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“ GIOCARE D’AZZARDO” DI MARIA TERESA SAVINO UN LIBRO CENTRALE NEL PERCORSO DELLA POETESSA SANSEVERESE

La vita di una poetessa intessuta di momenti intensi, vissuti con forza e coinvolgimento, si riversa inevitabilmente nelle proprie composizioni, dando vita a versi carichi di energia e di luce. Così con molto piacere si ripropone al pubblico la raccolta di poesie “Giocare d’azzardo”, pubblicata nel 2009 e centrale nel percorso dell’autrice sanseverese Maria Teresa Savino, da sempre punto di riferimento per la vita culturale ed artistica del territorio. Nell’intervista che segue un approfondimento sulla silloge.

Oggi parliamo di una pubblicazione del 2009, Giocare d’azzardo. Perchè è un libro focale nel suo percorso poetico? Fra le mie varie raccolte di poesie pubblicate a partire dagli anni ’70, mi piace qui evidenziare “ Giocare d’azzardo ”, pubblicata dall’Editrice il Rosone di Foggia nel 2009, dopo Nuvole d’oro, Calendario privato, Un serto di parole, Radici d’infinito. Buona parte delle poesie che vi sono confluite, sono state scritte molti anni prima e, spesso, già pubblicate in Antologie, riviste letterarie, giornali, durante il lungo periodo in cui, pur non tralasciando mai di scrivere e in specie poesie, i tanti impegni pratici di famiglia e di lavoro, mi hanno distratta dal pubblicare libri.

Tornando al perché la momentanea mia scelta è caduta su “Giocare d’azzardo”, dirò che la raccolta mi è cara , perché è quella che, più delle altre, esprime il mio intimo sentire, il mio pensiero, la mia complessa interiorità. Un altro motivo di affezione è che i significativi schizzi di grafica che commentano i molti haiku compresi nella raccolta, sono opera di mio figlio, Antonio Lepore, artista per passione, oltre che importante Dirigente medico del Ministero della Salute per l’Emilia Romagna.

Quali sono lo stile e i versi che maggiormente caratterizzano questa raccolta di poesie? – Formalmente, come altre volte ho sottolineato, tutta la mia poesia non ama dilungarsi più del necessario e quella di “Giocare d’azzardo” è la più sintetica, espressa in versi brevi, concisi e senza l’indicazione dei titoli. Ne sono prova anche gli haiku inseriti, che dicono tanto in soli tre versi. Vi si rispetta, però, come per tutta la mia poesia, la musicalità consueta, pur se in mancanza di rime. Penso che il mio verseggiare possa definirsi classico-moderno.

Quali poesie tratte da Giocare d’azzardo vuole condividere con i lettori? – Beh, vorrei condividere tre poesie in particolare, Si gioca d’azzardo, riportata anche sul retro copertina del libro, Si vive alla giornata ed Abbiamo ereditato

Si gioca d’azzardo

Si gioca d’azzardo su più fronti.

Qualche volta si bara

e si patisce lo schianto dei “mea culpa”.

Si accampano mancate soluzioni

ma si continua

impavidi, a puntare

sulla sorte assassina.

Si vive alla giornata

Si vive alla giornata come in tempo di guerra

quando i progetti sembrano utopie

e il vivere appartiene

ad altre dimensioni.

Così è più giusto, forse.

S’annullano, in un fiato, le bugiarde illusioni

e il giorno brucia in fretta

senza lasciare tracce.

Abbiamo ereditato

Abbiamo ereditato

gli errori di generazioni,

tatuato sulla pelle

tutti i dolori del mondo.

Era illusione

la dovuta salvezza:

il conto aperto reclamava il saldo.

Fu giocoforza

arrendersi al baratto

cedere

il poco grano che avevamo.

Ricordiamo anche alcune recensioni che hanno riguardato questa pubblicazione? – Con molto piacere ed anche per completezza del discorso, rimando alla lettura di qualcuna delle recensione ricevute e poiché la presentazione del libro è stata scritta dal Prof Francesco Giuliani, noto giornalista e scrittore di San Severo, oltre che docente di Lettere al Liceo classico di Torremaggiore, ne riporterò uno stralcio critico conclusivo:

“ La poesia di Maria Teresa Savino, come si può facilmente notare attraverso gli esempi addotti, è limpida, semplice, diretta, con i suoi versi mai troppo lunghi e i suoi “scalini”, riuscendo a coinvolgere immediatamente il lettore. C’è in essi la forza delle cose, della verità, dell’esperienza dei giorni, un nucleo sentimentale ed ideale che non ricerca inutili paludamenti, ma sceglie la strada più diretta e proficua. La silloge, nel complesso, mostra tutta la sua vitalità e necessità, risponde ad un bisogno sincero e accorto di espressione, rappresentando un altro momento significativo nel cammino artistico della poetessa Savino”.

Francesco Giuliani

Riporto, altresì, un gentile contributo critico del Prof. Giuseppe De Matteis. Lo riporto per intero, perché mai pubblicato:

Ti scrivo solo ora della tua raccolta “Giocare d’azzardo” che trovo, nel suo complesso dignitosa e ben scandita nella sistemazione dei versi, con frequenti presenze di tematiche e tecniche caratteristiche della poesia giapponese Haiku. Mi permetto di dirti che, nel leggere giorni prima il libro, ho trovato un po’ troppi testi poetici costretti a subire il senso dell’asciuttezza e della essenzialità formale, mentre, ho trovato convincente un percorso che condividerei in pieno per la sincerità, umanità e sensibilità che riesci ad esprimere e comunicare al pubblico dei lettori. I tuoi attacchi lirici stanno a testimoniare la validità di un repertorio di sconsolata tristezza e un’attenzione ai dati più crudi ed intimi della realtà del mondo di oggi. In sostanza, sarei orientato a dirti che il tuo mondo poetico sa essere drammatico e pensoso, pur nella sua asciuttezza ed essenzialità di tono. C’è in te una partecipazione al dolore, il dolore del mondo, della natura che va al di là della denuncia, che può diventare accettazione e, conseguentemente, calarsi come mezzo di salvezza. A volte, certi rimandi qualitativi richiamano gli accenti di Vittorio Sereni, sostanziati di ironia, forza icastica e morale della parola poetica. L’attenta lettura ben coglie i significati che tu volevi esternare e comunicare ai tuoi lettori. Brava!

Prof. Giuseppe De Matteis

Ordinario di Letteratura Italiana

Università di Pescara

Al Prof. G. De Matteis e al Prof. F. Giuliani, così come a tutti gli altri miei generosi estimatori, esprimo, ancora una volta, la mia doverosa e sentita riconoscenza.

Maria Teresa Savino.

Pro memoria per l’ordine di pubblicazione dei libri di Maria Teresa Savino Nuvole D’oro (1976 – Ed. Verso il 2000- Salerno) Calendario privato (1998 Ed. Miranda – San Severo) Un serto di parole (1999 Ed. Privata – San Severo) Radici d’infinito ( 2002 Ed. Firenze libri- Firenze) Giocare d’azzardo ( 2009 Ed. Il Rosone – Foggia) Alfa e Omega (2012 Ed. Universum- Trento I passi della violenza (1914 Ristampa p/c. di Youcanprint LE ) Il valore totale (2017 Ed. Persiani- Bologna) Le plaquettes, Reperti e Voli, composte anni prima, son confluite nel libro: Il valore totale. Sono in corso di stampa: Pensieri, Racconti e Romanzo breve, ancora inediti.

Per approfondimenti è possibile visitare la pagina social dell’autrice  https://www.facebook.com/med.marion Con

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