Festa del Soccorso: Purtroppo, avevamo ragione!
Dopo i numerosi articoli e comunicati da parte dell’Amministrazione Comunale, di rappresentanti di forze politiche varie e di semplici cittadini, mi sembra doveroso concludere il discorso sulla Festa del Soccorso principiato un mese fa, in quanto rappresentante del gruppo spontaneo di cittadini, nato a seguito della decisione di giunta del 18 aprile scorso (https://www.lagazzettadisansevero.it/festa-del-soccorso-amministrazione-confusa-e-poco-trasparente/ ). E’ comodo, spesso, entrare nei discorsi a fatti già avvenuti: la nostra proposta di raccolta firme contro la delocalizzazione della tradizionale fiera dei “dì di festa”, di cui si è occupata la Gazzetta di San Severo e la Gazzetta del Mezzogiorno domenica 24 aprile, (https://www.lagazzettadisansevero.it/festa-del-soccorso-raccolta-firme-contro-lo-spostamento-della-fiera-in-via-fortore/ ), appoggiata pubblicamente, a livello politico, solo da Nazario Tricarico e Marco Cantoro, oggi deve essere letta come una diagnosi attenta, calibrata e lungimirante della tradizione relativa al momento più importante dell’anno sanseverese. Con l’aiuto di alcuni esercenti del “giro esterno” sono state raccolte, infatti, circa mille firme, a titolo esemplificativo. Numerose sono state le richieste di sottoscrizione giunte da abitanti di tutte le parti della città e anche da sanseveresi non più residenti nel nostro incantevole comune di Capitanata a cui, purtroppo, a causa dei tempi esigui tra la pubblicazione della decisione di Giunta e la Festa, non si è potuto andare incontro.
La festa patronale appena trascorsa ha messo in luce l’incapacità organizzativa e programmatica dell’Amministrazione Comunale. La decisione di Giunta del 18 aprile si è dimostrata, come prevedevamo, assolutamente inefficace e deleteria per la buona riuscita della festa. Desolante il vuoto di via Minuziano; problematica la netta riduzione dei guadagni degli esercenti che ai giorni della festa affidano una larga percentuale del proprio bilancio annuale; degno di indignazione la ghettizzazione degli ambulanti non italiani in zone di estrema periferia. I problemi igienico-sanitari denunciati non sono stati assolutamente risolti: lungo tutto il giro esterno non c’era un solo wc chimico. La decisione di delocalizzare la tradizionale fiera delle bancarelle ha favorito l’abusivismo cosicché gli ambulanti che avevano pagato regolarmente il posteggio sono stati danneggiati, a livello di dignità e di guadagni, mentre i non regolari hanno potuto approfittare del passeggio del centro della città. Lo spostamento in periferia degli ambulanti, in zone buie e con scarsa sorveglianza, ha causato anche il verificarsi di atti incresciosi.
Lo slogan della festa “Gnam e boom” ha evidenziato il declassamento di un immenso patrimonio culturale immateriale, la degenerazione a “torcinello e batteria” di qualcosa che sovrasta San Severo senza essere realmente compreso a fondo e, di conseguenza, valorizzato degnamente. Una programmazione valida non abbassa la cultura ma lavora per elevare l’utenza. Svilente la sparuta presenza alle manifestazioni di sabato e di lunedì; deludente vedere la programmazione di un solo matinèe (la tradizione bandistica di San Severo – come ho già scritto in precedenza – deve assolutamente essere valorizzata).
In conclusione mi sento di affermare, con dispiacere, che la non ottima riuscita della festa è dovuta – torno a ripetere – all’assenza di una cabina di regia super partes, che unisca Comitato Festa, Amministrazione Comunale e associazioni varie: un momento culturale così grande, religioso e laico, non può rischiare di fallare. Una seria programmazione avrebbe previsto anche il piano B in caso di condizioni atmosferiche avverse così nessuno avrebbe dovuto attingere notizie da canali non ufficiali. Un’attenta progettazione avrebbe destinato, ad esempio, Palazzo Liberty alla valorizzazione della fiera enogastronomica così da esaltare davvero le aziende locali senza renderle stand di “street – food”. Ci sarebbero, in realtà, ancora moltissimi aspetti importanti da trattare ma il mio comunicato non intende essere una polemica ma un invito alla riflessione. Con amarezza devo ammettere che, nonostante io stessa e numerosi cittadini, ci siamo messi generosamente e gratuitamente a disposizione dell’Amministrazione per un unico obiettivo, (https://www.lagazzettadisansevero.it/per-la-festa-del-soccorso-il-sindaco-dice-lopposto-di-cio-che-decide/ ), quest’ultima abbia ritenuto inutile consultarci, pensando di bastare a se stessa. Bisogna coinvolgere gli esperti, programmare, pianificare, altrimenti le critiche e i malcontenti, emersi copiosamente durante e dopo la festa, saranno inevitabili! Coprire e mascherare le falle significherà ripeterle l’anno prossimo e, dopo la elevazione di San Severo a Civitas Mariae non è possibile pensare di programmare i festeggiamenti dell’ottantesimo anniversario di incoronazione della Madonna del Soccorso meno di un mese prima della festa, come quest’anno. Si auspica che codesta Amministrazione Comunale tenga conto delle numerose firme raccolte e programmi sinergicamente e nei tempi adeguati la Festa Patronale, momento di altissima cultura religiosa e laica locale: centro propulsore e di attrazione turistica, di promozione economica e sociale.
Grazie a Dio, però, c’è sempre la Madonna che, con i suoi profondi occhi neri, percorrendo le strade della nostra amata città, guarda, protegge e benedice tutti, sanseveresi e non!
Lidya Colangelo
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