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DA ITACA A SAN SEVERO

La classe docente sostiene ragionevolmente che oggi lʼemergenza educativa richiede, in primo luogo, una forte responsabilità del ruolo dei genitori, della famiglia. Le cronache sono piene di episodi diventati ‘sport’ quasi quotidiano. L’aggressione ai docenti da parte di genitori che credono di “colmare” così l’assenza di autorevolezza verso i figli. Alcuni genitori presi da una sorta di senso di colpa per non essere troppo presenti con i figli scaricano tutta la loro impotenza contro gli insegnanti rei – a loro dire – di essere troppo severi. Lo psichiatra MASSIMO RECALCATI sostiene che… “Troppi genitori hanno smesso da tempo di svolgere il proprio ruolo, hanno abdicato, si sono dimessi dalla loro funzione, mentre i loro figli annaspano in un tempo senza orizzonte proprio come il giovane TELEMACO che attende il ritorno di ULISSE. Chi meglio di TELEMACO – costretto a restare sospeso in un limbo tra infanzia e adolescenza – può simboleggiare il dramma delle nuove generazioni che vivono nell’incertezza di poter costruire il proprio futuro? Dove sono finiti i padri? In quali mari si sono persi? Perché i padri non riescono a sostenere la propria funzione educativa e il confronto intergenerazionale che ne deriva? I giovani di oggi assomigliano a TELEMACO che guarda il mare e aspetta che dal mare tornino le vele gloriose della flotta invincibile del padre”. Fin qui, la tesi di RECALCATI. Ora non vorrei urtare la suscettibilità di chi ci legge con un fantasioso o realistico paragone, ma credo che SAN SEVERO (la nostra amata e tormentata città del vino, dell’olio e dei fuochi…artificiali) fondata – secondo una fantasiosa e suggestiva leggenda – dal greco DIOMEDE, sia come Itaca e che vi siano giovani alla “Telemaco” con dei padri assenti e in tutt’altre faccende affaccendati. Se il paragone vi sembra non pertinente con la nostra realtà cittadina, me ne scuso sin d’ora. Ma se trovate delle affinità con la “petrosa Itaca” e con i suoi omerici personaggi, allora occorre prendere atto che la vera priorità è l’emergenza educativa dei minori, l’emergenza dei modelli dis-educativi genitoriali e la salvaguardia dei docenti come ultima frontiera che resiste nelle trincee di una scuola diretta purtroppo da ministri della Pubblica Istruzione inadeguati…diciamo così! A San Severo vi sono minori allo sbando in grado di compiere di tutto, anche degli omicidi. Una questione sociale (e diciamolo pure “politica”) di tale portata, ha bisogno innanzitutto della massima competenza e attenzione da parte delle ISTITUZIONI cittadine che insieme alla CHIESA locale e al mondo delle ASSOCIAZIONI possono e devono dare vita ad una Comunità Educante.

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