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Cosa si prospetta per la scelta dei deputati e senatori da mandare a Montecitorio?

Lo scioglimento anticipato delle camere firmato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e controfirmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, è stato l’epilogo delle dimissioni del Premier e del Governo da lui presieduto, venuto meno il sostegno parlamentare di alcune forze politiche. La presa d’atto del Capo dello Stato è stata inevitabile dal momento che il Governo non aveva più la maggioranza politica per continuare ad operare. L’Italia si prepara così ad andare alle elezioni politiche anticipate in un momento molto difficile per il Paese vessato dall’inflazione all’8%, dai rincari dei carburanti, dalla guerra in atto tra Russia e Ucraina. Il voto per l’elezione del nuovo Parlamento è stato fissato per il 25 settembre 2022, una data non lontana ed entro settanta giorni dovremmo avere il nuovo Governo che uscirà dalle urne. Si preannuncia una campagna elettorale, sui generis, in quanto si svolgerà nei mesi estivi, cosa mai accaduta nella nostra storia repubblicana. Sulle decisioni del Presidente del Consiglio dei Ministri, Draghi, di restare alla guida del Governo fino alla scadenza naturale della legislatura, a nulla sono valsi gli appelli di oltre mille sindaci d’Italia e di tutto il mondo produttivo, imprenditoriale e associazionistico italiano. Ora non ci resta che guardare al futuro. L’avvio della campagna elettorale apre la strada alle candidature e cosa si prospetta per la provincia di Foggia per la scelta dei deputati e senatori da mandare a Montecitorio? Ovviamente i diversi partiti sceglieranno, sentiti i vertici nazionali e regionali, le candidature e questa sarà una partita ardua e tutta in salita. La provincia di Foggia, soltanto negli ultimi anni è stata all’attenzione dell’agenda politica nazionale per fatti criminosi, nonostante i vertici locali si siano battuti per avere la DIA a Foggia, il Reparto Prevenzione e Crimine a San Severo ed un potenziamento delle forze dell’ordine sul territorio. Qualcosa è stato fatto, ma molto resta da fare per ricostruire tutto il tessuto sociale frantumato. C’è bisogno, quindi, di candidati alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica a livello locale che facciano sentire forte e vibrante la loro voce in maniera energica nelle sedi istituzionali nazionali, raccogliendo le istanze che provengono dai cittadini. Gli stessi cittadini sono ormai stanchi di sentire tante parole vuote e inconsistenti pronunciate per la circostanza, in quanto vogliono i fatti, anzi pretendono che il loro voto rappresenti il tramite per portare le loro istanze nelle sedi parlamentari. La Capitanata con la sua gente ha urgente bisogno di contare di più su Roma e soprattutto di politici che avertono veramente l’esigenza di lavorare per lo sviluppo e la crescita di questo nostro territorio per anni letteralmente abbandonato a se stesso dalla politica nazionale.

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