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FEDERICO II E FOGGIA CITTA’ IMPERIALE – CAPITANATA, UNA TERRA DA RISCOPRIRE

Stando alle tristi cronache e al paesaggio sociale che si è creato in Capitanata negli ultimi anni, viene difficile credere che Foggia sia stata Città Imperiale con Federico II, Imperatore del Sacro Romano. Ribadirlo allora non sarà vano, ma servirà a nutrire quell’autostima e spina dorsale che tanto servono a questa terra per rimettersi in piedi.
Nata come casale alla fine dell’ XI secolo intorno alla chiesa di Santa Maria, nella seconda metà del XII secolo Foggia diventò l’insediamento più importante della pianura: giunto per la prima volta in Capitanata nel 1221, l’Imperatore solo due anni dopo fece edificare nella città la sua domus, fermandovisi per ben 14 anni non consecutivi, tra il 1222 e il 1250 – durante questo periodo il nostro capoluogo di provincia svolse ruolo centrale, con funzioni di capitale del Regno di Sicilia.
Edificato a partire dal 1223 il palazzo imperiale comprendeva un grande spazio con molti edifici
– domus quamplures – fra i quali l’hospitium, la residenza principale, sullo stile del Palazzo Regio di Palermo.
Nella domus di Foggia morì l’imperatrice Isabella e si tenne il parlamento del Regno nel 1240.
Anche la la gran corte giudiziaria aveva residenza a Foggia, insieme al giustiziere della Capitanata.
Sia la chiesa di Sana Maria che il palazzo sono stati realizzati ad opera di maestranze locali, quali Bartolomeo e Niccolò, definendo una vera e propria ‘scuola foggiana’, che fondeva sapientemente, motivi classici, musulmani, bizantini e francesi.
Va detto la domus foggiana non era l’unico palazzo imperiale di Federico II: l’intera Capitanata era ricca di domus, ma questa era tuttavia la residenza principale del sovrano, tanto da ospitare gli uffici centrali della monarchia. Nei dintorni di Foggia c’erano la domus pantani Sancti Laurentii, caratteristica per il suo lago artificiale e la domus dell’Incoronata e di Castiglione.
Con un nucleo centrale circondato da alcuni sobborghi, la città ospitava inoltre più di dieci chiese, tra antiche e recenti. Presenti possedimenti dei Templari e degli Ospitaleri.
Dopo la morte di Federico II le sue viscere furono depositate vicino all’ingresso della chiesa di Santa Maria, in un piccolo mausoleo, assimilando così la chiesa alla cattedrale di Palermo.
In seguito a un movimento di ribellione, nel 1229 Foggia, come anche San Severo e Casale Novum, perdette le sue mura, che non furono più riedificate.
Dopo il terremoto del 1731 restano dello splendore dell’età federiciana soltanto il portone d’ingresso della domus  imperiale, ad oggi custodito presso il Museo Civico cittadino, e la chiesa di Santa Maria. Particolare rilevanza storica è riconosciuta all’arco del palazzo imperiale e all’epigrafe che ne attesta la costruzione, oggetto di studio e dibattito.
Forse è arrivato il tempo di riedificare idealmente quelle mura, impastandole con voglia di rinascere, consapevolezza, orgoglio, libertà e amore per la propria terra.
Nazario Tartaglione

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