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Foggia, Referendum: prosegue senza sosta la mobilitazione dei #LavoratoriperilNO

Prosegue senza sosta la mobilitazione referendaria promossa dal Comitato #LavoratoriperilNO in vista dell’imminente scadenza elettorale, del prossimo 4 dicembre. Simpatizzanti, lavoratori, e rappresentanti del sindacato dell’Unione Generale del Lavoro insieme ad esponenti del mondo politico-istituzionale e del Patronato Enas-Ugl, si sono dati appuntamento in 50 piazze d’Italia, sabato mattina 5 novembre, per sensibilizzare alle ragioni del ‘NO’. E’ sbarcata in contemporanea a Bari, presso il Grand Hotel Salerno in via Lungomare Clemente Tafuri, l’ottava tappa della #10milaKmperilNO. Anche #Foggia è stata presente all’appello, con banchetti informativi allestiti, nel centralissimo Corso Garibaldi, con oltre 1000 i volantini distribuiti. L’Unione territoriale Generale del Lavoro della Provincia si è detta soddisfatta per il riscontro spontaneo e positivo ottenuto da cittadini e passati, “molti di questi – hanno spiegato gli attivisti impegnati nell’azione di volantinaggio – già con le idee chiare. Non sono mancati – hanno aggiunto – confronti vivaci e scambi di opinione con i sostenitori del ‘SI’”.

Così, dopo il grande successo dell’iniziativa, che si è tenuta per la prima volta lo scorso 22 ottobre, il Comitato dei lavoratori ha replicato l’evento anche a Pescara, L’Aquila, Matera, Potenza, Catanzaro, Cosenza, Crotone, Lamezia, Reggio Calabria, Avellino, Caserta, Napoli, Salerno, Forlì, Pordenone, Monfalcone, Latina, Cassino, Trieste, Roma, Viterbo, Genova, Voghera, Pavia, Milano, Macerata, Campobasso, Torino, Bari, Brindisi, Lecce, Taranto, Agrigento, Caltanissetta, Catania, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa, Firenze, Massa, Pisa, Perugia, Terni, Verona, Padova, Venezia.

“Il nostro Comitato – ha spiegato Valentina Iori, Presidente del Comitato – nasce spontaneamente per dare voce alle istanze e alle preoccupazioni giunte dai lavoratori di tutto il territorio nazionale, sempre più vessati dalle recenti riforme del governo Renzi e certi che gli esiti che questa riforma avrà sul mondo del lavoro avranno ripercussioni ancora più pesanti per la tutela dei diritti. La nostra intenzione è rappresentare con forza il nostro dissenso, informare i cittadini delle ragioni di un No ad una riforma che, in primis, nega il ruolo delle parti sociali. L’abolizione del Cnel – luogo deputato dalla Costituzione per il confronto obbligato con le parti sociali sui temi di economia e del lavoro – depotenzia, infatti, gli strumenti di democrazia diretta, supera la rappresentanza e l’autonomia delle associazioni e dei territori, nascondendo l’inganno dietro una finta riduzione dei costi della politica. Riteniamo fondamentale che, prima di cambiare 47 articoli della Costituzione, sia necessario applicare tutti quelli esistenti, senza scegliere ciò che possa essere più conveniente ad un Governo che non cura gli interessi né dei lavoratori, né dei cittadini, a partire dal diritto al lavoro, alla salute, alla retribuzione equa e dignitosa, alla stipula ed ai rinnovi dei Contratti Collettivi Nazionale di Lavoro”.

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