ESTATE 2017: DISINNESCATA (PER ORA…) LA CRIMINALITÀ

di Desio Cristalli
Tanto tuonò che piovve o, se preferite, come volevasi dimostrare… Abbiamo lottato in trincea per decenni (dai tempi della chiusura del posto di POLIZIA FERROVIARIA nella nostra Stazione, col Commissariato di Polizia in Via Sabotino e la Caserma dei Carabinieri in Via dei Quaranta) per ottenere un incremento del numero di servitori dello Stato in loco per ridimensionare l’azione malefica della criminalità in Città e nell’Alto Tavoliere. In quest’ultima estate, infatti, rapide statistiche alla mano, l’ordine e la sicurezza pubblica sono stati tutelati con un piglio diverso e più risoluto rispetto agli ultimi decenni. La nostra terra, con l’aiuto (finalmente!!!) accordatoci dallo Stato, ha ribattuto colpo su colpo alle azioni delinquenziali facendo scendere vistosamente il numero dei reati e assicurando agli ‘alberghi statali’ della zona numerosi esponenti delle famiglie e dei clan malavitosi stanziali. Il corpo speciale dei CACCIATORI DI CALABRIA ed il resto dei 192 uomini destinati in zona dal Ministero dell’Interno per ridare dignità sociale alla nostra Capitanata hanno dato i frutti sperati, dimostrando platealmente che le tante battaglie del territorio (E, SE CI CONSENTITE, DELLA NOSTRA GAZZETTA) erano sacrosantamente giuste e capaci di invertire una deriva molto negativa per la tranquillità sociale infestata dalla QUARTA MAFIA nazionale…stando agli esperti oggi la più pericolosa e spietata! E’ stato disinnescato parte del potenziale criminale presente tra noi e messo il silenziatore ad un ordine pubblico devastato negli ultimi decenni. Dobbiamo riconoscerlo onestamente, atteso che le ultime statistiche dipingono la Capitanata come una terra un po’ più vivibile. Ora il problema sarà quello di mantenere lo stesso accettabile livello. Ma per far questo è indispensabile che LO STATO NON CI TOLGA GLI UOMINI FUORI ORGANICO CHE CI HA ACCORDATO in questa estate torrida, subito dopo il quadruplice omicidio tra San Marco in Lamis ed Apricena. Naturalmente, socialmente e giornalisticamente, NON ACCETTEREMO ALCUN RIDIMENSIONAMENTO DI ORGANICI DELLE FORZE DELL’ORDINE, INTERPRETANDO CIO’ CHE, DA TEMPO IMMEMORE, CHIEDONO APERTAMENTE LE NOSTRE POPOLAZIONI.