DAVIDE TRIVENTO: “FACCIAMO LUCE SULL’IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO EX SAFAB

LE TECNOLOGIE DEL 2007 E LE 60 MILA TONELLATE DI RIFIUTI COSTRINGERANNO I CITTADINI A TAPPARSI IN CASA. MIGLIO SI INFORMI MEGLIO”
“Continuano a propinarci dati non veritieri sull’impianto di compostaggio che si intende realizzare presso l’ex Safab di via Foggia. Innanzitutto è un dato certo che l’impianto tratterà 60 mila tonnellate di rifiuti, seppure 15 mila di queste saranno di cippato che come da autorizzazione rilasciate dalla Provincia dovrà essere obbligatoriamente mescolato con i rifiuti in ingresso per avviare il tutto al processo fermentativo in ambiente aerobico, quindi, è ben chiaro che saranno 60.000 tonn. annue le miscele di rifiuti che emetteranno puzze nauseabonde tutto l’anno e non 45.000 come vuole far credere Sagedil con i suoi continui ripetitivi e noiosi comunicati stampa. I cittadini non hanno l’anello al naso e giocare sui numeri e sulle parole non cambia la sostanza”.
Così Davide Trivento, componente del comitato civico che si è costituito contro la realizzazione dell’impianto alla Safab intende fare chiarezza su alcuni punti riportati da quest’ultima sui comunicati stampa.
“L’azienda Sagedil – precisa Trivento –, si vanta di usare tecnologie avanzate di ultima generazione e le migliore know how per evitare, a loro dire, il diffondersi degli odori e fa riferimento a quelle recepite dal DM nel lontano 29.01.2007!!! in pratica le stesse BAT –Best Availabe Techonology ( per usare la sua elegante terminologia) utilizzate da altri impianti esistenti sul territorio Pugliese, e non solo, e che tutti hanno verificato le criticità, nonostante oggetto di continui e numerosi controlli dell’ARPA.
Il Sindaco Miglio, nonché Presidente della Provincia che ha rilasciato le autorizzazione all’impianto di compostaggio, farebbe bene a verificare la veridicità delle notizie pubblicate da Sagedil anche per conoscere meglio gli imprenditori che vorrebbero investire nel territorio.
Oggi, un impianto di compostaggio in ambiente aerobico da tonn. 60.000 annue, chiavi in mano , costa dai 7 ai 8 milioni di euro! Sagedil continua a dire nei suoi comunicati che l’investimento da farsi a San Severo è di 40 milioni di euro!!! Per non parlare dell’altra inesattezza sul numero dei camion che affolleranno l’impianto se avviato, la statale 16 è nota a tutti per numeri di morte giornalieri dovuti a incidenti stradale. Ci vuole una bella faccia tosta per contare in 15/16 veicoli in più che invaderanno quell’arteria una volta realizzato l’impianto. Basta un semplice calcolo matematico per quantificare i mezzi in entrata occorrenti per trasportare 60.000 tonn. annue tra rifiuti e cippato e, 60.000 tonn annue in uscita necessari per trasportare sovvallo, percolato e concime prodotto; in aggiunto ai veicoli dei lavoratori, tecnici addetti all’impianto , clienti e fornitori che frequenteranno l’impianto per circa 220 giornate lavorative (tanto sono le giornate di lavoro in un anno solare, al netto di giorni festivi e periodo e fermo per manutenzione) si arriva ad oltre 180 veicoli in più per ogni giorno lavorativo. Non si comprende come lo studio di Roma pagato da Sagedil ha quantificato un aumento di flusso veicolare che passa dal valore 0,54 al valore 0,56!!!”
Conclude nel comunicato Trivento Davide: “Sindaco, l’unica cosa certa è che si sta dando via libera ad un impianto inutile per il territorio e dannoso per gli effetti negativi che avrà sulla città, sulla viabilità veicolare della SS 16 e sulla sua qualità della vita, senza che Lei abbia preso la briga di avviare un vero e proprio confronto con la città.
Chiediamo quindi un impegno serio all’Amministrazione Comunale affinché valuti il perché di queste notizie imprecise da parte di chi, a parere mio, considera la comunità sanseverese ingenua e facile da abbindolare. Sindaco Vi invito a nome del Comitato che rappresento a riaprire SUBITO il dibattito con la Provincia perché riveda l’iter e revochi l’autorizzazione rilasciata”.
Davide Trivento, componente del comitato civico
No all’impianto di compostaggio presso la ex-Safab