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GIOCO D’AZZARDO RECORD A SAN SEVERO: “CASO” NAZIONALE RITENUTO ‘TORBIDO’ O ‘NORMALE’ DA LETTURE DISCORDANTI

di DESIO CRISTALLI

 E’ esploso un ‘caso nazionale’ che ha portato San Severo ai…soliti onori della cronaca, quella meno nobile! Parlo del GIOCO D’AZZARDO, quel modo esagerato e censurabile che LA LEGGE, in Italia quasi sempre disattesa, punisce perché disgregatore di una buona società civile. Se ne sono sentite, in proposito, di cotte e di crude, pro e contro naturalmente. Con questo servizio giornalistico, sullo stile anglosassone, vogliamo non fare filippiche pro o contro ma proporre ciò che hanno detto autorevoli fonti socio-politiche e della società civile in proposito, parlando del ‘caso record’ di San Severo. Una opinione in merito lasciamo, ovviamente, che se la confezionino i nostri Lettori, ai quali proponiamo le varie posizioni in campo.

Il portavoce del Movimento 5 Stelle al Senato VINCENZO MAURIZIO SANTANGELO (nella foto), siciliano di 43 anni, in una interrogazione parlamentare presentata ai Ministri della Salute e dell’Interno cita la Puglia e in modo particolare SAN SEVERO dicendo: “In diverse città della Puglia, tra le quali SAN SEVERO, con una popolazione residente di circa 55.000 abitanti, si riscontra un elevato numero di attività in cui viene svolto l’esercizio del gioco d’azzardo. Si tratta di sale scommesse, luoghi in cui si gioca con superenalotto, bingo, slot machine, scommesse “Big Match”, nuovi giochi via SMS e on line in solitario, videolottery-VLT, lotto istantaneo. Nel caso di specie, nella sola CITTÀ DI SAN SEVERO risulterebbero 41 attività di questo genere (dati 2012/2013) di cui 17 hanno slot machine o addirittura una saletta dedicata, 19 sono agenzie scommesse, quattro svolgono sia l’attività di scommesse che quella di sala slot machine, una invece è un circolo privato per il poker e si trovano tutte a distanze inferiori a 500 metri da luoghi “sensibili” come scuole, chiese, oratori, centri giovanili e sociali, ospedali. Misurati per la distanza pedonale più breve, molti di essi risultano essere distanti tra i 100 e i 200 metri da scuole o luoghi di culto e in alcuni casi anche, 30, 40 o 70 metri; in Puglia la distanza dei 500 metri è stata introdotta con l’art. 7 comma 2, della Legge Regionale n. 43 del 13 dicembre 2013 “Contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico”, pubblicata sul Bollettino Regionale n. 169 del 20-12-2013”.

Ma lo scorso 8 marzo, a riprova della risonanza nazionale del ‘caso’, il nostro Sindaco FRANCESCO MIGLIO (nella foto) è stato invitato ad intervenire in diretta a La7 per ‘giudicare’ il fenomeno riguardante la SUA Città.  Tornato a casa, il nostro primo cittadino, in un comunicato di Palazzo Celestini, ha dichiarato testualmente: “Non esiste nessuna irregolarità nelle autorizzazioni agli esercenti che al loro interno hanno attività di gioco. Dai controlli effettuati dalla Polizia Locale e dalla Questura, infatti, risulta che non sono state rilasciate dopo il 2013 autorizzazioni che entrano in conflitto con la legge regionale n. 43 del 13 dicembre 2013 contro il gioco d’azzardo”. Così il Sindaco Francesco Miglio chiarisce che la presenza di attività che al loro interno hanno attività di gioco che possono creare dipendenza sono state rilasciate prima del 2013 e quindi della emanazione della legge regionale in materia. “La legge regionale – spiega ancora il Sindaco MIGLIO – prevede che le attività autorizzate prima del 2013 devono mettersi in regola con le distanze da scuole, centri di aggregazione e chiese entro il mese di dicembre del 2018. Il Comune di San Severo altresì non percepisce nulla dal gioco”. Il primo cittadino ha anche precisato che, a partire dall’emanazione della legge regionale, per ottenere l’autorizzazione dell’attività commerciale al cui interno sono previste attività di gioco d’azzardo viene richiesta dagli uffici comunali un certificato di distanza.“Dopo l’emanazione della legge regionale – conclude il Sindaco – non è stata rilasciata nessuna autorizzazione contro le norme previste dalla legge”.Il Sindaco ha anche chiesto al Prefetto MARIA TIRONE la costituzione presso la Prefettura di Foggia di un tavolo tecnico sulla tematica “Gioco d’azzardo e centri scommesse a San Severo”. “Entro dicembre 2018 – ha aggiunto MIGLIO – gli esercizi che al loro interno dispongono di attività di gioco che possono creare dipendenze devono adeguarsi alla legge regionale 43/2015, pertanto, la costituzione di questo tavolo tecnico è finalizzata alle procedure di adeguamento delle licenze già concesse per tale tipo di attività nella CITTÀ DI SAN SEVERO negli anni antecedenti al 2013”. L’Amministrazione Comunale, inoltre, si è attivata, anche attraverso il Piano Sociale di Zona, per lavorare sulla prevenzione del fenomeno che colpisce sempre più spesso i giovani. “Il tema vero da affrontare – aggiunge il primo cittadino – non è il numero di slot machine o altre categorie di gioco presenti in città, ma il numero di giocatori coinvolti. È necessario, quindi, che oltre ad accertare che gli esercenti rispettino le distanze previste dalla leggere regionale rispetto alle scuole, ai luoghi di culto e ai centri di aggregazione, si lavori per prevenire la ludopatia. Soprattutto i giovani, infatti, hanno sempre più accesso a sistemi di gioco on line che possono ugualmente creare dipendenza”. Il Sindaco ha, pertanto, annunciato che con l’Asl, le associazioni cittadine e il Piano Sociale di Zona, saranno avviate campagne di sensibilizzazione nelle scuole e in città per prevenire il fenomeno e allo stesso tempo aiutare quanti sono caduti nella rete della dipendenza dal gioco d’azzardo ad uscirne con il sostegno delle istituzioni.

Ma questa storia contemporanea non finisce qui, perché, nel giorni scorsi, è arrivato un duro commento di DOMENICO DISTANTE, Presidente della delegazione Puglia e vicepresidente vicario dell’Associazione Nazionale SAPAR (Servizi pubbliche attrazioni ricreative, aderente a Confesercenti), circa le dichiarazioni rilasciate dal consigliere regionale pugliese del Movimento 5 Stelle, ROSA BARONE, e del portavoce in Senato VINCENZO MAURIZIO SANTANGELO. “Ancora una volta la politica in primis e quindi i mezzi d’informazione – ha detto DISTANTE – si sono prodigati per diffondere notizie infondate e demagogiche. È facile creare consenso nell’opinione pubblica strumentalizzando l’argomento che oggi è messo alla gogna da tutti: le slot. Ma per una volta si dovrebbe dare completezza e certezza dell’informazione. Le affermazioni degli attivisti del M5S sono prive di fondamento e contengono valutazioni errate: ad esempio quando si parla di violazione della legge regionale, non si tiene conto dell’art. 7 comma 3, che consente 5 anni di tempo alle autorizzazioni esistenti per adeguarsi, e quindi non sussiste alcuna violazione. L’ordinanza sulla legittimità della normativa regionale, che il Tar Puglia ha rinviato alla Corte Costituzionale, è quanto mai urgente e necessaria, perché il settore ha bisogno di una legge nazionale che disciplini il comparto giochi in maniera uniforme”.Nella nota dei pentastellati si fa riferimento a 19 agenzie di scommesse, “ma secondo i dati consultabili sul sito dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli sono solo 8 le agenzie. Inoltre le licenze per gli esercizi dedicati e le sale scommesse sono rilasciate dalla Questura competente, che verifica i requisiti di ogni singolo richiedente: è inutile tirare in ballo Amministrazioni Comunali e Prefettura. Trovo assurdo che si strumentalizzi il settore del gioco per delle beghe personali e politiche”. Il presidente della delegazione Puglia ricorda poi che gli attivisti cinquestelle “hanno equiparato le aziende legali come tabaccai e gestori di giochi pubblici con quelle illegali, creando un danno di immagine. Noi siamo operatori che lavorano nella legalità. Il gioco regolamentato necessita della licenza di pubblica sicurezza, abbiamo il dovere di esporre nelle nostre sale la tabella dei giochi proibiti, gli adesivi su cui è scritto che il gioco è vietato ai minori, pena sanzioni anche penali. Le normative regionali non stanno conducendo ad altro che ad una proliferazione degli apparecchi illegali. O verso quello che è considerato un po’ ‘il territorio di nessuno’, ovvero il gioco online, fruibile anche dai minori su qualsiasi apparecchio smartphone. Così come i Gratta e Vinci, Lotto e Superenalotto, che secondo alcuni autorevoli studi sono i più utilizzati dagli utenti e quindi quelli che hanno un maggior impatto sulla diffusione delle ludopatie. Ecco che servono regole chiare e precise per chi opera in questo settore. Noi lavoriamo per conto dello Stato e non ci vergogniamo affatto del mestiere che svolgiamo nella legalità, perché è da esso stesso che siamo stati autorizzati. Ringrazio, poi, tutte le forze dell’ordine che lavorano sul territorio per difendere la legalità. Ricordo, infine, che noi siamo sempre disponibili ad un confronto chiaro ed aperto con i rappresentanti della politica, al fine di concertare insieme soluzioni condivise sia dalle istituzioni che dal comparto: mi auguro che questo invito venga accolto anche dagli attivisti del Movimento 5 Stelle”.

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