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Emozionarti, le poesie di Celestino Recchia – la purezza della scrittura

Diviso da sempre tra la musica e una visione poetica del mondo, Celestino Recchia, tolte le cuffie da dee-jay e spento il microfono, ma mantenendo accesa la radio al giusto volume, ci regala una raccolta di poesie capace di risvegliare le emozioni più candide e spesso fanciullesche, senza rinunciare a guardare negli occhi la vita.
Nato a Torremaggiore, amante dell’arte e di qualsiasi forma di spettacolo, Celestino ha partecipato ad alcuni concorsi letterari, ottenendo lusinghieri successi, tra cui un terzo premio nazionale di poesia dialettale a San Vito dei Normanni (BR) e, nel 1988, la segnalazione al premio letterario “Festina”, fino alla pubblicazione nel settembre 2011 per l’editore Albatros, di Emozionarti, nella collana LE COSE – NuoveVoci –.
Un volume che porta i segni, se non i solchi, del vissuto dell’autore, che si dipana dall’infanzia fino alla maturità, senza mai perdere gli occhi del bambino e lo sguardo sul mondo misterioso: bello e temibile insieme.
Dedicato alla propria mamma, ricordando il dono della vita, Emozionarti pone al centro l’emozione, non il concetto, il pensiero o l’analisi, ma il gesto poetico muscolare, che coinvolge i sensi e rapisce il cuore, ora solare e vibrante.
Di seguito alcuni titoli delle composizioni: Un uccello chiamato pace, Nostra Signora, Perdendomi tra gli alberi, E la chiamarono Speranza, A un’amica, Una rosa, una donna, Io con me. Versi aperti, discorsivi, liberi dal guinzaglio della metrica, che inseguono la vita con i giochi del bambino sul petto della madre, volando insieme alla colomba della pace, pregando la Madre Celeste nel cielo di Medjugorje, giocando e soffrendo con l’amico cane, piangendo nella speranza di una nuova vita nata nel disastro del mondo.
Una scrittura che non cerca applausi ma che, lontana da estetismi, vuole toccare, toccare l’animo e i sensi del lettore, risvegliando la sua parte più incontaminata, quasi a ricordargli il bambino che è stato e che in fondo sempre sarà, anche tra le rughe del mondo, tra le strade tortuose dell’emigrazione, nel dolore della perdita, nel calore della famiglia o nelle vicende di un’amica dalla vita amara.
Trascina Celestino Recchia, porta il lettore a guardarsi allo specchio, a ricordare chi è stato e di quanto siamo cambiati, allontanati dal cuore luminoso che ci ha dato la vita, semplice come il sorriso di un amico, di tre fratelli che si cercano, di una figlia ormai cresciuta che va via e poi ritorna, come la grazia naturale della donna amata, contro l’orrore di tutti i bambini maltrattati.
Un libro da leggere tutto d’un fiato Emozionarsi, carico di tenerezza e di musica, di una bellezza che sopravvive ad un mondo impietoso con la dolcezza ignara dei fiori di strada, che guardano la luna e Pierrot burattino divenuto uomo, ma mai abbastanza da rinunciare ai suoi amici, ai sogni e alla luce del suo astro.
Celestino Recchia è su Facebook con pagina dedicata.
Nazario Tartaglione

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