FESTA DEL SOCCORSO: AMMINISTRAZIONE CONFUSA E POCO TRASPARENTE
La Giunta comunale di San Severo, con comunicato stampa di ieri, 20 aprile 2016, ha reso nota la propria decisione di “trasferire” in via M. Carli, durante i giorni della festa del Soccorso, le bancarelle che occupano il giro esterno, nel tratto di piazza Tondi e via Minuziano. Unanime e immediato il clamore dei cittadini.
Appare, infatti, assolutamente discutibile una scelta che scontenterebbe tutti: i residenti, gli esercenti del “giro esterno”, gli ambulanti. Spostare la tradizionale fiera in periferia potrebbe voler dire, infatti, isolare il centro, delocalizzare l’attenzione di residenti e turisti. Nel comunicato non si parla, ad esempio, di mezzi pubblici gratuiti che permetteranno lo spostamento di gente anziana o con scarsa mobilità dal centro alla periferia. Gli esercenti locali, poi, non potendo più usufruire del passeggio, perché ridotto, potrebbero avere seri danni al proprio bilancio. Il Sindaco, in via del tutto ufficiosa, su facebook, fa sapere che, al posto delle solite bancarelle, sarà organizzata una fiera di prodotti tipici locali. Marzullianamente la mia domanda sorge spontanea: è possibile comunicare decisioni importanti per un evento fondante della città in una maniera del genere, assolutamente non ortodossa? Questa Amministrazione conosce le parole programmare, concertare? Nel Comunicato si dice che la decisione è derivata anche dalla volontà di migliorare la viabilità urbana. Premetto che trovo positivo il proposito di valorizzare ditte di prodotti locali tipici (purché così sia realmente) così da promuovere gli stessi a turisti e non ma, tuttavia, mi chiedo: queste bancarelle saranno così numerose da occupare più di 2 km di giro esterno? Come pensa la Giunta di “migliorare la viabilità” se sostituisce una bancarella di bigiotteria con una di olive e caciocavallo? Non sarebbe il caso, invece, di pensare seriamente a un piano straordinario che migliori le passeggiate sul giro esterno non solo nei giorni della festa ma già durante i fine settimana – semplicemente assicurando il rispetto di una delibera che già esiste? Oltretutto, l’espressione “delocalizzazione gli ambulanti per ragioni igienico-sanitarie” mi sembra alquanto discutibile: non si spostano le persone, per motivi igienici…al massimo le bancarelle! Non dimentichiamo, poi, che le condizioni del centro erano precarie negli anni scorsi perché l’Amministrazione non predisponeva un piano di bagni chimici adeguato (che, non dimentichiamo, sono necessari anche ai turisti e non solo agli ambulanti). Se l’Amministrazione non programma, se continuerà a prendere decisioni di tale importanza a meno di un mese dalla festa in modo arbitrario e soggettivo, non risolverà il problema ma, semplicemente, lo sposterà…in periferia! Ghettizzare gli ambulanti, in prevalenza stranieri, in zone esterne potrebbe, ad esempio, rendere maggiormente precarie le condizioni di sicurezza. È assurdo constatare come l’Agenda Culturale di San Severo sia assolutamente vuota da maggio a dicembre: la festa del Soccorso è anche il principale momento culturale della Città! Mi chiedo, e chiedo alla Giunta, il motivo della pubblicazione di un comunicato inesatto e domando se la decisione di valorizzare i prodotti tipici non sia “giunta alla Giunta” in momento successivo a causa dalla “temperatura” surriscaldata dei sanseveresi. L’Amministrazione dovrebbe imparare a “copiare” bene: nessuno, ad esempio, ha mai pensato di spostare il Palio di Siena e le annesse manifestazioni dal centro della città; si vada a chiedere ai bolognesi di trasferire la festa di San Petronio sui colli: valorizzare le periferie è importante ma è necessario farlo nel modo più corretto. Le periferie, inoltre, sono già interessate dagli spettacoli pirotecnici serali, dal Luna Park. Non è possibile lasciare un centro storico fantasma! Il Vicesindaco parla della possibilità di utilizzare il parco Baden Powell come area di ristoro: caldeggio, allora, che finalmente l’Amministrazione si decida a far estirpare la jungla in città al fine di rendere lo spazio davvero vivibile! I sanseveresi pretendono di sapere se l’Amministrazione abbia concertato con il Comitato Festa, con le associazioni, un programma comune. Per quale motivo non è stata costituita una “cabina di regia” che unisca, valorizzi, promuova i vari settori della festa? Vogliamo conoscere l’impegno economico della Città per la ricorrenza. Senza trasparenza e partecipazione non è possibile pensare di prendere decisioni tanto importanti. È necessario capire, ad esempio, quale sia stato il motivo per il quale il provvedimento sia stato preso arbitrariamente dalla Giunta senza interpellare né la relativa Commissione né, soprattutto, il Consiglio Comunale, espressione della democrazia civica. Al di là della disposizione in sé, questa Amministrazione continua a dimostrarsi assolutamente disinteressata alla consultazione della cittadinanza, attraverso le forme previste dalla legge e dettate dal buon senso. Non vogliamo che il centro storico e il giro esterno diventino “contenitori vuoti”anche durante la festa (già sono troppo dimenticati durante l’anno!); non vogliamo assolutamente che il giro esterno si spopoli dopo il passaggio della processione. I sanseveresi desiderano la passeggiata della festa in cui si indossa “l’abito nuovo”, si respirano i profumi di torrone e mandorle tostate, si vedono i colori delle bancarelle…e pare di udire le voci della storia, le voci dei cittadini di ogni tempo! Se non sta bene il “cuore” della Città soffriranno anche le sue “articolazioni”: prendiamoci cura della nostra San Severo nel suo profondo e la sua bellezza, da troppo tempo chiusa in camere umide e stantie, tornerà a risplendere su cieli europei!
Lidya Colangelo