Foyer’97: “A casa del Poeta”, alla scoperta del poeta del Tavoliere: Umberto Fraccacreta

“I luoghi antichi sono preziosi perché in essi possono fruttare cose nuove”.
Foyer’97 teatro è la prima compagnia a San Severo a realizzare itinerari teatralizzati messi in scena da attori che interpretano fatti e i personaggi più celebri della città. Questa volta in collaborazione con l’associazione Tessiture Culturali e grazie alla generosa ospitalità della famiglia Roccatagliata, vi porteremo alla scoperta del poeta del Tavoliere: Umberto Fraccacreta, in un suggestivo percorso nei luoghi che ha visto il poeta vivere la sua esistenza. È possibile avere un sentimento di nostalgia per delle epoche che non abbiamo vissuto o per un luogo dove non siamo mai stati? Tutte le esperienze che viviamo si sedimentano nel corpo. La performance adotta il teatro sensoriale e gli “spettatori/visitatori” saranno condotti per 20 minuti in un labirinto di sensi.
Si entra dodici persone per volta secondo i seguenti orari:
ore 20.00; ore 20.30; ore 21.00: ore 21.30; ore 22.00
La prenotazione è obbligatoria. Info 368.7000116
INGRESSO 12 PERSONE PER VOLTA
testi e regia Francesco Gravino, con Enzo Toma, Diana Mazzocco, Elena Carafa, Chiara Vorrasio, Francesco Gravino, video performance Adele Spartico, costumi Michela Tota, produzione Compagnia Foyer97 teatro APS /Tessiture Culturali
Umberto Fraccacreta, è stato uno dei più importanti poeti italiani del ‘900. Figlio di Michele e di Angiolina Sassi, nacque a San Severo, il 29 giugno 1892. Terzo di sette figli, appartenne ad una delle più illustri famiglie della città. Studente liceale nella vicina città di Lucera, si laureò in giurisprudenza a Roma, ma la sua vera passione furono le lettere.
Appassionato di musica, abile pianista, cultore di lettere greche e latine, nonché moderne, francesi, tedesche ed inglesi, era un uomo dagli ampi orizzonti mentali. Risiedette per qualche tempo nella capitale, poi tornò a San Severo per dedicarsi alla cura delle sue proprietà terriere. Si spense a 55 anni.
Opere
La sua prima raccolta poetica è Poemetti (1929), dove domina la scoperta della terra nativa, della sua Capitanata, vista come un microcosmo fortemente significativo, un lembo di realtà nel quale cercare la quiete e le risposte all’angoscia dei giorni, sforzandosi di placare ogni dubbio nell’obbedienza alle leggi immutabili della natura. In questo approdo letterario, Fraccacreta portava con sé i suoi modelli classicistici: Pascoli e d’Annunzio,.
Molto noto è il poemetto Il Pane, celebrazione dell’epopea del lavoro degli uomini, che hanno cambiato il volto del Tavoliere. Del 1931 è la silloge Elevazione, nella quale trovano spazio gli estri poetici del Fraccacreta, che polemizza contro i futuristi e riafferma la serietà della sua ispirazione. Nel 1934 è la volta dei Nuovi poemetti. La vena più sentimentale trova un suo momento di felicissima concentrazione nella densa e misteriosa atmosfera di Cantoria, mentre La terra si ricollega a Il Pane.
Nel 1936 pubblica i Motivi lirici, un testo centrale nella produzione di Fraccacreta, bello quanto malinconico, contraddistinto dal senso della labilità della vita umana e dalla vanità dell’amore, il sentimento che domina nelle due composizioni che ne formano l’ossatura, Ignota e Straniera. Due misteriose figure di donna appaiono e scompaiono nella pagina fraccacretiana, portando già nel nome il segno della loro diversità, della loro transitorietà. Nel 1938 il francese Pierre de Montéra, colpito dalla musicalità del volume, trasporterà nella sua lingua gran parte del libro, dando alle stampe Deux poèmes d’amour.
Più denso e composito è Amore e terra (1943), che comprende anche composizioni della fine degli anni Trenta. Il negativo del mondo si prende la sua aperta rivincita in Vivi e morti, dove la guerra si accampa in primo piano, ispirando una poesia di commossa meditazione, che si posa su rovine e defunti, senza mai indulgere all’odio o alla faziosità, e soprattutto, senza mai rinunciare ad una speranza soffusa di certezze cristiane. Il libro, pubblicato prima nel 1944, poi in edizione aumentata nel 1945, trova il suo messaggio finale nella lirica Risorgeremo. L’Appassionata, ispirato alla sonata beethoveniana, con movenze e tonalità preraffaellite, mostra come sentimenti avulsi dal mondo rurale poco si addicano alle corde del primo Fraccacreta.
Nell’ottobre del 1944 morì la madre del poeta. Umberto, visse giorni di cupa disperazione, le dedicò una serie di componimenti e nel 1945 appare la collana di sonetti Sotto i tuoi occhi, dedicata alla memoria della mamma.
Fraccacreta muore mentre era intento a preparare un volume con la Laterza di Bari, che apparirà postumo nel 1948, con il titolo di Ultimi canti. Postume appariranno anche le tre traduzioni pascoliane, comprese nel celebre volume di Carmina pubblicato dalla Mondadori nel 1951. Di recente, sono stati editi due suoi racconti, trovati tra le sue carte, Le inseparabili e La signora Giovanna, preziosi per completare il quadro di un raffinato ed importante intellettuale pugliese, di cui oggi si riprende a parlare