Confesercenti, i Riti della Settimana Santa per promuovere l’Alto Tavoliere con pacchetti vacanze di turismo culturale ed enogastronomico
Promuovere il territorio attraverso le tradizioni e i riti della Settimana Santa nella Daunia Barocca. C’è tutto un universo di culture popolari che ruotano attorno ai tanti eventi previsti nell’Alto Tavoliere durante
i giorni che portano a Pasqua. Confesercenti Foggia, in collaborazione con altre realtà della Capitanata, nell’ambito di un più articolato progetto di promozione del territorio e delle sue tipicità, ha ideato un’ampia proposta per fare incetta di emozioni speciali. Riti e tradizioni della Settimana Santa che diventano anche momento di promozione per il territorio coinvolgendo ristoranti, hotel, agriturismi, B&B, ma anche cantine, oleifici e aziende biologiche che apriranno le porte per offrire ospitalità e cortesia.
Pacchetto di iniziative turistiche inviato a tour operator e agenzie viaggio nazionali ed esteri, potenziali visitatori del territorio, complessivamente migliaia di contatti, con l’obiettivo di stimolare nuovi arrivi anche fuori stagione. «Un primo passo – commenta Carlo Simone, presidente di Confesercenti Foggia -, necessario per avviare percorsi e contatti finora rimasti impraticabili. L’Alto Tavoliere – presto dedicheremo attenzione anche alle altre zone del Foggiano – era e rimane fuori dai percorsi turistici che contano. In tanti parlano di promozione, marketing territoriale, ma solo sulla carta. Confesercenti ha deciso di farlo sul serio e, coinvolgendo realtà già presenti e vive del territorio, ha lanciato la sua sfida. Presto lo faremo anche con le feste patronali». Una proposta che oltre a dove dormire, mangiare o acquistare prodotti certificati permette al visitatore di avere notizie aggiornate sugli eventi. «A tal proposito abbiamo coinvolto – aggiunge Simone – il Centro Studi di Tradizioni Popolari “Terra di Capitanata” di San Severo che, sul proprio sito, garantirà questo servizio pubblicando il calendario aggiornato. E’ l’ottica del sistema che deve andare oltre le esigenze imprenditoriali e coinvolgere il territorio. Noi abbiamo dimostrato che è possibile: l’importante è coinvolgere realtà che credono in progetti del genere. I parolai restino a casa, le nostre aziende hanno bisogno di fatti concreti».