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EMERGENZA ADOLESCENTI A SAN SEVERO

La dott.ssa MAURA MANCA, psicoterapeuta e Presidente dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza, sostiene che i dati raccolti sul territorio nazionale dicono quanto L’USO DELLE ARMI sia diffuso tra i ragazzi eppure non prendiamo opportune misure di sicurezza. Secondo i numeri dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza raccolti su 10.300 adolescenti di età compresa tra i 14 e i 19 anni, IL 7% DEGLI ADOLESCENTI FA USO DI QUESTE ARMI, circa 1 su 14. La dottoressa aggiunge che…<< ciò che fa riflettere è la facilità con cui si aggredisce un coetaneo senza un minimo di rimorso e in maniera sempre più efferata. “Mi ha fatto uno sgarro e gliela faccio pagare”, “come si è permesso a dire o a fare”, regolamenti di conti, per una ragazza o per orgoglio. Nella loro testa è giusto agire in questo modo. Ovviamente il filtro con cui viene letta la realtà è distorto, ed è lì che si deve lavorare se li vogliamo recuperare. Quello che è cambiato nel corso degli anni è la trasversalità dei comportamenti criminali minorili che NON SONO PIÙ CIRCOSCRITTI A SPECIFICHE SITUAZIONI O AMBIENTI SOCIO-CULTURALI e l’età dei ragazzi veramente sempre più bassa, troppe volte sotto l’età dell’imputabilità. Ragazzi violenti ai quali non importa se poi dovranno fare il carcere, non c’è il pensiero del dopo o delle conseguenze, sono guidati da ciò che dice loro la testa. Una caratteristica comune agli autori di omicidio nella differenti tipologie è spesso LA MANCANZA DI RIMORSO, LA BANALIZZAZIONE DELL’ATTO COMMESSO E L’INDIFFERENZA NEI CONFRONTI DELLA VITTIMA…>>. Sin qui l’analisi della dottoressa MAURA MANCA. Nella nostra città come è stata ed è tuttora affrontata l’emergenza adolescenti da parte delle Istituzioni locali, regionali e nazionali? In quali sedi? Nel 2016 l’immane tragedia consumatasi nel cuore del centro storico i cui protagonisti erano tre adolescenti che insieme non arrivavano all’età di 50 anni. Una vita spezzata, un ferito grave e una vita segnata per sempre da un efferato delitto. POCHE SETTIMANE FA – il 19 luglio scorso – un ragazzo accoltellato da un altro ragazzo in via Lucera. Tragedie come queste dovevano immediatamente essere poste all’ ordine del giorno in un Consiglio Comunale convocato d’urgenza e aperto alle forze sociali, alla scuola, all’associazionismo cittadino. Invece, come sempre, si discute e si rilasciano dichiarazioni solo sui giornali e sui social. E’ una emergenza, un problema politico-istituzionale da affrontare con serietà e competenza senza perdere altro tempo. Occorre affrontare la realtà di tanti ragazzi che vivono ai margini della convivenza civile. A questo punto, credo sia lecito porre qualche domanda: QUANTI SONO GLI ADOLESCENTI CHE NON HANNO TERMINATO LA SCUOLA DELL’OBBLIGO? Occorre rendere pubblici i dati della dispersione scolastica. Diceva don LORENZO MILANI: …<<Abbiamo un problema: sono i ragazzi che perdiamo per strada, dobbiamo trovare il modo per recuperarli altrimenti la nostra comunità è come un ospedale che cura i sani e respinge i malati>>. Ma chi riflette su tutto questo? In quale luogo si riflette e si prendono decisioni? Ogni minore perduto è un minore regalato alla devianza e in molti casi alla delinquenza minorile.

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