IL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA ANALIZZA LA CRIMINALITÀ DI TUTTA LA CAPITANATA E DI SAN SEVERO

Tra le deliberazioni assunte dal Consiglio Superiore della Magistratura nelle materie di competenza della VI Commissione vi è la risoluzione sull’analisi del fenomeno mafioso e sulle criticità per l’amministrazione della giustizia negli uffici giudiziari operanti in Capitanata nel settore della criminalità organizzata. Nella seduta del 18 ottobre 2017, il plenum ha approvato una risoluzione che analizza la situazione degli uffici giudiziari di Foggia e Bari. La delibera si colloca nell’ambito dell’azione consiliare in materia di criminalità organizzata e fa seguito alla missione della VI Commissione che dopo i gravi episodi criminali verificatisi ad agosto sul Gargano si è recata a Bari e a Foggia per acquisire i dati necessari per un intervento consiliare di supporto agli uffici giudiziari. Nello specifico la risoluzione analizza compiutamente i fenomeni criminali che caratterizzano la provincia di Foggia, sia con riferimento alle tipologie delittuose “tipiche” delle diverse aree, sia con riguardo alle numerose associazioni delittuose che vi operano. A partire da quella di Foggia.
USURA ED ESTORSIONI — “Nel territorio di Foggia negli ultimi anni è stata registrata una forte recrudescenza dei delitti di usura, la cui peculiarità, nell’attualità, è rappresentata dalla circostanza che il fenomeno non è circoscritto ai privati, avendo interessato anche il settore bancario. Ai delitti di usura, laddove perpetrati in danno dei privati, si associano sovente gravi condotte estorsive, spesso commesse con l’uso di armi, che si innestano anche nei contesti di spaccio, molto diffusi, in quanto i gestori della vendita di sostanze stupefacenti, pur di garantirsi il provento dell’attività illecita, coartano sia gli acquirenti che i numerosi rivenditori al dettaglio con ricorso a metodi spesso molto violenti, prospettando ritorsioni anche in danno dei familiari e facendo uso di esplosivi con elevata capacità devastante”.
FURTI E RAPINE — “Nel contesto socio-economico del foggiano, segnato dalla grave crisi economica, sono endemici i delitti di rapina, sovente commessi con armi, sia in danno di esercizi commerciali, che di privati, nonché i reati di furto, con i correlati delitti di ricettazione. Le indagini hanno consentito di accertare che i gruppi criminali organizzati che operano in Capitanata, pur operando un controllo molto capillare del territorio, hanno scelto di riservare alla microcriminalità il settore dei reati predatori”.
MICROCRIMINALITA’ — “La microcriminalità, quindi, nel circondario di Foggia, convive con i gruppi criminali strutturati, senza subirne il controllo, pur dovendo corrispondere agli stessi una percentuale sugli introiti delle attività delittuose predatorie, che, pertanto, costituiscono uno dei canali di finanziamento dei gruppi strutturati. La capillare presenza sul territorio dei gruppi organizzati e il ricorso alla estrema violenza come abituale metodo dell’operatività delittuosa ha determinato nella società civile un forte assoggettamento al crimine, che, sul versante giudiziario, si traduce in comportamenti omertosi delle vittime con conseguenti difficoltà investigative e di accertamento giudiziale”.
ABUSIVISMO — “Si registra una grave forma di tolleranza, il che spiega il diffuso fenomeno delle occupazioni abusive di spazi pubblici, soprattutto dei marciapiedi, utilizzati per l’allestimento di bancarelle per la vendita della frutta, nonché di edifici pubblici destinati all’edilizia popolare, abitati, invece, da famiglie criminali ovvero utilizzati come luoghi di spaccio. Anche la Pubblica Amministrazione è risultata permeata dalla criminalità, presente, in particolare, nel settore degli appalti pubblici, dell’edilizia e della tutela ambientale”
LA CRIMINALITÀ A SAN SEVERO — Oltre ad analizzare la situazione di Foggia, la risoluzione contenuta nella delibera consiliare della VI Commissione del CSM del 18 ottobre scorso, analizza compiutamente i fenomeni criminali che caratterizzano la provincia di Foggia, sia con riferimento alle tipologie delittuose “tipiche” delle diverse aree, sia con riguardo alle numerose associazioni delittuose che vi operano. Quindi l’AREA DI SAN SEVERO. La criminalità sanseverese è per lo più costituita da sodalizi criminali fondati su base familiare (i capi sono sovente coadiuvati da parenti prossimi e affini), ognuno dei quali controlla le attività illecite relative a definite porzioni del territorio, ovvero ‘quartieri’. L’organizzazione criminale sanseverese, come accertato da alcune sentenze (Panunzio e DayBefore), è affiliata alla mafia foggiana (LA SOCIETÀ) e ha contatti (accertati in numerose indagini) con esponenti di gruppi criminali campani e calabresi, nel settore della commercializzazione di sostanze stupefacenti. Sul territorio è stata accertata anche la presenza di una radicata comunità di cittadini albanesi pluripregiudicati, particolarmente attivi nel traffico di sostanze stupefacenti e di armi, settore nel quale interagiscono sia con i criminali locali, che di altre zone. Elevata è l’incidenza su questa area anche dei reati di estorsione in danno dei commercianti e di privati, spesso attuati con l’esplosione di colpi d’arma da fuoco verso le abitazioni e l’incendio delle autovetture; l’imposizione della guardiania; l’usura; le truffe di auto attuate con la commercializzazione di autovetture di grossa cilindrata, commercializzate all’estero, sui mercati dell’Est Europa; il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti, con importazione degli stupefacenti soprattutto dall’area iberica e dal Nord-Europa e con successiva commercializzazione, oltre che nell’area del Subappennino Dauno, anche nei territori vicini, quali il Molise e l’Abruzzo; le truffe in danno di privati, di compagnie assicurative e di attività commerciali. In merito all’andamento delle attività delittuose, i dati statistici relativi al Comune di San Severo evidenziano una flessione nel 2016 e nel primo quadrimestre del 2017 per quasi tutti i reati, ad eccezione delle rapine perpetrate ai danni degli esercizi commerciali, in aumento nel primo quadrimestre del 2017 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Gli omicidi commessi nello stesso periodo sono cinque, per tre dei quali sono stati individuati i responsabili. Anche in questa area, l’atteggiamento omertoso delle vittime e della società civile ostacola un’efficace azione di repressione del crimine, rendendo difficoltosi gli sforzi e l’impegno delle Forze dell’Ordine finalizzati a disarticolare i summenzionati sodalizi criminosi. In danno di persone gravitanti nell’area politico-istituzionale, sono stati segnalati i seguenti fatti: il 9 marzo 2016 un rappresentante locale di vertice ha denunciato di avere ricevuto minacce di morte da parte di uno sconosciuto che gli citofonava a casa; l’11 luglio 2016, presso l’abitazione di un altro amministratore locale, ignoti incendiavano l’auto di famiglia; il 5 marzo 2017 in Piazza della Costituzione, presso un albergo, una persona rimasta ignota, a bordo di una Innocenti di colore bordeaux, compendio di furto commesso a Termoli il 3 marzo 2017, esplodeva quattro colpi di arma da fuoco calibro 9 contro un mezzo del IX Reparto Mobile della Polizia di Bari, parcheggiato in strada.
fonte: FOGGIATODAY