Commissioni Consiliari: sono utili solo se non vengono usate per fare pettegolezzo e se assolvono alla loro funzione originaria altrimenti sono antieconomiche.
Noto con stupore che qualche componente della maggioranza ogni tanto si ricorda di parlare delle questioni attraverso la stampa e non lo fa nei consessi istituzionali.
Diversamente da quel che sostiene la consigliera Buca, in seno alla conferenza dei capigruppo il suo partito, “la Svolta”, si è espresso in senso sfavorevole rispetto proposta di riduzione delle commissioni avanzata da Stefanetti. Quindi trovo stupefacente che lei risponda a Forza Italia invece che rispondere a tutte le forze politiche contrarie alla proposta, compresa La Svolta, da cui anche
lei, a questo punto, prende le distanze.
Preciso tuttavia, a tutti coloro che si sono presi il fastidio di dissertare sull’argomento, che la questione è molto più semplice di quel che appare.
La commissione non è antieconomica a prescindere ma diventa tale se non assolve alla sua funzione originaria, se serve per fare pettegolezzo, se non è il luogo in cui confrontarsi sulle questioni ma un circolo ricreativo, se diventa il luogo in cui i grandi manovratori di “Bene Comune” hanno deciso far “distrarre” i consiglieri comunali mentre loro, altrove, “maneggiano e festeggiano” indisturbati.
Dunque, fatta qualche eccezione, le commissioni si riducono ad essere quotidianamente solo il luogo in cui tenere impegnati i consiglieri comunali.
La proposta del consigliere Stefanetti, che acutamente parte di “riduzione” e non di “abolizione”, mira ad ottimizzare il tempo delle commissioni ed a concentrare i lavori delle stesse in un’unica giornata proficua, ottenendo, così l’ulteriore risultato di ridurre la spesa pubblica.
A ciò aggiungasi che per i dipendenti pubblici, come nel caso della consigliera Buca, il problema è doppio, considerato che usufruiscono anche di permessi retribuiti per lo svolgimento delle funzioni consiliari.
Pertanto la richiesta di Stefanetti sulla riduzione del numero delle commissioni andava analizzata principalmente sotto il profilo quantitativo ( e non solo sotto il mero profilo economico) e meritando di essere accolta fin da subito e da tutti.
Quanto all’aumento del numero dei capigruppo, immagino che il riferimento sia al consigliere Pratticchizzo fuoriuscito dalla lista “La Svolta” per aderire ad altra forza politica.
Anche in questo caso, ricordo al consigliere Buca che i dissidi interni al suo partito devono trovare rivendicazione in sedi diverse e su argomentazioni differenti.
Ancor piu’ se si considera che la designazione di “capogruppo”non avviene nè con votazione, nè con discrezionalità ma per regolamento se il consigliere richiedente ha i requisiti, così come affermato anche dal Prefetto nel caso di Prattichizzo.
Comprendo i dissapori della Svolta sulla vicenda ma è doveroso non mischiare le due vicende nè creare confusione.
Le commissioni devono tornare ad essere il luogo di confronto politico serio e di soluzione dei problemi. Per questo continuo a sostenere con forza che lo streaming delle commissioni consiliari avrebbe una funzione benefica per tutti. Avvicinerebbe la cittadinanza alla politica locale, renderebbe più trasparente l’attività politica e, se vogliamo, renderebbe molti consiglieri comunali più responsabili e consapevoli del proprio ruolo.
Il Consigliere Comunale
Rosa Caposiena