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GLI ADDII IMPOVERISCONO LA POLITICA SANSEVERESE

di DESIO CRISTALLI

 Alcuni mesi fa, furono rese pubbliche in Consiglio Comunale da GIGI DAMONE, già autorevole Presidente del nostro Consiglio Comunale e che ha sfiorato il seggio regionale alle ultime elezioni, la sua irrevocabile decisione di abbandonare la politica attiva. Qualche giorno fa, la stessa amara decisione è stata annunciata con un comunicato da EMILIO GAETA, già Consigliere provinciale in un momento d’oro per San Severo che aveva contemporaneamente a Palazzo Dogana l’Assessore LEONARDO LALLO e i Consiglieri EMILIO GAETA e ATTILIO MARCHEGIANI. A queste defezioni, in questi ultimi anni si sono aggiunti gli abbandoni di Palazzo Celestini di vari Assessori della coalizione che tuttora amministra la Città. Ma si è appartata dalla politica attiva anche una schiera di politici del passato, quelli definiti della PRIMA REPUBBLICA, che è stata senza ombra di dubbio, pur con tutti i suoi difetti, migliore della SECONDA che rantola di questi tempi. Un fenomeno, dunque, quello degli addii alla politica, che continua a mietere vittime stomacate di come sia deteriorato il tessuto politico-amministrativo. E l’ultima prova è la “sceneggiata” in corso per l’elezione del nuovo Presidente della Provincia di Foggia, che si svolge senza il Popolo Sovrano della Democrazia per colpa di una legge scriteriata e fatta con i piedi. Consigliammo, ovviamente inascoltati, al Sindaco FRANCESCO MIGLIO, ancor prima della sua elezione a Presidente, di lasciar perdere la Provincia per dedicare tutta la sua attenzione alla nostra Città, che aveva ed ha un mare di problemi irrisolti. Ma questa è un’altra storia che, a tempo debito, potremmo anche riaprire, magari con la onesta testimonianza dello stesso Presidente MIGLIO che, secondo noi, lascia Palazzo Dogana con tante delusioni da portare a casa come indelebile ricordo di questa difficile esperienza. Tornando agli addii nostrani alla politica, va sottolineato che il numeroso ricorso a tale dolorosa scelta conferma che il problema non è chi fa le valigie e torna alla famiglia e alla società civile, ma è proprio LA POLITICA ATTUALE, un coacervo di dilettantismo, impreparazione, incapacità, magari anche malafede ed esasperato egocentrismo. Ad un Sindaco del passato appena eletto feci – scherzando…ma non troppo! – le ‘condoglianze’ al posto degli auguri. Forse la battuta non risultò inizialmente gradita ma dopo l’ex primo cittadino non può non avermi dato ragione, avendo dovuto ingurgitare tante delusioni. Da tutto ciò emerge una lezione per tutti: scendere in campo in politica non è soltanto una scelta che può dare più potere e più soldi ma è anche una strada lastricata di sacrifici, agguati quotidiani, scelte complicate e costanti disastri nei rapporti con il prossimo, più quello vicino che quello lontano. Per ulteriori delucidazioni, ci si può rivolgere a chi ha abbandonato e può documentare meglio di noi i dettagli di tante esperienze negative.

 

 

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