Cultura

Successo di pubblico al Foyer ’97 per lo spettacolo “Esuli in Patria” Come fummo espulsi dalle nostre Terre

“Esuli in Patria” Come fummo espulsi dalle nostre Terre

Il Governo se ne lavó le mani“, in tal modo il Maestro Michele Monaco ha specificato in merito all’esodo giuliano-dalmata che coinvolse molti italiani che dovettero abbandonare le loro terre, durante la serata del 10 febbraio, alle ore 20,30, presso il Foyer ’97 Teatro Cantina di San Severo.

Un happening storico teatrale con documenti e video d’epoca, in cui si è assistito ad un originale sodalizio artistico tra il bravissimo cantautore Nicola Giuliani e la sua chitarra; un ottimo interprete alla lettura, quale l’attore Francesco Gravino ed un sapiente Michele Monaco che con spirito ed ironia ha saputo infondere nozioni storiche complesse al pubblico presente.

Si tratta di una vicenda che era stata rimossa dalla storia italiana! È solo grazie alla legge n. 92/2004 che è stato istituito ilGiorno del Ricordo che si celebra il 10 febbraio di ogni anno per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo degli istriani, dei fiumani e dei dalmati italiani dalle loro terre durantela seconda guerra mondiale enell’immediato secondo dopoguerra (1943-1945)”, le parole di Michele Monaco. Nel corso della serata, lui stesso ha approfondito le ragioni storiche e politiche che vi furono alla base sia dell’eccidio che dell’esilio, illustrando personaggi quali Tito e reconditi comportamenti che hanno offuscato le menti di chi poteva fare qualcosa, ma non ha fatto… “In quegli anni il Governo se ne lavó letteralmente le mani, girando la testa e senza voler scatenare  nazionalismi, resta il fatto grave che circa 350.000 persone dovettero abbandonare le loro case! Per non parlare di tutte le vittime innocenti” ha acclarato  Monaco, mentre toccanti scene di strazio e dolore di intere famiglie in esilio venivano riprodotte.

Un tessuto sociale strappato“, le parole di Simone Cristicchi nel filmato del suo spettacolo “Magazzino 18” in cui anch’egli ha raccontato questa pagina dolorosa della storia italiana.

La serata si è conclusa con la canzone di Sergio Endrigo “L’arca di Noè”. Del resto chi, meglio di lui, quale esule insieme a tanti altri, famosi e non, poteva esprimere l’amarezza ed il profondo dolore che può provarsi dinanzi a scelte così drastiche e drammatiche.

La memoria aiuta a guardare al passato per capire cosa è accaduto e poter costruire un futuro nuovo e migliore“, l’insegnamento conclusivo di un uomo che, più che un insegnante scolastico, per il suo pacato e stimabile agire, da considerare un Maestro di vita, Michele Monaco.

    Elisabetta Ciavarella

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