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Foggia, Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. L’Ugl scrive alle Consigliere di Parità: “ampliare loro raggio di azione contro violenza di genere al di fuori luoghi di lavoro”

In occasione della celebrazione della ‘Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne”, del 25 novembre, l’Ugl tramite il suo Segretario generale, Francesco Paolo Capone, ha provveduto a scrivere una lettera alla Consigliera di Parità nazionale e alla rete delle Consigliere territoriali. Documento condiviso attivamente dai rappresentanti territoriali regionali, provinciali, dai Segretari Confederali, delle Federazioni nazionali, e dalla Presidenza Enas. “Portiamo a compimento un percorso iniziato attraverso il sostegno alla campagna del patronato Enas – Ugl, ‘Causa del decesso: lasciata sola’, che ha portato avanti una mobilitazione inaugurata, il 30 luglio ed il 6 agosto in 100 piazze italiane per dire ‘no al femminicidio’”. Così, in sintesi Capone commenta la proposta contenuta nella lettera indirizzata alla Consigliera di Parità nazionale, proponendo di ampliare il raggio di azione delle Consigliere di Parità anche alla lotta contro la violenza di genere al di fuori dei luoghi di lavoro. “C’è un legame imprescindibile – puntualizza il sindacalista – tra la lotta contro la violenza sulle donne e la difesa del lavoro femminile: l’attività di tutela sui luoghi di lavoro contro le discriminazioni di genere nell’accesso al lavoro, ad un giusto salario, nell’avanzamento di carriera, per l’età, relativa alla salute e alla sicurezza sul lavoro, per il contrasto al mobbing, allo stalking, al demansionamento, alle molestie sessuali e verbali. Ecco perché, l’Ugl è da sempre impegnata a combattere la violenza di genere. Il nostro impegno continua – conclude Capone – ovviamente anche in occasione del 25 novembre, ma non si ferma qui, perché intendiamo andare oltre e insieme a quante e quanti sono in prima linea contro la violenza sulle donne”.

“Purtroppo – aggiunge a margine il Segretario provinciale dell’Ugl Foggia, Gabriele Taranto – negli ultimi dieci anni anche in Capitanata, come in tante altre realtà italiane, si continua a fare i conti con una società patriarcale dove la violenza domestica perpetrata contro una donna non viene percepita come un grave crimine, soprattutto – sottolinea il Segretario – quando la vittima dimostra un’autonomia economica insufficiente o assente del tutto”. Dal 2006 ad oggi si contano oltre 1.740 donne picchiate, uccise o fatte sparire nel nulla. Episodi consumatisi per la gran parte tra le mura domestiche familiari o all’interno del rapporto di coppia. “Se le donne non hanno alcuna forma di reddito – spiega Taranto – devono essere aiutate a tutelare e realizzare i propri diritti”. Il sindacalista – citando il vademecum sui diritti delle donne prodotto con il contributo di tante donne che lavorano per il Patronato Enas – Ugl, che si è avvalso della prefazione della Vice Presidente della Commissione Lavoro, Renata Polverini, e del Presidente Enas Stefano Cetica – ricorda come, «il Piano triennale contro la violenza di genere varato dal Governo, nel 2015, insieme alla convenzione di Istanbul, prevede delle Linee di Azione finalizzate all’inserimento socio-lavorativo delle donne vittime di violenza, attraverso il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati capaci di intervenire nelle fasi di presa in carico, di protezione, e progettazione per l’uscita dalla spirale della violenza. Tra norme da perfezionare ed incertezza di criteri di distribuzione dei fondi, ai circa 350 centri di violenza e alle case rifugio attivi in Italia, per ora, non è arrivato nulla di quel finanziamento di 17 milioni – diventati 16 milioni e 450 mila – previsto per il biennio 2013/2014 dalla Legge 119/2013, e questi soldi devono integrare le scarse risorse di cui queste realtà dispongono». “Per queste ragioni – conclude Gabriele Taranto – il nostro impegno come organizzazione sindacale impegnata nella battaglia contro la violenza di genere, è tutto rivolto a sensibilizzare le Istituzioni locali a noi più vicine, affinché si intercettino gli strumenti finanziari oggi disponibili, e si pianifichino iniziative e progetti capaci di valorizzare il ruolo della donna nella vita e nella società, fermo restando il rispetto assoluto dovuto ad ogni persona”.

Segreteria provinciale Ugl Foggia

                                          

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