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Dino Marino: “Flash mob è importante, ma c’è bisogno di tanto altro per uscire dal tunnel”

“Partecipo al #flashmob per esprimere la mia vicinanza ai cittadini non all’Amministrazione Miglio”. Si aprono così le considerazioni a 360 gradi sullo stato di salute di San Severo del consigliere comunale Pd, Dino Marino.

“Mentre Miglio svolazza da un tg all’altro, sciopera contro sé stesso in quanto Stato, e chiede aiuto per affrontare la criminalità,  e ci fa apparire come la peggiore città d’Italia, mentre qui non vengono più ad acquistare neanche un paio di calzini, si fa passare in secondo piano tutta la vicenda Gran Ghetto e il modo discutibile in cui è gestita. Poi si cerca a tutti i costi la “suspense”, il titolo da fiction parlando di “mafia”. Io credo che il salto di qualità della criminalità sanseverese sia indubbio, se non altro sotto il profilo dell’arroganza, del guanto di sfida lanciato allo Stato e alle Forze dell’Ordine. Ma non credo che sul piano logistico siamo di fronte ad una situazione tipo mafia siciliana. La tipologia di reati più diffusi a San Severo, fa pensare più ad una serie di microgangs incontrollate. Il pericolo non è meno grave ma le risposte e le soluzioni dovrebbero essere diverse”.

E, in tema di risposte, Marino parte proprio dall’ordine pubblico. “Lo Stato ci manda altre 90 unità ma questi uomini, che svolgono un ottimo lavoro, sono disponibili soltanto in ventidue in quattro turni nell’arco di 24 ore e per i prossimi venti giorni, poi si torna all’antico. Non c’è coordinamento delle forze dell’ordine e non c’è raccordo tra le varie azioni di prevenzione e contrasto. Miglio dovrebbe ricordarsi che è il primo garante della sicurezza e dell’ordine pubblico sul territorio. Non si capisce perché, invece di stabilizzare i precari delle cooperative che svolgono lavori delicati solo part-time da 20 anni per il Comune in uffici importanti come quelli dei tributi, si mandano negli uffici la metà dei vigili urbani idonei. Non assicurando quella funzione di presidio che il Comune attraverso i Vigili urbani svolgeva”.

Ma, per il consigliere comunale Pd, le risposte dovrebbero arrivare anche da un altro versante: “il lavoro, è il lavoro il primo baluardo della legalità. Miglio ha smantellato i parcheggi sotto la pressione della prefettura – poi l’ex sindaco Savino è stato assolto ma nulla è cambiato – e gettato alle ortiche finanziamenti immani in materia di ambiente e smaltimento dei rifiuti. Da un lato si individua un’area inappropriata per la realizzazione di un impianto di compostaggio privato con vecchia tecnologia  (via Foggia, area ex Safab) – alla faccia della legalità senza informare il Consiglio Comunale; facendo passare con delibera di giunta un impianto di organico da 46 mila tonnellate e trasformando San Severo nella pattumiera della Capitanata – dall’altro si sono persi finanziamenti per complessivi 9 milioni e 300mila euro in via San Marco, per un impianto pubblico di 20 mila tonnellate. Miglio e Damone devono spiegare alla città perché si è scelto il privato a scapito del pubblico che lo avrebbe fatto gratuitamente per la comunità. E ancora sono stati vanificati 1 milione e 300mila euro per la caratterizzazione della vecchia discarica a cielo aperto di ‘Spiavento’, un sito già interessato da sversamenti di sostanze pericolose – che a mio parere sta devastando la nostra agricoltura di pregio – per il quale sarebbero stati disponibili  5 milioni per le attività di bonifica.

Da ricordare anche che sono stati mandati in fumo 15 milioni per il PIRP – 4 milioni e 300 euro pubblici – che avrebbero risanato e riqualificato il quartiere degradato di San Bernardino. Dulcis  in fundo, per l’insipienza politica di Miglio, il Villaggio Vita Sana” sta per vedere la luce a Rignano GARGANICO e non a San Severo. Dopo che di fatto è stato cacciato l’imprenditore che l’aveva proposto prima nel nostro comune: altri 130 posti di lavoro andati in fumo.. E vorrei ancora aggiungere l’immotivato e incomprensibile blocco dei lavori di ampliamento del cimitero: una scelta che ha garantito lauti guadagni a pochi privati e tolto a tanti anche il diritto di morire”.

In sintesi, secondo Il consigliere comunale Pd, “si trasforma San Severo in un immondezzaio, si vanificano enormi finanziamenti pubblici, si distrugge ogni tipo di lavoro o di indotto legato allo smaltimento dei rifiuti, ai lavori pubblici e ai servizi alla persona. Da dove si può creare il lavoro in queste condizioni? È normale che la disperazione possa spingere chiunque a cercare una boccata d’ossigeno imboccando la strada della criminalità. Certo noi faremo la nostra parte, garantendo il massimo della cooperazione, ma restiamo convinti che l’attuale amministrazione comunale abbia imboccato da tempo un tunnel senza uscita. In definitiva, partecipo al flash mob per esprimere la mia vicinanza ai cittadini non a questo modo di governare”.

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