Cultura

DRAMMATICO SETTEMBRE PER LA NOSTRA CITTA’

di MICHELE MONACO

Quel settembre sanseverese di 74 anni fa, non fu di certo un mese privo di drammatici colpi di scena. Notoriamente lo spartiacque fu l’annuncio ai microfoni dell’EIAR, alle 19,45 dell’8 settembre del 1943, dell’entrata in vigore dell’armistizio concordato con gli Anglo-Americani che da nemici diventarono Alleati. In Puglia, reparti germanici della Wehrmacht stanziati nella regione avevano predisposto un piano chiamato in codice: «PIANO ACHSE» che consisteva nell’attacco ai porti, alle strutture delle radio-comunicazioni, ai depositi militari, alle più importanti vie di comunicazione ed all’Acquedotto Pugliese. Nella nostra città fu occupata la stazione ferroviaria e fu ostruita – con tronchi d’albero – la statale 16 nei pressi dell’allora macello municipale. Nel primo pomeriggio del 9 settembre, fu assaltata la caserma dei soldati italiani allocata nell’ex-monastero delle Benedettine come ricorda una lapide affissa nei pressi dell’ingresso dell’ex-galleria comunale. Il motivo fu che i Tedeschi, di fronte al netto rifiuto (di un gruppo di militari italiani della quarta compagnia del 107° Battaglione, comandati dal capitano PICCOLI) di consegnare le armi, reagirono con tutta la loro proverbiale violenza e potenza di fuoco mitragliando a lungo la facciata dell’ex monastero adiacente al Teatro. Dopo uno scontro durato alcune ore e data la superiorità numerica dei Tedeschi, i soldati italiani, pur rispondendo coraggiosamente al fuoco, dovettero abbandonare la caserma facendo perdere le loro tracce tra i vicoli del centro storico. Protagonista e testimone di quei fatti fu il compianto prof. GAETANO PISCITELLI, il quale – come è noto – ha pubblicato nel 1981 un libro che ha avuto diverse ristampe negli anni da parte del Comune di San Severo. I Tedeschi si accanirono anche sulla popolazione sanseverese rastrellando e razziando ogni genere di approvvigionamento. DECRETARONO IL COPRIFUOCO DALLE 17.00 ALLE ORE 6.00 CON LA MINACCIA DI FUCILARE I TRASGRESSORI. Fecero saltare la centrale telefonica e alcuni ponti, tra cui quello della ferrovia e minarono il mulino “Casillo”. Il 27 settembre del 1943 compirono l’ultimo, vile atto: un agguato mortale a quattro soldati inglesi che si erano spinti in avanscoperta sulla via di Foggia. Li bruciarono vivi. I miseri resti di quei soldati furono onorati con una cerimonia funebre a spese del Comune e tumulati nel Cimitero di San Severo. La tomba con la stele commemorativa si trova, tuttora, sul viale dei Caduti per la Patria a cento metri dall’ingresso principale. Sulla lapide posta ai piedi della colonna commemorativa vi è inciso in italiano e in inglese la seguente epigrafe: <<Alla memoria dei QUATTRO valorosi soldati inglesi che il 27 settembre 1943 con il sacrificio della loro vita liberarono San Severo da preordinata distruzione – Il Comune dedicò – 10 Aprile 1944 – E’ stato aggiunto ai piedi della lapide questa frase: “Gone, But Not Forgotten” (Andato, ma non dimenticato). Ai lati della stele sono incisi i nomi di tre soldati (su una c’è scritto: unkow): D. PERRYMAN (nella foto di SAVERIO D’INCALCI), R. HUMPHREYS, K. KIDDLE. Successivamente le salme furono traslate in Inghilterra a Preston nel Lancashire. Nel 1989 (46 anni dopo), è venuto in visita a San Severo mister DAVID PERRYMANN, figlio del caduto DONALD PERRYMAN. La Municipalità e le cronache dell’epoca diedero un forte risalto all’avvenimento. Mi permetto un modesto suggerimento a chi di competenza: ripulire la stele e commemorare i fatti accaduti in quel settembre sanseverese di 74 anni fa.

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