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Daunia Venenum: Resta in carcere Mundi. Tribunale rigetta istanza legali

Resta in carcere Fabrizio Mundi, titolare dell’azienda Lufa, al centro dell’inchiesta “In Daunia venenum”. Ieri il Tribunale del Riesame di Bari ha rigettato la richiesta dei legali che puntavano sulla revoca della misura cautelare per insussistenza di inquinamento o, in subordine, la sostituzione in misura più lieve. Le motivazioni del rigetto si conosceranno più avanti. Giovedì prossimo, invece, il Riesame si pronuncerà sulle posizioni di Primiano Calvo, Remo Bonacera e Diego Aliperti. Il primo, politico sanseverese coinvolto nella storia della “mazzetta” al dirigente Arpa, il secondo, zio di Mundi, ritenuto dall’accusa factotum dell’organizzazione criminale e il terzo dipendente e socio della Lufa. Al momento i tre sono ai domiciliari.