Dino Marino: “Pietose bugie e salamelecchi sull’Ospedale di San Severo”
“La vita mi ha insegnato che ogni percorso politico ha un inizio e una fine. Quando la stella di Emiliano sarà tramontata, che cosa resterà a San Severo? Un’esperienza di Governo Comunale a dir poco fallimentare e, peggio ancora, un ospedale messo sempre più in difficoltà a mantenere il proprio ruolo di presidio dell’Alto Tavoliere e luogo in cui trattenere le mobilità passive addirittura verso le strutture sanitarie molisane. Le bugie e i salamelecchi dell’Amministrazione e del comitato “Pro Ospedale” – si sono appropriati anche di questa sigla- potranno anche dare un vantaggio momentaneo ma alla lunga non potranno nascondere la verità: il nosocomio di San Severo rischia grosso”. Questa la replica del consigliere comunale e della segreteria del Pd, alle considerazioni dell’Amministrazione Comunale di San Severo e del comitato “Gli ospedali di primo livello, come San Severo, ma più in generale i piccoli ospedali sono dannosi se non fatti funzionare a dovere”, prosegue Marino.
“Siamo di fronte ad un piano ospedaliero definitivo, “blindato” e a cui non è stato dato il lasciapassare dalla commissione sanità regionale. Un piano senz’anima, né cuore improntato al mero soddisfacimento di parametri burocratici e ragionieristici”, ribadisce il consigliere comunale Pd di San Severo.
“Da noi, poi, i due ospedali di primo livello, non sono tali perché privi di reparti essenziali come la Neurologia. Tra qualche mese, anche grazie alle incapacità di una politica sanitaria e gestionale della nostra ASL, questi due nosocomi non rientreranno nei parametri del decreto legge n.70/ 2015 – (Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera). In sostanza, la fine dell’ospedale di San Severo potrebbe se continuano queste politiche. Non sono rispettati i parametri di efficienza ed efficacia e la ciliegina sulla torta è una dirigenza ASL assolutamente non all’altezza.
Di qui la stoccata a Michele Emiliano: “E che fa il nostro governatore? Invece di intervenire per fermare i danni che nella nostra provincia, lascia fare. Insomma si sta costituendo un alibi per depotenziare in un prossimo futuro San Severo e Cerignola. Ma se Emiliano continua a fare la sua parte per ritagliarsi un ruolo nazionale, è triste vedere come le istituzioni locali svendano pezzi fondamentali pur di garantirsi il favore del potente di turno. Il comitato era nato come una struttura aperta per raccogliere il contributo di tutti e salvaguardare il nostro nosocomio. Da qualche giorno, invece, si è trasformato in una sorta di politburo al quale può accedere solo la claque di Emiliano”.