Cronaca

FOGGIA – POLIZIA DI STATO ARRESTA UNA DONNA PREGIUDICATA PER ESTORSIONE, RAPINA ED USURA

Nella serata del 27 febbraio, Agenti della Polizia di Stato della Squadra Mobile della Questura di Foggia, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia nella persona del P.M. Dott. Pasquale DE LUCA, al termine di un’articolata attività investigativa,  hanno tratto in arresto, in flagranza, la foggiana CIUFFREDA Anna, pregiudicata di anni 40, poiché ritenuta responsabile  del  reato di estorsione, nonché dei reati di rapina aggravata  ed usura.

          Rilevante, nella circostanza, è stata anche la collaborazione fornita dalla “FONDAZIONE BUON SAMARITANO” – Fondo di solidarietà antiusura di Foggia.

            Le indagini intraprese dagli agenti della Squadra Mobile partivano dalla denuncia di una vedova cinquantenne,  convivente con l’anziana madre, gravemente ammalata, ed un figlio minorenne, le cui fonti di sostentamento erano la piccola pensione di  reversibilità del coniuge defunto e quella di invalidità della madre malata, perlopiù utilizzata per le cure ed i farmaci continui di cui l’anziana abbisogna.

            In questi uffici la donna, non senza difficoltà per il timore di possibili ritorsioni, ma incoraggiata  dalla fiducia che quei rappresentanti delle istituzioni  le infondevano perché potesse risvegliarsi dall’incubo in cui era costretta a vivere quotidianamente, affermava  che   circa un’ anno e mezzo fa, verso la fine del 2014, per far fronte a spese da lei considerate “straordinarie” per le proprie possibilità economiche, consistenti nell’’acquisto di una vecchia utilitaria usata, da impiegare soprattutto per trasportare sua madre invalida dal medico, si era rivolta alla donna cui aveva chiesto ed ottenuto in prestito una somma  pari ad Euro  3.800,00.

Nel corso del tempo la somma, già gravata da tassi di interesse  elevatissimi, diveniva oggetto di continue   lievitazioni  applicate dalla usuraia,  ogni qual volta la vittima  ritardava, anche  di pochi giorni,  i  ratei mensili da lei imposti.

              La signora con enormi sacrifici riusciva a far fronte agli obblighi economici stabiliti da Anna CIUFFREDA per i primi nove mesi,  nel corso dei quali, tuttavia, a conti fatti aveva già ampiamente saldato il debito e pagato di gran lunga gli elevati interessi. Tuttavia il suo incubo non era terminato, anzi la donna si vedeva raddoppiare la somma da elargire alla usuraia proprio a causa di quei piccoli  ritardi di pochi giorni rispetto alle date  dei pagamenti dei ratei mensili sui quali la CIUFFREDA contava per imporre alla sua vittima ulteriori somme mensili aggiuntive da pagare.

           Il vortice senza fondo nel quale era caduta la povera vittima la aveva prostrata al punto tale da  confessare alla CIUFFREDA,  il suo pensiero di “farla finita” ma costei non si faceva affatto intenerire da quelle parole, anzi le intimava di provvedere, senza indugiare, ai pagamenti. Una sera di novembre del 2015, considerato che  da un paio di mesi le date di pagamento non potevano più essere onorate poiché i ratei impostile dalla sua aguzzina erano ormai diventati  insostenibili, la vittima veniva raggiunta,  nei pressi della sua abitazione, da Anna CIUFFREDA che, dopo averle intimato di pagarle quanto da lei preteso ed avuta risposta negativa dalla povera interlocutrice, cominciava a colpirla violentemente con calci e pugni sferrati al corpo ed al viso senza alcuna pietà ed  anche dopo che la donna, più esile e di bassa statura rispetto alla sua antagonista, era caduta sull’asfalto quasi priva di sensi. A quel punto, strappatale di mano la borsa, la CIUFFREDA si appropriava del poco denaro ivi contenuto, del telefono cellulare e della chiave di accensione della utilitaria di proprietà della sua vittima che utilizzò, solo poche ore più tardi, per appropriarsi anche del veicolo della donna.

        La vittima non fece mai denuncia né per la  brutale aggressione, tantomeno per la rapina  della propria autovettura e degli altri beni poiché  fortemente intimorita dalla personalità della sua aguzzina, che con lei spesso si vantava dei propri precedenti penali, proprio per intimorirla ed indurla a pagare, nonché  per  paura di ulteriori ritorsioni fisiche  nei suoi confronti ed in quelli dei suoi familiari.

        La donna, in questi uffici, riferiva che proprio per la giornata del 27 febbraio scorso era previsto l’ennesimo rateo di pagamento impostole, pari ad Euro duemila, somma che era assolutamente  fuori dalla portata economica della pensionata, ormai strozzata dalle infinite  richieste della usuraia.

La collaborazione  fornita dalla vittima del reato consentiva  di sorprendere  Anna CIUFFREDA subito dopo aver ritirato, presso la sua abitazione,  la quota parte della somma pretesa, pari ad Euro 200,00 dalla sua vittima,, da lei estorta nella circostanza, come nelle altre,  con minacce e pressioni di ogni genere. L’irruzione degli agenti della Squadra Mobile consentiva di bloccare la donna immediatamente dopo  aver incassato quel denaro.

Si procedeva alla perquisizione della abitazione della donna nel corso della quale veniva rinvenuto  il  telefono cellulare nonché  la chiave dell’autovettura da lei sottratta alla sua vittima alcuni mesi fa. Inoltre, si rinvenivano appunti che consentivano di  comprovare l’attività di usura posta in essere nei confronti della denunciante. Nel prosieguo delle indagini gli investigatori della Polizia di Stato individuavano il luogo in cui era stata occultata l’auto, sottratta illegalmente alla donna, che veniva recuperata e restituita alla avente diritto.

Assolte le formalità di rito, Anna CIUFFREDA veniva associata presso la casa circondariale di Foggia e messa a disposizione della autorità giudiziaria. Nei giorni  successivi, il GIP presso il Tribunale di Foggia ha convalidato l’arresto della donna  disponendo la sua permanenza in carcere.

Foggia, 5 marzo 2016.-

 

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PRECEDENTI POLIZIA DI ANNA CIUFFREDA , nata Foggia il 20.10.1976

 

Anna CIUFFREDA è gravata da numerosi precedenti penali in particolare afferenti la detenzione e lo spaccio illecito di sostanze stupefacenti. Nel 2004 è stata coinvolta, unitamente ad altre 31 persone ,nella  operazione denominata “CARPE DIEM” condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Foggia, a seguito della quale il GIP presso la DDA di Bari emetteva altrettante misura  cautelari per i reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti. Tra i componenti il sodalizio criminoso vi erano svariati  elementi di spicco della locale criminalità organizzata come PELLEGRINO Antonio Vincenzo, alias“capa antica”; SPIRITOSO Franco, alias “Capone”;  SPIRITOSO Giuseppe, alias “Papanonno” ; VENUTI Natalino, alias “il siciliano”, ed altri.

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