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La riforma costituzionale non riduce la democrazia, come affermano i sostenitori del “no”, rende solo più moderna, governabile ed efficiente l’Italia

Scalfarotto: “Riforma renderà Italia più semplice ed efficiente”

L’esito del dibattito organizzato dal Pd di San Severo

Si è svolto questa mattina il dibattito “4 dicembre per la Riforma Costituzionale, Vota Sì” organizzato dal Pd di San Severo con la partecipazione del Sottosegretario di Stato, Ivan Scalfarotto (introdotto da Gigi Presutto e Stefano Montedoro) del segretario Leonardo La Pietra e dei dirigenti del Pd locale e del consigliere comunale Dino Marino, presidente del “Comitato per il SÌ”.
“A dicembre si vota per una riforma costituzionale elaborata dal Parlamento attraverso un’ampia condivisione della maggioranza di Governo e di vari settori dell’opposizione.
Una condivisione che, non è stata solo teorica; si è espressa in un voto. Ed anche se mutate circostanze politiche hanno impedito che il voto finale contasse sulla stessa ampia maggioranza, né Renzi né Maria Elena Boschi l’hanno in alcun modo modificata, proprio perché lo “spirito costituente” che ci ha mosso è quello che indusse nemici giurati come De Gasperi e Togliatti ad approvare insieme la Carta in un contesto internazionale e nazionale gravemente lacerato.
Non è quindi la Costituzione “di Renzi”, tantomeno il provvedimento su cui Renzi intende promuovere un plebiscito. È un provvedimento qualificante dell’azione di governo, la cui bocciatura avrebbe inevitabili conseguenze politiche.
Non è il referendum che rischia di spaccare l’Italia, ma il tentativo di coagulare ogni tipo di opposizione, rancura, ostilità: verso il Governo, verso il Pd, verso Renzi.
La riforma costituzionale è, in ideale prosecuzione con la Carta di sessantotto anni fa, un modo per unire l’Italia, per rendere meno complicata e indecifrabile la struttura delle sue istituzioni, meno affollato e pletorico il suo processo legislativo, più efficiente ed efficace il suo funzionamento. Un disegno che è collegato ad un progetto riformatore ampio, che mi pare finora non abbia spaccato un bel nulla”, ha spiegato Scalfarotto.
“La riforma costituzionale non riduce la democrazia, come affermano i sostenitori del “no”, rende solo più moderna, governabile ed efficiente l’Italia. È un percorso di respiro strategico che ci ha visti dall’inizio convinti sostenitori. Si tratta di provvedimenti che “agganciano” l’Italia all’Europa. La parte sui diritti della nostra Carta, la più moderna al mondo, non sarà in alcun modo toccata. Ma la riforma finalmente emenda il “pasticciaccio brutto” fatto sulla seconda parte negli anni del governo Berlusconi”, ha concluso Marino.

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