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Foggia. Guardia di Finanza – Sequestro del centro commerciale “Grandapulia” e dell’intera area

Stamane la Procura della Repubblica di Foggia ha proceduto all’esecuzione del provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca emesso dal GIP di Foggia (su richiesta della stessa Procura) del nuovo centro commerciale “Grandapulia” e dell’intera area dell’ex zuccherificio SFIR in fase di riconversione situato in agro del comune di Foggia, località Incoronata — Area di sviluppo industriale a ridosso del torrente Cervaro per un estensione totale di circa settanta ettari riconducibile a FINSUD srl, società del Gruppo SARNI. 

Le lunghe e complesse indagini condotte dal Corpo Forestale dello Stato e dal Nucleo di Polizia Tributaria di Foggia su delega della Procura di Foggia (che si é avvalsa anche del contributo di due consulenze tecniche rispettivamente in materia ambientale ed in materia edilizia-urbanistica) hanno consentito di accertare:

a) l’omessa bonifica dell’ex sito industriale potenzialmente contaminato (e mancata attivazione della procedura prevista dall’art. 242 Dlvo n. 152/06) nonostante le evidenti risultanze derivanti dalle analisi delle acque sotterranee (tutte non conformi alle Concentrazioni Soglia di Contaminazione per parametri di riferimento quali nitriti, fluoruri, solfati, triclorometano, tricloroetilene, tetracloroetilene ecc.) e le fuorvianti e carenti risultanze derivanti dalle analisi dei terreni contenute nel piano di caratterizzazione del 2009;

b) la realizzazione di una discarica abusiva di rifiuti speciali in corrispondenza delle ex vasche di lagunaggio del sito industriale riempite e livellate attraverso miscelazione e successivo tombamento del materiale derivante dalla demolizione di 107 immobili presenti sullo stesso sito industriale (inerti) e dalla demolizione degli argini delle suddette vasche, dai rifiuti solidi e liquidi presenti all’interno delle predette vasche derivanti dai processi di decantazione nel tempo effettuati dall’ex zuccherificio oltrechè dalla movimentazione delle terre da scavo prodotte in situ in concomitanza dei predetti lavori; materiale che in assenza dei trattamenti e dei controlli previsti dalla normativa ambientale vigente, era da ritenere (anche secondo l’ARPA intervenuta sul posto in più occasioni) del tutto inidoneo all’impiego per ripristino ambientale;

c) la realizzazione di un’imponente lottizzazione abusiva a fini edificatori commerciali a partire dal 2010 scientemente portata avanti negli anni da FINSUD srl mediante la frammentazione dell’area in più comparti e la parcellizzazione dei titoli edilizi con l’obiettivo di occultare l’unicità e l’inscindibilità dell’intervento edilizio e, di conseguenza, di eludere i numerosi vincoli insistenti sui terreni oggetto di edificazione (paesaggistico, idrogeologico, ambientale) e gli oneri procedimentali connessi agli stessi (parere obbligatario e vincolante dell’Autorità di Bacino, nulla osta della Soprintendenza ed autorizzazione paesaggistica, Valutazione di Impatto Ambientale).

L’apposizione dei sigilli si è resa necessaria in ragione della gravita dei reati contestati (implicanti, in caso di condanna, la confisca dei terreni e degli immobili ivi insistenti e/o la riduzione in pristino dello stato dei luoghi), della rilevante compromissione dei beni ambientali, paesaggistici ed urbanistici tutelati dalle norme incriminatrici oltrechè del pericolo potenziale per la salute pubblica generato dalla contaminazione delle estese matrici ambientali coinvolte. /(COM)

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