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“FEDAIISF” E ROTARY CLUB: CONVEGNO SCIENTIFICO SULLE NOVITA’ NEL CAMPO DELLE NEOPLASIE EMATOLOGICHE

La Federazione delle Associazioni Italiana degli Informatori Scientifici del Farmaco (FEDAIISF)-Sezione di Foggia ed il Rotary International-Club di San Severo, rispettivamente presieduti dal dr. CIRO ACQUAVIVA e dall’avv. CIRO PIACQUADDIO, hanno raccolto ampi consensi con il convegno scientifico sulle Neoplasie Ematologiche, tenutosi lo scorso 22 dicembre nell’auditorium della ‘Biblioteca Padre B. Nardella’ del Convento Cappuccini ed onorato dalla presenza di un relatore di livello internazionale quale è il concittadino prof. ANGELO MICHELE CARELLA, Past-Director della Divisione di Ematologia e del Centro Trapianti di midollo IRCCS AOU Istituto San Martino di Genova. Il merito per la brillante iniziativa va esteso all’ASL Foggia e agli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri e all’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Foggia ed anche ai sodalizi che hanno aderito ufficialmente e cioè l’Ass. di Oncologia Solidale ‘Sergio Lombardi’ e l’Ass. L’albero della Vita di Foggia, la Biblioteca ‘Padre B. Nardella’ e l’Ass. Mogli Medici Italiani di San Severo (oltre a LA GAZZETTA DI SAN SEVERO, la cui adesione è stata annunciata al pubblico dal Direttore dr. DESIO CRISTALLI, moderatore dell’evento, anche a nome degli Editori ANTONIO, MICHELE, CARMELA e ITALIA SALES). Ospiti di riguardo, tra gli altri, sono stati il Presidente nazionale FEDAIISF dr. ANTONIO MAZZARELLA, la Dirigente del Personale dell’ASL/FG dr.ssa ANNA MARIA GUALANO, la Presidente AMMI di San Severo prof.ssa LILLY CICERALE GIORDANO e la Referente regionale dr.ssa AMALIA ANTONACCI. Un vivo grazie è stato espresso dall’illustre relatore e dagli organizzatori al dr. GRAZIOSO PICCALUGA, Presidente ‘ad honorem’ della Sezione FEDAIISF di Foggia e PastPresident del Rotary Club sanseverese, che ha curato in modo impeccabile l’organizzazione dell’evento.Al termine della interessante relazione, corredata di immagini proiettate su maxischermo, il prof. CARELLA ha esaurientemente risposto ad una serie di domande poste dal qualificato uditorio.

ABBIAMO CHIESTO AL PROF. CARELLA, CHE RINGRAZIAMO, DI RIASSUMERE BREVEMENTE LA SUA RELAZIONE PER I NOSTRI LETTORI, ALLA LUCE DELLE ULTIME NOVITÀ TRATTATE NEL PERIODO-PRENATALIZIO IN UN CONGRESSO SCIENTIFICO MONDIALE NEGLI STATI UNITI. ECCO COSA HA SCRITTO PER LA “GAZZETTA”:

LEUCEMIA: CAUSE, SINTOMI E RIMEDI — COS’È LA LEUCEMIA? — Le cellule normali (g. r. leucociti e piastrine) prendono origine da cellule immature – dette Cellule Staminali – che si trovano nel midollo osseo. Quando queste cellule progenitrici per vari motivi si modificano, il midollo osseo crea globuli bianchi anormali, ossia cellule leucemiche che non muoiono ma proliferano in maniera incontrollata, interferendo con la crescita e lo sviluppo delle normali cellule del sangue. Se la malattia parte dalle cellule linfoidi del midollo osseo, si parla di leucemia linfoide (detta anche linfocitica o linfoblastica); se, invece, la cellula di origine è di tipo mieloide (dalla quale si sviluppano globuli rossi, globuli bianchi diversi dai linfociti e piastrine), si parla di leucemia mieloide (nota anche come mielogena o mieloblastica). In riferimento a questa classificazione, vengono distinte in generale quattro forme di leucemia: LEUCEMIA LINFATICA CRONICA (LLC): nella maggior parte dei casi si sviluppa molto lentamente. Solitamente i pazienti cui è diagnosticata tale leucemia sono più anziani. Non colpisce quasi mai i bambini.LEUCEMIA MIELOIDE CRONICA (LMC): interessa le cellule mieloidi e, generalmente, in una prima fase si sviluppa lentamente, poi tende ad evolvere verso una leucemia acuta refrattaria. Colpisce principalmente gli adulti.LEUCEMIA LINFOBLASTICA ACUTA (LLA): interessa le cellule linfoidi e si sviluppa molto rapidamente. È la leucemia più frequente tra i bambini, ma può colpire anche gli adulti.LEUCEMIA MIELOIDE ACUTA (LMA O LAM): interessa le cellule mieloidi e ha un decorso molto rapido. Colpisce sia adulti che bambini. Un sottotipo distinto di questa tipologia è la leucemia promielocitica acuta (m3); si tratta di una rara varietà di leucemia acuta molto aggressiva, che determina ipercoagulazione del sangue e gravi emorragie. Può portare i pazienti al decesso in pochi giorni e per questo motivo va trattata con tempestività. Infatti, se trattata in maniera rapida e corretta, si può guarire in oltre il 90% dei casi. Erroneamente, si tende a confondere il linfoma con la leucemia: in realtà, mentre la leucemia è un tumore che ha origine dal midollo, il linfoma si sviluppa nei linfonodi.

LE CAUSE DELLA LEUCEMIA non sono note, anche se ormai è chiaro che la patologia, come gli altri tumori può costituire il risultato finale di una serie di eventi che riguardano sia fattori genetici che fattori ambientali.I fattori di rischio sono diversi per ciascuno dei tipi di leucemia e includono: esposizione alle radiazioni; pregressa chemio e/o radioterapia; esplosioni atomiche (si ricorda il tragico bilancio tra i sopravvissuti alle esplosioni di Hiroshima e Nagasaki); radiografie/TAC, (non è ancora chiaro se siano collegate a casi di leucemia in bambini e adulti); esposizione al benzene; correlazione con malattie genetiche (sindrome di Down e altre malattie ereditarie); Virus?  (HTLV-1) precedenti familiari di leucemia (anche se solamente in rari casi un paziente affetto da leucemia possiede fratello, genitore o figlio affetto dalla stessa malattia). In ogni caso, l’esposizione ad uno o più fattori di rischio non provoca necessariamente l’insorgenza della malattia.

SINTOMI: COME SI MANIFESTA LA LEUCEMIA? Le cellule leucemiche si muovono all’interno dell’organismo come le normali cellule del sangue. La leucemia può manifestarsi con linfoadenomegalie e splenomegalia; e può anche causare gonfiore o dolore in più parti del corpo. I pazienti con leucemia mieloide cronica possono non avvertire alcun sintomo e la diagnosi può essere il risultato di normali visite ed esami di controllo. La cura può essere basata su: chemioterapia, per indurre e consolidare la remissione completa; trapianto di cellule staminali emopoietiche (per sostituire le cellule malate o distrutte dalle alte dosi di chemio e/o radioterapia con quelle sane di un donatore compatibile). Fondamentale la terapia di supporto per prevenire o combattere le infezioni, alleviare il dolore e gli altri sintomi, diminuire gli effetti collaterali della terapia antileucemica.

FARMACI — Per quanto riguarda la cura farmacologica, spetta al medico scegliere il principio attivo e le posologie più opportune per il paziente, valutando la gravità della malattia, lo stato di salute del paziente e la sua risposta alla cura. Le classi di farmaci per la leucemia più utilizzate sono: Daunorubicina +Ara-C (protocollo 3+7) (leucemia mieloide e linfoide acuta); Imatinib: (leucemia mieloide cronica e leucemia linfoblastica acuta Ph positiva); Nilotinib (leucemia mieloide cronica); Dasatinib: leucemia mieloide cronica e leucemia acuta linfoblasticaPh positiva; ATRA+ chemioterapia (leucemia promielocitica acuta); Triossido di arsenico (leucemia promielocitica acuta); Clorambucil (leucemia linfocitica cronica-LLC); Ibrutinib  (LLC con mutazione p53); Idelalisib  (LLC anche con mutazione p53); Rituximab  in combinazione con Fludarabina e Ciclofosfamide (LLC); Ofatumumab (LLC).

LA CURA DELLA LEUCEMIA DEVE ESSERE GESTITA SOLO DALL’EMATOLOGO — Le complicanze possono variare in base alla forma di leucemia, ma le più comuni sono quelle infettive. Possono verificarsi anche complicazioni di tipo neurologico (meningite leucemica) soprattutto nella leucemia acuta linfoblastica.

LA REDAZIONE

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