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DAUNIAPOESIA 2017 Settima Edizione | dal 13 al 19 dicembre

con Davide Rondoni, Franco Arminio, Canio Mancuso e Claudio Damiani

a TRANI, FOGGIA, SAN SEVERO, MONTE SANT’ANGELO e SAN GIOVANNI ROTONDO

Sette Giorni. Cinque città diverse. Quattro poeti. Quattro libri. Due spettacoli. Un film. Questi sono i numeri della Settima Edizione del Festival DauniaPoesia che si svolgerà dal 13 al 19 dicembre tra Trani, Foggia, San Severo, Monte Sant’Angelo e San Giovanni Rotondo con i poeti Franco Arminio, Claudio Damiani, Canio Mancuso e Davide Rondoni. Il programma è poi arricchito con l’omaggio a Matteo Salvatore che faranno Ciava e Antonio Munno con lo spettacolo “Terza Qualità”, con l’omaggio ad Umberto Fraccacreta che faranno Raffaele Niro e i Rione Junno con lo spettacolo “Il pane (di ieri e di oggi) della Daunia e del Gargano” e con l’omaggio al poeta armeno Daniel Varujan attraverso il film prodotto da DauniaPoesia che ha coinvolto 15 poeti italiani contemporanei tra i quali Maria Grazia Calandrone e Aldo Nove.

L’Associazione Culturale Rhymers’ Club vara la VII edizione di «DauniaPoesia» che porta il titolo “la poesia come pane”.

Il titolo è stato preso in prestito da una citazione della grande scrittrice austriaca Ingeborg Bachmann: “Poesia come pane? Un pane che dovrebbe stridere tra i denti come sabbia, e risvegliare la fame, piuttosto che placarla”.

Saranno sette i giorni di programmazione di questa settima edizione e la proposta che il Festival si propone di fare è proprio quella di considerare la poesia come un alimento, ma allo stesso tempo anche uno strumento per risvegliare gli animi intorpiditi dagli stili di vita che la nostra cultura occidentale quasi ci impone.

DauniaPoesia inizierà a Foggia  il 13 dicembre con un omaggio alla poesia di Matteo Salvatore fatto dall’artista, nonché musicista, Ciava e dal pittore poeta contadino Antonio Munno con lo spettacolo “Terza Qualità”, un progetto nato tra i filari di una vigna. L’idea è quella di leggere testi scelti delle canzoni di Matteo Salvatore per esaltarne la poetica. La voce  di Munno, il quale ha scelto e tradotto i testi, è accompagnata dalle musiche originali composte da Ciava e suonate con una chitarra moderna, tendenzialmente acida ma anche capace di dolcezza.

Proseguirà il 14 dicembre a Trani, in collaborazione con l’Assessorato alle Culture del Comune di Trani, con Novecento. Dimore di Poesie” e l’attivissima libreria “Luna di sabbia”, dove si svolgerà un incontro/presentazione con il poeta Davide Rondoni autore del libro “La natura del bastardo”, poesie che riescono a cogliere gli strumenti e gli spunti per una riflessione implicita sulla dimensione umana.

Il 15 dicembre il Festival si sposterà a Monte Sant’Angelo, uno di quei luoghi che ogni scrittore inserisce immediatamente nella sua mappa emotiva, nella geografia della sua scrittura, dove il poeta paesologo Franco Arminio, accompagnato dalle musiche dei Rione Junno, presenterà il suo recentissimo “Cartoline dai morti”, una riflessione fulminante, a volte ironica, quasi sempre spiazzante, sulla vita vista dalla fine, dalla morte.

Continuerà a San Giovanni Rotondo sabato 16 dicembre con l’incontro/presentazione di “Fiammiferi”, la prima raccolta poetica del critico e poeta Canio Mancuso il quale, assieme all’attore Nazario Vasciarelli, aprirà la scatola delle parole con le quali si possono salutare gli amici, compilare i moduli delle tasse e… costruire navi.

Domenica 17 dicembre sarà la volta di San Severo per la tappa del progetto “Il pane (di ieri e di oggi) della Daunia e del Gargano”, con il quale Raffaele Niro e i Rione Junno faranno un omaggio al poeta sanseverese Umberto Fraccacreta, nel settantesimo anno dalla sua scomparsa. Durante la serata ci saranno interventi della dottoressa Elena Antonacci, direttrice del MAT Museo dell’Alto Tavoliere, di Francesco Giuliani, scrittore e critico letterario, ed Enrico Fraccacreta, poeta e scrittore. Questo evento è finanziato dall’Agenzia Pugliapromozione con il programma “InPuglia365 Autunno”.

Lunedì 18 dicembre il Festival resta a San Severo e incontra il poeta Claudio Damiani il quale, in dialogo con il poeta Enrico Fraccacreta, presenterà il fortunatissimo “Cieli celesti”, per scoprire che siamo parte di una “continuità”, e che il nostro presente sarà il passato e la ragione di vita per chi verrà, così come noi siamo il futuro di quelli che sono stati, e che tutto il tempo è l’ “essere” stesso, cioè il senso del nostro stare e compierci nel mondo.

DauniaPoesia si concluderà martedì 19 dicembre a Foggia con la proiezione del film “Il canto del pane di Varujan”. Prodotto dal Festival DauniaPoesia, con la regia di Raffaele Niro, il film è un omaggio al poeta armeno Daniel Varujan. Niro ha chiesto a 15 poeti italiani contemporanei, tra i quali Aldo Nove e Maria Grazia Calandrone, di leggere una delle poesie de “Il canto del pane” del poeta armeno, ed ha realizzato 15 cortometraggi che, assieme, riescono a dare un senso completo dell’opera di Varujan.

A Foggia il Festival sarà ospite del FotoCineClub, a Trani della Biblioteca Comunale “G. Bovio”, a San Severo del MAT Museo dell’Alto Tavoliere e della Biblioteca Comunale “A. Minuziano”, a Monte Sant’Angelo della Chiesa di San Salvatore mentre a San Giovanni Rotondo del Provo.Cult Clab.

La settima edizione del Festival DauniaPoesia è promossa dalla regione Puglia assessorato all’industria turistica e culturale in collaborazione con  l’Associazione Presìdi del libro, ha ottenuto del Parco Nazionale del Gargano, della Città di Monte Sant’Angelo – Patrimonio UNESCO e della Città di San Severo, ha ottenuto il contributo dell’Associazione Monte Sant’Angelo Francigena e di Novecento – Dimore di Poesia, e ha ottenuto la collaborazione dell’Assessorato alle Culture del Comune di Trani, del MAT Museo dell’Alto Tavoliere, della Biblioteca Comunale “A. Minuziano” di San Severo, della Biblioteca Comunale “G. Bovio” di Trani, del FotoCineClub di Foggia, dell’Archeoclub di Monte Sant’Angelo, dell’Associazione Culturale “C’era una volta…” di Monte Sant’Angelo e dei Presidi del Libro di San Severo e di San Giovanni Rotondo.

Relativamente al progetto “Il Pane (di ieri e di oggi) della Daunia e del Gargano” l’Associazione Culturale Rhymers’ Club ha beneficiato del finanziamento dell’Agenzia Pugliapromozione con il programma “InPuglia365 Autunno”.

I protagonisti

Franco Arminio è nato e vive a Bisaccia, in Irpinia d’Oriente. Ha pubblicato una ventina di libri. Ricordiamo, tra gli altri, Vento forte tra Lacedonia e Candela (Laterza), Terracarne (Mondadori), Cartoline dai morti (Nottetempo) e Geografia commossa dell’Italia interna (Bruno Mondadori). Si occupa anche di documentari e fotografia. Come paesologo scrive da anni sui giornali e in Rete a difesa dei piccoli paesi. Attualmente è il referente tecnico del Progetto Pilota della Montagna Materana nell’ambito della Strategia Nazionale per le Aree Interne. Ha ideato e porta avanti La casa della paesologia a Trevico e il festival “La luna e i calanchi” ad Aliano.

Francesco Ciavarella in arte Ciava nasce nel 1978 a San Giovanni Rotondo.  La sperimentazione è l’attitudine che scandisce la sua formazione artistica. Con la sua chitarra dissonante collabora in diversi progetti musicali che spaziano dall’acustica all’elettronica. Nell’arte figurativa commistiona diversi materiali come smalto, gesso, plastica, ferro, legno e materiali da recupero. Dopo aver solcato diverse città italiane con le sue esposizioni, decide di dedicarsi al suo territorio e da lì inizia ad organizzare collettive d’arte come “Scarti in fermento”. Da lì a poco, insieme ad altri amici, fonda “La Casa di Michele” un‘associazione artistica e galleria d’arte contemporanea. Vive ed opera ad Apricena (FG).

 

Claudio Damiani è nato nel 1957 a San Giovanni Rotondo. Vive a Rignano Flaminio, nei pressi di Roma. Tra le sue raccolte poetiche ricordiamo Fraturno (Abete, 1987) e Attorno al fuoco (Avagliano, 2006, Premio Mario Luzi, finalista Premio Viareggio). Per Fazi Editore ha pubblicato La miniera (1997, Premio Metauro), Eroi (2000, Premio Montale), Poesie, a cura di Marco Lodoli (2010, Premio Laurentum) e Il fico sulla fortezza (2012, Premio Camaiore, Premio Brancati). Nel 2016 è uscito il saggio La difficile facilità. Appunti per un laboratorio di poesia (Lantana Editore).

 

Canio Mancuso (Melfi, 1971) vive a San Severo. Nel 2004 fonda il mensile umoristico “Za!”. Dal 2005 al 2006 è caporedattore del periodico “Sguardi”. È autore di documentari, slogan pubblicitari e testi per il cabaret. Scrive o ha scritto (soprattutto di poesia) per le riviste “Fermenti”, “Le reti di Dedalus” e “Christianitas” e per i quotidiani “L’Attacco”, “Capitanata.it” e “Zeroventiquattro.it”. È citato nel volume Letteratura del Novecento in Puglia (Progedit, Bari 2009 e 2010), a cura di Ettore Catalano, nel capitolo dedicato alla poesia foggiana contemporanea. Ha collaborato come correttore di bozze con la casa editrice Barbera. Per Besa ha curato, col poeta Raffaele Niro, un’antologia della poesia dauna dal 1900 ai giorni nostri, numero speciale dei “Quaderni dell’Orsa”.

 

Antonio Munno è nato a San Paolo di Civitate nel 1967. Da giovanissimo inizia a viaggiare sostenendosi con piccoli lavori di fortuna. Dopo un viaggio conoscitivo per “Ecovillaggi”, si ferma in un vecchio borgo sull’appennino modenese dove abbraccia la decrescita.

I suoi testi, mai pubblicati su carta, sono raccolti sul suo sito:

https://sites.google.com/site/antoniomunno67/
Dal 2015 strappa vecchie lenzuola e le colora con vinavil.

 

Raffaele Niro è nato a San Severo (Fg) nel 1973.  Ha pubblicato L’attesa del padre (Transeuropa, 2016); Lingua di terra (La Vita Felice, 2013); Carte d’identità (Sentieri Meridiani, 2011); Cartacanta (Edizioni M. Di Salvo, 2009); Vuoti a rendere (Edizioni Rhymers’ Club, 2006).
Sue poesie sono tradotte in Austria, Cile, Messico, Nicaragua e Spagna.
Per la narrativa è coautore di Inchiostro di Puglia (Caracò, 2015, postfazione di Nicola Lagioia), de I fuggiaschi (Stilo, 2013, prefazione di Franco Arminio), di Babel Hotel (Infinito, 2011, prefazione di Gian Antonio Stella) e di Rondini e ronde (Mangrovie, 2010).

È ideatore e direttore artistico del festival DauniaPoesia.

 

Rione Junno è una realtà vivissima della musica etnica italiana e negli ultimi anni ha avuto centinaia di concerti in tutt’Italia e nel mondo: Canada, Tunisia, Francia, Spagna, Germania, Svizzera, Belgio, compresi i festival italiani più importanti. Il percorso di Rione Junno inizia concretamente nel 2002 quando entra stabilmente in “Taranta Power”, il movimento fondato da Eugenio Bennato.  Il gruppo ha collaborato negli anni e condiviso i palchi praticamente con tutti i ‘nomi’ più importanti della musica italiana: da Eugenio Bennato, ai Cantori di Carpino, a Marcello Vitale, Daniele Sepe, Bisca, Antonio Infantino, Nidi d’Arac, Erasmo Petringa, Roy Paci, Tony Esposito, Marcello Colasurdo, Almamegretta, 99 Posse, Peppe Voltarelli, Otello Profazio, E ‘Zezi, Cisco (Modena City Ramblers), Ginevra di Marco, Pietra Montecorvino, Enzo Gragnaniello, Luca Rossi, Francesco Loccisano, Alfio Antico, Officina Zoè, Sha-One (La Famiglia).

 

Davide Rondoni (1964) ha pubblicato alcuni volumi di poesia, tra i quali Il bar del tempo (1999), Avrebbe amato chiunque (2003), Compianto, vita (2004), Apocalisse amore (2008), Rimbambimenti (2010) Si tira avanti solo con lo schianto (2013), con i quali ha vinto numerosi premi. È tradotto in vari Paesi, collabora a programmi di poesia in Tv e radio, è editorialista di quotidiani, ha fondato il Centro di poesia contemporanea dell’Università di Bologna e la rivista «clanDestino». Ha pubblicato romanzi e saggi, è autore di teatro e di traduzioni di Baudelaire, Rimbaud e Peguy. Ha partecipato a numerosi festival internazionali di poesia.

Nazario Vasciarelli è autore e attore alla ricerca di un teatro nuovo: infatti scrive e interpreta spettacoli che, pur attingendo spesso ai temi delle tradizioni popolari orali, ricercano la strada di una nuova e coraggiosa drammaturgia.E’ autore e interprete di una trilogia di spettacoli legati alle terra: “Terra bruciata” (sul brigantaggio), “Terra, pane e libertà” (sull’epopea del sindacalismo bracciantile), “Osteria dei ricordi” (su gli antichi cunti contadini). Ha più volte collaborato con giovani e affermati musicisti di Capitanata e con autorevoli musicisti classici. Ha lavorato con Rai 1 nella fiction “Il Generale dei Briganti” e per Rai 3 nella docu-fiction “Amore Criminale”. E’ autore di 17 spettacoli teatrali.

I libri

LA NATURA DEL BASTARDO di Davide Rondoni, ed. Mondatori

Un vero e proprio formidabile accendersi, e poi riaccendersi, di frammenti vitali, in un coacervo di esperienze, di impressioni forti e contraddittorie, di amore vario eppure ininterrotto, in un rapporto costante e diretto con il reale, nella contemporaneità, che non lascia tregua al lettore. Davide Rondoni tocca con questo libro il punto di più persuasiva tensione nella sua ricerca poetica, che si propone come fortemente innovativa pur senza programmarsi come tale. Innovativa perché riesce a cogliere, dalla dimensione anche apparentemente banale dell’esistere e dalla normalità del linguaggio piano della comunicazione, gli strumenti e gli spunti per una riflessione implicita continua sulla dimensione umana, non senza i felici effetti di improvvisi stacchi verticali. Rondoni ci offre dunque i suoi viaggi nella quotidianità del molteplice manifestarsi dell’amore, con la capacità di attraversare il buio dell’esperienza e delle cose e di farle trionfare in una sorta di imprevista luce. La luce che squarcia l’opacità apparente dell’esistere.

CARTOLINE DAI MORTI 2007-2017 di Franco Arminio, Ed. Nottetempo

Tornano a grande richiesta le Cartoline dai morti di Franco Arminio in un’edizione accresciuta e arricchita di testi inediti che inaugura la nuova vita della storica collana Gransassi in una veste grafica morbida e preziosa.

L’esistenza vista dalla fine, dalla morte – “questa cosa che forse regge tutto, questo niente che sorregge e corrode ogni cosa” – si riduce a poche cose: una luce sul comodino, un barattolo di caffè, un maglione verde, le prime rose, una torta di compleanno, un solitario, le rondini che fanno avanti e indietro, una donna amata, una sconosciuta…

Con 150 cartoline, paradossali, ironiche e fulminanti, Franco Arminio ci offre un resoconto dei tanti modi di morire inviandoci brevi, asciutti messaggi da un posto sconosciuto spedendoci di volta in volta un soffio impercettibile, una leggera pena, una vertigine, una sorpresa.

FIAMMIFERI di Canio Mancuso, Ed. Besa

Parole e poesie che in fondo, piace pensarlo, somigliano davvero ai fiammiferi: con i fiammiferi si possono accendere fornelli, appiccare incendi e costruire navi. Con le parole si possono salutare gli amici, compilare i moduli delle tasse e… costruire navi. I fiammiferi che danno il titolo a questa raccolta non hanno niente di simbolico, non vogliono essere la metafora di qualcos’altro: sono gli elementi essenziali di una costruzione, la nave in miniatura che il padre del poeta compose, pezzo dopo pezzo, con faticosa allegria, una trentina di anni fa. Scrive l’autore: “Anche questo piccolo libro, come l’arte sghemba di mio padre, è il frutto di una lunga pazienza rischiarata dalla memoria. Ogni poesia è il paragrafo di un racconto che procede per frammenti, strofe più distese, ingrandimenti e lampi ai limiti della boutade.

Parole e poesie che in fondo, piace pensarlo, somigliano davvero ai fiammiferi: con i fiammiferi si possono accendere fornelli, appiccare incendi e costruire navi. Con le parole si possono salutare gli amici, compilare i moduli delle tasse e… costruire navi.

CIELI CELESTI di Claudio Damiani, Ed. Fazi

Con “Cieli celesti” Claudio Damiani ha scritto un libro in cui il suo pensiero filosofico si apre all’orizzonte della scienza. La chiarezza espressiva e la forma contemplativa dei versi, però, sono le stesse dei libri precedenti, quelle apprese dalla lezione dei latini e di Petrarca. Così come il ritmo continua a essere dialogante: il suo rivolgersi agli uomini, agli animali, alla natura, all’intera creazione come fossero tutti parte di una “comunità” che poi significa capire quanto ogni cosa è indispensabile all’altra e che proprio questo è il “miracolo” di cui facciamo quotidianamente esperienza. Nel tempo della nostra vita, all’interno di un universo tanto vasto e tanto misterioso da sovrastarci e spesso spaventarci, Damiani percepisce un disegno – la rivelazione di un’intelligenza universale che illumina la mente – come una linea che scorre inesorabile lungo i secoli e i millenni. Di quella linea, l’essere umano, l’individuo, non è solamente un punto tra gli infiniti altri, ma è un nucleo di energia, un “quanto di tempo”, scrive il poeta servendosi dei termini della fisica: è la possibilità che il disegno – un disegno che Dio, o qualcuno a cui abbiamo attribuito questo nome, ha pensato – si compia. Come l’anello infinitamente piccolo di una catena infinitamente grande, la sua stessa esistenza determina il passato, il presente e il futuro dell’universo. Allora, il tempo dell’uomo non è mai veramente finito, e pure la morte è parte del disegno.

Gli spettacoli

Terza Qualità – Omaggio alla poesia di Matteo Salvatore di Ciava e Antonio Munno

Un progetto nato tra i filari di una vigna. Lavorando tra i filari, nella vigna è stata facile l’associazione a “Pe’ nu cacchj d’uva”, testo di una tragica canzone di Matteo Salvatore che accompagna la vendemmia. È così che è cresciuta l’idea di leggere testi scelti delle canzoni di Matteo Salvatore per esaltarne la poetica. La voce  di Munno, il quale ha scelto e tradotto i testi, è accompagnata dalle musiche originali composte da Ciava e suonate con una chitarra moderna, tendenzialmente acida ma anche capace di dolcezza.

Il Pane (di ieri e di oggi) della Daunia e del Gargano di Raffaele Niro e Rione Junno

L’omaggio al pane, al più rappresentativo prodotto dell’enogastronomia dauna e garganica, e l’omaggio ad un importante poeta, il sanseverese Umberto Fraccacreta, nel 70° anno dalla sua morte, con un reading musicale interpretato da un altro poeta, Raffaele Niro, che leggerà il poemetto “il pane” di Fraccacreta, con le musiche di una delle realtà più importanti della musica popolare, i Rione Junno.

Progetto vincitore del bando InPuglia365 autunno dell’Agenzia Puglia Promozione. Programma operativo Regionale FESR-FSE 2014 – 2020 “Attrattori culturali, naturali e turismo”, Asse VI – Tutela dell’ambiente e promozione delle risorse naturali e culturali – Azione 6.8 Interventi per il riposizionamento competitivo delle destinazioni turistiche.

Il film

Il canto del pane di Varujan con la regia di Raffaele Niro

Nel 2015 c’è stato l’anniversario dei cento anni dal genocidio degli Armeni ad opera dei Turchi, a questo drammatico (e purtroppo dimenticato) evento è dedicato il film che ricorda la vita di questo popolo travagliato prima dello sterminio attraverso le parole di uno dei più grandi poeti armeni, Daniel Varujan, al quale hanno dato voce 15 poeti italiani che hanno letto brani dal suo “ Il canto del pane”:  Franco Arminio, Maria Grazia Calandrone, Tiziana Cera Rosco, Claudio Damiani, Paola De Benedictis, Enrico Fraccacreta, Dimitri Fulignati, Alfonso Guida, Anila Hanxhari, Irene Ester Leo, Raffaele Niro, Aldo Nove, Salvatore Ritrovato, Carla Saracino, Rossella Tempesta.

Il film, per la regia di Raffaele Niro, si avvale della partecipazione di numerosi artisti, tra i quali il musicista Luca Carbone, che hanno accettato con generosità di prendere parte a questo doveroso omaggio e del contributo della giornalista Valeria Palumbo che, a sua volta, non si è sottratta al dovere della memoria.

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