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Gentiloni boccia Emiliano per la legge sulla partecipazione: “Quelle scelte spettano a Roma”

Alla vigilia dell’inaugurazione della Fiera del Levante il consiglio dei ministri, su proposta del presidente del consiglio, ha impugnato la legge regionale che il governatore aveva definito “la più bella del mondo”. E che era destinata a riaccendere il dibattito sul gasdotto Tap

Il governo Gentiloni boccia la legge sulla partecipazione della Regione Puglia. Uno dei pilastri del programma elettorale di Michele Emiliano, emerso dalle ‘Sagre del programma’ nel 2015, viene preso a picconate da Roma. Il contrasto legislativo scoppia a poche ore dal faccia a faccia tra il premier e il governatore a Bari per l’inaugurazione dell’81esima Fiera del Levante. Il consiglio dei ministri, su proposta del presidente del consiglio, ha impugnato la legge regionale perché “alcune norme – è scritto nel comunicato nel governo – prevedono strumenti di partecipazione regionale relativamente a opere statali e di interesse nazionale che incidono significativamente sul dibattito pubblico previsto per tali opera dalla legislazione statale di riferimento”.

La legge sulla partecipazione era stata approvata dal consiglio regionale nella seduta del tre luglio scorso e ha l’obiettivo di aumentare il potere di intervento dei singoli e di gruppi di cittadini nelle scelte amministrative: “Una delle migliori leggi del mondo”, l’aveva definita il governatore Emiliano. A più di due mesi di distanza dalla sua approvazione, però, da Roma arriva la doccia fredda. Secondo il governo la legge regionale viola in più punti gli articoli 117 e 118 della Costituzione, che disciplinano le diverse competenze legislative tra Stato e Regioni.

Più nel dettaglio, il governo fa notare la violazione della competenza legislativa riguardante la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni relative ai diritti civili e sociali. Determinazione su cui lo Stato ha legislazione esclusiva. Inoltre la legge regionale contrasta “con i principi fondamentali in materia di produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia”. Un tema che sembrerebbe tirare in ballo i grandi progetti energetici in corso di realizzazione in Puglia, come nel caso dei nuovi gasdotti che potrebbero approdare sulle coste pugliesi (il dibattito pubblico sul gasdotto Tap ormai
non sarebbe più consentito).

Altre violazioni della legge riguardano i criteri indicati dall’articolo 117 della Costituzione “per l’allocazione e la disciplina delle funzioni amministrative” e “la violazione del principio di buon andamento dell’azione amministrativa”. Una bocciatura pesante per la Regione alla vigilia dell’incontro tra Emiliano e Gentiloni, che ricorda analoghe prese di posizione ai tempi di Matteo Renzi a Palazzo Chigi.

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