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Cosa provoca la cistite nelle donne: le cause più comuni

La cistite è una condizione i cui effetti sono particolarmente fastidiosi e possono, in alcuni casi, compromettere la serenità e la conduzione di una vita quotidiana agevole.

 

L’insorgenza di questa infiammazione della vescica, a sua volta provocata da un’infezione, è particolarmente frequente nelle donne.

 

La cistite nelle donne può essere causata da diversi fattori e tra i più comuni troviamo anche i rapporti sessuali. Il sito dimann.com, tra i più autorevoli su queste tematiche, spiega in maniera esaustiva perché i rapporti sessuali sono tra le cause della cistite, ma è giusto specificare che le possibilità di incorrere in questa spiacevole infiammazione aumentano esponenzialmente se non vengono seguite corrette pratiche igieniche sia prima che dopo il coito.

 

Quando si parla di cistite nella donna è il caso di menzionare anche un altro fattore, annoverabile più che nelle cause nei fattori di rischio. Di cosa si tratta? Della conformazione anatomica femminile.

 

Le donne, infatti, hanno un’uretra più corta rispetto a quella degli uomini (misura circa 3 – 4 cm). Inoltre, la sua vicinanza all’ano predispone, quando si presentano determinate condizioni, la risalita verso la vescica di batteri che sono normalmente commensali nell’intestino.

 

L’importanza del microbiota vaginale

Un altro fattore che può aumentare il rischio di cistite nella donna è la disbiosi del microbiota vaginale. Nell’ambiente vaginale femminile, albergano numerosi organismi e, in condizioni fisiologiche, si ha a che fare con un sostanziale equilibrio tra quelli patogeni e quelli benefici.

Nel momento in cui questo equilibrio va a perdersi, l’ambiente risulta più vulnerabile agli attacchi da parte di patogeni che, normalmente proliferano nell’intestino.

I lattobacilli in particolare rappresentano una barriera di difesa molto efficace e, a seconda della situazione clinica della singola paziente, possono o meno essere integrati tramite supplementi alimentari.

I fattori ormonali

Sono numerosi i fattori causali e di rischio che rendono l’organismo femminile particolarmente vulnerabile alla cistite. Nell’elenco, è possibile includere anche i naturali cambiamenti ormonali che fanno la loro comparsa sia nell’arco di un singolo mese, sia durante tutta la vita.

Facciamo l’esempio di uno dei batteri più famosi quando si parla di cistite, ossia l’Escherichia coli.

 Come dimostrato più volte dalla scienza in questi anni, il batterio in questione aderisce all’uretra e ad altre zone dell’apparato uro-genitale femminile grazie a dei veri e propri prolungamenti, la cui azione è favorita da specifici assetti ormonali.

Tra questi, rientrano i quadri che insorgono a seguito dell’arrivo della menopausa o in gravidanza.

Altri fattori da conoscere

Chiaro è ormai che, quando si discute di cistite nella donna e di fattori che aumentano il rischio di avere a che fare con questo problema, che può rivelarsi a dir poco difficile da gestire, compromettendo anche vita sociale e lavorativa, al di là dell’igiene è essenziale considerare anche l’equilibrio batteriologico dell’ambiente vaginale.

Quest’ultimo, a sua volta, può essere influenzato da fattori come stress e alimentazione.

 

Oltre a questi aspetti, va considerato anche l’utilizzo frequente di tamponi vaginali nei giorni del flusso mestruale. Da non dimenticare, inoltre, è il ricorso a prodotti spermicidi – se li si introduce nella propria quotidianità intima, è sempre meglio farlo dopo aver chiesto consiglio al ginecologo – e l’igiene effettuata con detergenti intimi non adatti al proprio ambiente vaginale.

A tal proposito, è bene ricordare che la scelta di tale prodotto deve essere gestita considerando l’età e la situazione dal punto di vista della fertilità.

Nella fase della vita dominata dalla fecondità, per la donna è consigliato l’utilizzo di un detergente intimo che non impatti sul pH dell’ambiente vaginale, che dovrebbe essere, se possibile, mantenuto entro la soglia limite di 7.

Da non dimenticare, infine, è l’importanza di assumere antibiotici solo su prescrizione medica, evitando quel pericoloso fai da te che può portare a una resistenza dei batteri a questi medicinali.

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