Cronaca

DURO COLPO ALLO SPACCIO A LUCERA. IN SEI FINISCONO IN MANETTE.

Prima ancora dell’alba i Carabinieri della Compagnia di Lucera hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP di Foggia su richiesta di quella Procura, sotto le cui direttive è stata effettuata l’indagine, ha disposto la misura degli arresti domiciliari a carico dei lucerini Michele SPATOLA, 40enne, Matteo GRAZIANO, 37enne, Severino CIARELLI, 23enne, Federico TOZZI, 45enne, e dei foggiani Pasquale LAURIOLA, 34enne, e Francesco LO SPOTO, 33enne, tutti ritenuti responsabili, a vario titolo, del reato di spaccio di cocaina e hashish.

Il provvedimento costituisce l’esito di una complessa e prolungata attività investigativa condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Lucera tra l’ottobre del 2015 ed il luglio 2016, coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia.

Le indagini avevano preso lo spunto da un danneggiamento subito dallo Spatola, allorquando qualcuno aveva esploso dei colpi di arma da fuoco contro alcune sue autovetture, parcheggiate all’interno di un’area pertinente la sua abitazione.

Le reticenze della vittima e la sua malcelata riluttanza a collaborare sono immediatamente apparse sospette, convincendo gli investigatori della necessità di approfondire il caso, senza tralasciare alcuna ipotesi. L’attività di indagine che ne è quindi derivata, svolta anche con attività tecniche, aveva fin da subito svelato l’esistenza di un fiorente traffico di sostanze stupefacenti che interessava tutta la città di Lucera – e in particolare il suo centro – coinvolgendo, tra i clienti, anche persone insospettabili.

Gli uomini dell’Arma hanno così ricostruito in modo minuzioso i rapporti che legavano gli odierni arrestati e le modalità in cui si articolava la rete di spaccio, cristallizzando il tutto con ben 50 sequestri di riscontro, effettuati a carico di altrettanti acquirenti.

Di particolare interesse è risultato essere il modus operandi adottato dal gruppo, caratterizzato dall’utilizzo di frasi in codice: in una conversazione intercettata tra lo Spatola ed un compratore, quest’ultimo, chiaramente ignaro di essere monitorato ma, nella furbesca illusione di fuorviare eventuali investigatori, chiedeva al pusher di procuragli dello stupefacente dicendo “se mi fai il regalo ed un buon prezzo puoi procedere ad un aperitivo per cinque”.

Ancora lo Spatola, in un’altra conversazione con un altro acquirente, avuta contezza che questi non era da solo, lo invita a portare da lui “solo persone conosciute”, volendo evidentemente evitare che la sua attività illecita venisse conosciuta fuori dal “giro”.

Da una conversazione tra Graziano e la moglie si evince che il primo, per poter confezionare le dosi di stupefacente da immettere nel mercato lucerino, si era recato in una farmacia di Foggia per acquistare della mannite, ma veniva rimproverato dalla donna che gli contestava di essersi recato nel capoluogo senza accertarsi preventivamente dell’eventuale presenza di farmacie aperte a Lucera.

A testimonianza poi di come gli indagati fossero “gelosi” della loro piazza di spaccio, risulta essere particolarmente rilevante una conversazione captata tra un consumatore ed il Ciarelli: questi, appreso che l’interlocutore si stava recando presso l’Ospedale di Foggia per far visita al nonno che lì era ricoverato, temendo che si trattasse di una bugia per coprire un approvvigionamento da un altro spacciatore dice all’uomo “Ah, sicuro bastardo? Non è che mi metti le corna?”.

Tutti i riscontri effettuati dai Carabinieri hanno poi trovato ulteriore conferma nelle testimonianze rese da alcuni acquirenti, che hanno riconosciuto senza alcun dubbio tutti gli spacciatori.

Così si è giunti ai provvedimenti odierni: gli arrestati, dopo le formalità di rito espletate presso la Compagnia Carabinieri di Lucera e il Comando Provinciale di Foggia, sono stati associati presso le rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari, a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia.

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