Dino Marino: “Integrazione punto debole Piano Regione”

“Avevamo detto dall’inizio che non basta smantellare per abbattere un Ghetto. E i fatti ci stanno dando ragione”. Così Dino Marino, consigliere comunale Pd, su quanto sta avvenendo in queste ore nell’area che fino a qualche tempo fa ospitava il Gran Ghetto.
“Può darsi che dietro l’ostinazione di quanti rifiutano un post letto – o scioperano – per paura di perdere la possibilità di lavorare nei mesi estivi, ci sia la criminalità. Di sicuro c’è un processo di integrazione non riuscito e lo abbiamo detto fin dall’inizio ricevendo le accuse e gli insulti più ingiustificati. Avevamo sempre indicato nell’integrazione l’anello debole del percorso di abbattimento implementato dalla Regione”, spiega Marino che si sofferma su un altro aspetto chiave: “c’è un problema di lavoro etico. E, tanto nel piano quanto nelle condizioni dell’agroalimentare c’è poco o nulla di etico sia per gli italiani che per gli immigrati. La Regione deve provare a fare due patti uno con gli agricoltori e l’altro con la grande distribuzione. Non si possono pagare i pomodori a otto euro e i broccoletti a ventinove euro. La filiera deve essere etica per dare un lavoro altrettanto etico a tutti italiani ed immigrati”.
