori”. Durante l’incontro ha anche preso la parola la Presidente della Commissione Regionale di contrasto alle mafie, ROSA BARONE, che ha dichiarato: “In primis bisogna concedere alla Capitanata la DIA, richiesta con una mozione recentemente approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale della Puglia e che ora aspetta il parere favorevole del Ministro sen. MARCO MINNITI.Serve poi anche l’attenzione particolare della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Puglia e una Sezione Distaccata della Corte d’Appello di Bari a Foggia.Ricordo anche – ha aggiunto la BARONE – che la promozione della cultura della legalità non può non passare dal rispetto per la memoria di coloro che hanno dedicato la vita al contrasto della criminalità, tra i quali i due pugliesi della scorta del giudice GIOVANNI FALCONE, che devono essere, con gli altri servitori dello Stato caduti nella lotta contro alle mafie, le più autentiche stelle polari della Commissione Parlamentare Antimafia”. E’ stato poi ricordato, in altri interventi, che l’ultima visita a Foggia della Commissione è avvenuta il 31 luglio 2014, allorchè per la nona volta venivano riaccesi i riflettori,nei 28 anni di vita della Commissione Antimafia, sul CASO FOGGIA (ovviamente intendendo tutta la provincia dauna). La “Società foggiana”, tre anni dopo, è stata vieppiù riconosciuta, per importanza criminale, la QUARTA MAFIA D’ITALIA, dopo COSA NOSTRA, ‘NDRANGHETA e CAMORRA, stando all’analisi del Procuratore nazionale antimafia FRANCO ROBERTI (recentemente ospite della nostra Amministrazione Comunale a Palazzo Celestini). E’ stato ancora ricordato che a Foggia, dal settembre 2015 all’ottobre 2016 la guerra tra clan della ‘Società foggiana’ ha registrato otto agguati, con due morti, sette feriti ed un’autentica raffica di arresti con numerosi processi ancora in corso nei vari gradi di appello. Alla luce di tutto ciò, il CASO FOGGIA (che riguarda da vicino anche i CASI locali non meno importanti di SAN SEVERO, CERIGNOLA, GARGANO e zona MANFREDONIA-VIESTE-MATTINATA) è stato nuovamente girato alla diretta attenzione del Governo nazionaledal quale si attendono risposte (speriamo non al solito EVASIVE e SUPERFICIALI come spesso avvenuto in passato!!!) all’opera malefica che falcidia da tanti decenni la terra di Capitanata. Va da sé che l’azione costante ed il pungolo deciso dell’Amministrazione Provinciale e di tutte le Amministrazioni Comunali di Capitanata — soprattutto della cosiddetta ‘pentapoli’ FOGGIA-MANFREDONIA-SAN SEVERO-CERIGNOLA-LUCERA — sono chiamate ad evitare che le luci della ribalta si spengano ancora una volta su questa terra per favorirne altre, magari più vicine…al cuore di chi deve ((POLITICAMENTE)) decidere nelle stanze romane il da farsi per arginare le mafie che operano maleficamente ed intrallazzano alla grande da queste parti.

 

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