È più facile offendere tutti i candidati, che informarsi sui migliori
Cos’è il “fare politica” oggi? Impegno a favore della società? Strumento di potere? Mezzo per sistemare i propri affari? A ben riflettere, la politica, oggi, è tutto questo insieme. Chiarisco il mio pensiero. Innegabilmente, la classe politica che
ha governato l’Italia e gli Enti locali (comuni, province e regioni) negli ultimi decenni ha mediamente brillato più per l’affarismo che per la buona amministrazione. Ma accanto ai “malaffaristi” tanta gente perbene si è impegnata in politica per dare una mano alla nostra società. Io credo di essere una di quelle persone perbene.
Ecco perché ieri pomeriggio, dopo aver letto un commento di un nostro cittadino su Facebook mi sono sentito talmente tanto offeso, ma soprattutto amareggiato, da pensare seriamente a gettare la spugna subito dopo le comunali.
Tale commento (che purtroppo rispecchia il sentimento di molti elettori), parlando dei candidati al comune si esprimeva con frasi di questo tenore: “A me fate tutti ridere! […] Oggi siamo circondati da pagliacci, stupidi, ignoranti, arrivisti che con il loro saper fare credono di poter governare il mondo….da destra, sinistra e centro non ho sentito uno stronzo (sic!) che abbia detto i tre punti fondamentali… 1) chi sono… 2 cosa voglio… 3) cosa voglio fare…siamo stanchi di essere presi per il culo (sic!)… perché non provate a dire la verità. […] Onestamente tra tutti voi non c’è nessuno che può riaccendere entusiasmo e voglia di tornare a vivere”.
Questo un estratto dell’intervento che, al di là dell’enunciazione di opinioni personali, tutte rispettabili quando non offensive, denota come il cittadino “medio” sia corresponsabile dell’affermazione della “malapolitica”, in quanto assolutamente disinformato rispetto ai candidati e alle loro qualità. Siamo nell’epoca della comunicazione: ci vuole tanto, cari cittadini, a collegarsi ad Internet e consultare i giornali online? È così faticoso acquistare i giornali cartacei che riportano la cronaca locale? È tanto difficile leggere i manifesti o seguire le manifestazioni che si svolgono nella nostra città? Pare proprio che per il sanseverese medio sia più facile insultare che conoscere.
Io, Antonio Del Vecchio, partecipo direttamente alla vita politica di questa città da oltre dodici anni. Prima ancora ho fatto l’agricoltore (e ne sono fiero) nell’azienda di famiglia, mi sono laureato con il massimo dei voti, ho scritto libri ed articoli sull’economia della provincia di Foggia, facendo mille proposte che sono cadute nel vuoto perché la politica sanseverese, questo è vero, è fatta di continui litigi e ricatti che paralizzano le Amministrazioni. Ho vinto un concorso a cattedra nella scuola superiore e ora insegno all’Istituto agrario, stimato dai miei adorati alunni. Ho fatto volontariato con i ragazzi e con i disabili. Poi ho anche fatto l’Assessore comunale, e tutti i cittadini sanseveresi, se molti di loro non fossero dei grandi “menefreghisti” dovrebbero sapere perché fui messo fuori dalla Giunta comunale: un giornale dell’epoca titolò: “Il prof. Antonio Del Vecchio esonerato per troppa onestà”.
Mi sono fatto coinvolgere nel marasma di questa campagna elettorale dall’amico Leonardo Lallo perché credo nelle bellissime parole di don Tonino Bello: “Non demordete: la coerenza paga, anche se con qualche ritardo. Paga anche l’onestà. E la speranza non delude”. Vista la pletora di candidati, li ho invitati e sfidati a pubblicare il nostro curriculum, in maniera che tutti gli elettori potessero capire chi davvero eravamo, cosa avevamo fatto, cosa potevamo fare. Il mio curriculum è stato pubblicato il 6 maggio su lagazzettadisansevero.com, e altri giornali hanno diffuso la notizia, ma gli altri candidati hanno fatto orecchie da mercante. Quali strumenti vogliono i cittadini di San Severo per informarsi? Se li spaventa il gran numero di candidati in lizza, perché continuano a votare la nipote o l’amico che non capiscono nulla di politica e che, magari, sono candidati solo per riempire una lista o perché credono di potersi assicurare uno stipendio?
Al “tiro al candidato”non ci sto. Se i sanseveresi hanno a cuore la propria città, il proprio futuro e la propria dignità non stiano a casa il 25 maggio, ma esprimano un voto consapevole informandosi sui candidati competenti, affidabili e perbene che sono presenti in tutti gli schieramenti e in tutte le liste. Altrimenti, dopo che l’ennesimo “governicchio” avrà occupato Palazzo Celestini, chinino la schiena e tacciano per sempre.
Antonio Del Vecchio
Candidato consigliere – Forza Italia
Con Leonardo Lallo sindaco