DUE TRIONFI DI LUCA DE FILIPPO A SAN SEVERO

di MICHELE MONACO
Il 12 e il 13 dicembre del 2005 e il 28 e 29 novembre del 2007 al Teatro “G. Verdi” di San Severo sono state rappresentate due grandi commedie di EDUARDO. La prima fu “Napoli milionaria”e la seconda”Le voci di dentro”. La regia di entrambe le commedie fu curata personalmente dal mitico FRANCESCO ROSI(regista e sceneggiatore di fama internazionale deceduto nel gennaio di quest’anno) mentre LUCA DE FILIPPO ne fu grande interprete nei ruoli rivestiti già dal suo celeberrimo genitore. Gli spettacoli si tennero ciascuno in due serate per permettere la presenza di numerosi spettatori sanseveresi e della Provincia di Foggia. E’ da sottolineare che il Comune di San Severo (prenotatosi per tempo) aveva ottenuto dal TEATRO PUBBLICO PUGLIESE l’assegnazione esclusiva degli spettacoli (per tutta la Capitanata) al solo Teatro Comunale “G.Verdi”.Le cronache giornalistiche di allora hanno testimoniato il notevole successo di pubblico (totale 3.400 presenze) e della critica per quelle serate che hanno segnato un passaggio storico nella già prestigiosa cronologia di presenze artistiche (tra cui PEPPINO, TITINA e LUIGI DE FILIPPO) succedutesi dal 1937 ad oggi nella nostra città. Molti spettatori ricorderanno cosa avvenne il 29 novembre 2007durante la rappresentazione de “Le voci di dentro”.In questa commedia, è noto, vi è un personaggio (zio NICOLA) che comunica solo con dei “botti”pirotecnici.Accadde cheall’esterno del teatro alcuni ragazzi fecero scoppiare un petardo che per un attimo disorientò gli spettatori interrompendoun monologo di LUCA DE FILIPPO, il quale -con unatempestiva e geniale improvvisazione- si rivolse verso il pubblico ed esclamò: ”…Uè, mio zio NICOLA s’è messo a sparare prima del solito”. Risata liberatoria in sala e applausi scroscianti all’indirizzo di LUCA. Oggi,con quegli applausi scroscianti misti ad una grande tristezza, rendiamo OMAGGIO all’attore e regista scomparso repentinamente nei giorni scorsi. Ci mancherà questo artista sottile, raffinato, capace di tempi teatrali assoluti, di personali sottigliezze interpretative. “NOI ANDIAMO AVANTI SEMPRE, IN TEATRO. C’È UN MOTTO: LA MORTE CHIAMA VITA, PERCHÉ SENNÒ VINCEREBBE DUE VOLTE”. Questo diceva LUCA DE FILIPPO, in gennaio, sul palcoscenico del Teatro Duse di Bologna, dopo la morte di FRANCESCO ROSI. Addio LUCA, la morte non vincerà due volte:resterai anche sul palcoscenico del “Verdi”. PER SEMPRE.