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EDUCAZIONE ALLA PACE

Una esperienza curiosa e originale è riuscito a divertire e a far riflettere gli spettatori di una COMPAGNÌA TEATRALE DI NONNI E NIPOTI. Si tratta degli alunni della classe 5^G della scuola primaria “A.Pazienza” e dei pensionati dell’Associazione di Volontariato AUSER di San Severo. Chiariamo subito che per i ragazzi non è stata una recita, una esibizione fine a sé stessa, non è stato un saggio di fine anno, ma è stata la conclusione di un percorso pedagogico-didattico sulla EDUCAZIONE ALLA PACE, conclusosi con la messa in scena di una fiaba dello scrittore e poeta GIANNI RODARI. Per gli anziani tutto è nato da una esigenza di vivere una esperienza di invecchiamento attivo attraverso la partecipazione ad un laboratorio teatrale sperimentale. L’essere coinvolti all’interno di una esperienza teatrale produce connessioni emotive che possono dare slancio, protagonismo e benessere. Insomma è una esperienza che valorizza la propria identità e l’autostima. Come si è proceduto? I venti di guerra che minacciano l’Europa, la terza guerra mondiale “A PEZZETTI” come l’ha definita PAPA FRANCESCO, ha messo in moto la volontà di collaborazione e di interagire con ragazzi della scuola primaria (guidati con cura e passione dalla insegnante LUCIA TRICARICO) in modo da giungere ad una collaborazione intesa come mezzo per recuperare un RAPPORTO INTERGENERAZIONALE. Ecco allora che si è creato una atmosfera positiva tra “nonni e nipoti”. E’ nata una esperienza teatrale che ha portato alla socializzazione, all’arricchimento linguistico, all’uso creativo ed espressivo del corpo (la voce, lo sguardo, la mimica facciale, il gesto, l’atteggiamento). L’ animazione teatrale, insomma, deve essere intesa come una reciproca esperienza terapeutica dove le paure e i timori della terza età e quelli dell’infanzia-adolescenza si possono superare. Il teatro fa bene alla salute di tutti: soprattutto a quella dei nonni e dei nipoti. L’evento si è svolto il 4 giugno 2025 presso il magnifico auditorium della Parrocchisa della “DIVINA PROVVIDENZA”. Mi permetto di concludere affermando che vi sono numerosi insegnanti impegnati a sviluppare il metodo che ho definito…del superamento della “QUARTA PARETE” (PIRANDELLO intendeva come quarta parete quel confine ideale interposto tra palcoscenico e platea, quel limite che separa la rappresentazione scenica dalla realtà). Senza andare oltre quella parete avremmo un film non proiettato, un libro non aperto. Esisterebbe l’opera, certo, ma non la sua fruizione.

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