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FABIUS DE VIVO, L’ATTORE SANSEVERESE PROTAGONISTA DI “LA GRANDE GUERRA DEL SALENTO” – PROSSIMA UNA PRODUZIONE RAI CINEMA

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Credere nelle passioni, nel rispetto di sé stesso e dei propri talenti spesso premia, come per Fabius de Vivo, giovane attore di origini sanseveresi che, dopo esperienze significative nel mondo della moda per brand nazionali ed internazionali, approda al cinema.

L’approccio alla recitazione avviene al ‘’Teatro dei Limoni’’ di Foggia, proseguendo a Firenze. Qui studierà il metodo Stanislavski, per diplomarsi presso l’Accademia di Cinema ‘’Immagina’’.

   Suo il ruolo di protagonista nel film La Grande Guerra del Salento, diretto da Marco Pollini.

Già presente in più di 50 sale in tutta Italia, passando per le principali città,   il film sarà proiettato mercoledì 10 agosto presso l’Auditorium Comunale di Lesina, scelto come tappa del tour pugliese.

Conosciamo meglio l’artista nell’intervista che segue

Bentrovato e grazie per la sua disponibilità.

“Grazie a lei…”

Le chiedo subito come avviene l’incontro con il regista Marco Pollini e il suo ingaggio come attore protagonista nel film La Grande Guerra del Salento.

“Beh, dopo aver vissuto a Firenze e Milano è stato fondamentale il mio trasferimento a Roma, la mia formazione e il ruolo della mia agente, che mi sostiene e crede nelle mie potenzialità: una mediazione preziosa per lo sviluppo del percorso d’attore.

Aggiungo che questo è un film su cui avevo delle aspettative e sono contento che siano state ripagate: un ruolo da protagonista, dopo diverse esperienze e cortometraggi.

Girato in Puglia, nel Salento, per due mesi mi ha permesso di essere immerso nella natura, insieme ad attori sia giovani che più esperti, come Marco Leonardi, Paolo de Vita, Pino Ammendola – tra tutti si è creata una bella sinergia. Da ricordare la fotografia di Alessandro Zonin.”

Lei viene da esperienze di moda. Quale ritiene sia il rapporto tra i due ambiti?

“Credo che la moda e il cinema possano andare di pari passo, pur essendo due cose ben distinte. Per me, ad esempio, anche la moda proprio come il cinema può essere creatività ed espressione, favorendo crescita e conoscenza di sé. A volte mi piace vestirmi in modo molto curato o originale, tanto da incuriosire o divenire provocatorio, per vedere la reazione di chi mi sta intorno. Un  mezzo per arricchirmi come persona ed attore, creare personaggi: come accade nel cinema, ogni ruolo  ti permette di vivere realtà e vite diverse, e questo accresce la comprensione e l’incontro con l’altro.”

La Grande Guerra del Salento è una storia romantica, d’altri tempi. Ce ne parla?

“In questo film interpreto Antonio, un giovane ragazzo che perde la vita durante scontri tra tifoserie di calcio avversarie, Supersano e Ruffano (la prima vittima per scontri tra tifosi). Tratto dall’omonimo romanzo di Bruno Contini, è ambientato nel secondo dopoguerra, un periodo che chiaramente non ho vissuto e che perciò ho dovuto studiare per prepararmi a vivere una realtà così particolare, carica di tensioni e ferite. Oltre alla guerra, sullo sfondo ideali in disuso, sentimenti e romanticismo, con due storie d’amore che attraversano il film cariche di passione – tensioni da cui il mio personaggio viene travolto.

La Grande Guerra del Salento è un film complesso, che permette di vivere le relazioni, l’azione, i tratti onirici come l’estetismo fotografico. Presente anche il paesaggio, per una concreta azione di valorizzazione territoriale. Le radici riverberate nella musica: nel backstage centrali scene di pizzica. Colonna sonora del film, Rosso sangue Rossa terra, brano del cantautore pugliese Mino De Santis.”

Che rapporto ha con le sue radici, con San Severo?

“Non posso non voler bene a San Severo, poiché la mia famiglia vive li ed io conservo ancora bellissimi ricordi. Ho capito però che la mia città natale non avrebbe potuto valorizzare la mia Arte e ho deciso quindi di conseguire il diploma di recitazione cinematografica per poi trasferirmi a Roma e cominciare a lavorare nel cinema.”

Nel suo percorso il pensiero positivo, la crescita personale e la gratitudine. Concetti per lo più estranei alla sua cittadina d’origine. Come li ha sviluppati?

“Quello della crescita personale è un pensiero insito in me, da sempre appassionato di fisica quantistica, di Mindfulness, e che mi porta ad essere grato anche alle difficoltà relazionali che ho potuto riscontrare nella nostra cittadina, come ovunque: anche se quando ritorno a San Severo oggi trovo molto calore ed accoglienza.

Va detto che Roma è un ambito sociale in cui il mio pensiero trova ampio spazio e sviluppo: ad oggi la considero la mia città, quella che ho scelto, in cui con lavoro e sacrificio posso realizzare i miei desideri e progetti.”

Dalla sua esperienza, credere nei sogni quanto è difficile e quanto è necessario?

“Credo che per sentirsi parte della vita e per vivere a pieno la nostra società bisogna credere profondamente in qualcosa. Questo muove delle corde importanti per ognuno e dà intensità al vissuto. Può dar vita a momenti di ottimismo come di sfiducia, di fatica e di sacrifici, attraversando momenti difficili o critici, ma vale la pena viverlo, soprattutto quando poi si vedono i frutti del proprio lavoro. Non c’è niente di più bello che realizzare le cose che amiamo con impegno:

nel mio percorso non smetto mai di formarmi…

Auguro a chiunque di poter vivere liberamente, nel rispetto dei propri sogni e desideri, anche se  vive in provincia.“

Progetti futuri?

“Sto girando un film tra Puglia e Basilicata, con set anche tra San Giovanni e Manfredonia e  con un cast molto significativo. Prodotto da Rai Cinema, andrà nelle sale e trasmesso in televisione.”

   Fabius de Vivo è presente on line, con pagine sui principali social seguite da una vera e propria comunity, ben 80.000 followers, formatasi negli anni intorno ai suoi ruoli e al suo pensiero.

https://www.instagram.com/fabiusdevivo/

    Di seguito il trailer de La Grande Guerra del Salento

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