Sport

COMPIERE SCELTE: LAVORO DA COACH

Riflessioni di cultura sportiva

 Le scelte. Già! E’ mio convincimento che sono proprio le scelte da operare alla base dei negativi o, al contrario, positivi risultati che possono essere conseguiti nei vari settori dello sport agonistico. In special modo poi nell’ambito degli sport di squadra le scelte condizionano ogni possibile successo. E, dunque, per l’allenatore dover operare ricorrenti scelte significa dover affrontare e dirimere i continui dilemmi che gli si parano davanti nella quotidianità della sua professione. Imbroccare le scelte giuste è viatico per una brillante carriera. Infatti, è una scelta, in tempo di campagna acquisti per rinforzare la squadra, scegliere un giocatore con determinate caratteristiche piuttosto che altre. E’ una scelta, in periodo di pianificazione della tattica di squadra, impostare un sistema di gioco oppure un altro. E’ una scelta prediligere una difesa uomo o una zona. E’ una scelta, durante la gara, decidere di effettuare la sostituzione di un giocatore con un altro. E’ una scelta preferire di schierare una formazione piuttosto che un’altra. E’ ancora una scelta decidere sul tipo di gestione della squadra. E già, è sempre una scelta! Perché poi, in fin dei conti, il calcio, il basket, il volley, così come altri sport non soggiacciono a regole di sviluppo di sistemi matematici. Non è stato ancora inventato un protocollo seguendo il quale si ha certezza di vincere sempre. E meno male, altrimenti gli sport di squadra potrebbero benissimo essere giocati da atleti-robot dotati di circuiti integrati ed allenati da un computer al quale siano state fatte memorizzare tutte le scelte possibili. Molti lettori ora penseranno che questa del computer al posto del coach potrebbe davvero essere una soluzione all’avanguardia. Si potrebbe così, quantomeno, ovviare alle stupidate perpetrate dagli allenatori nel prendere certe decisioni durante le partite. Il computer sarebbe in grado di selezionare la scelta più appropriata con modalità d’errore vicino allo zero. Ma non è così. Perché ogni obiettiva convinzione d’ordine metodologico, qualsiasi preordinato comportamento da utilizzare di fronte a risoluzioni tattiche, qualunque scelta dettata da un calcolo logico, qualsivoglia regola suggerita dall’ortodossia strategica, può essere vanificata da imponderabili, poiché infinite, variabili che il gioco propone. Perciò, nella mia carriera, mi sono dato una condotta, convinto dell’inesistenza di un bagaglio di nozioni in grado di dare certezza di successo alla scelta compiuta, quella di affidarmi a ciò che l’istinto mi suggerisce in quel momento. A volte il risultato potrebbe non rispondere all’attesa, ma il più delle volte sì. Posso assicurare che in quei momenti l’analisi dei fattori che condizioneranno la scelta da operare viaggia ad una velocità superiore a quella di un computer.

NOTA DI REDAZIONE: per una migliore e più approfondita trattazione della materia, si rimanda all’ultimo libro di VANNI PELUSO CASSESE intitolato ‘I SEGRETI DELL’ESSER COACH’ in formato e-book acquistabile in tutte le librerie online.

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