Gli agricoltori in provincia di Foggia: una sfida infinita

Questo articolo vuole mettere in evidenza quello sta succedendo in questi ultimi giorni nelle nostre campagne ed alle nostre coltivazioni e, nel contempo, fare una riflessione su quello che è accaduto negli ultimi decenni nella nostra provincia e nell’opinione pubblica nei nostri confronti.
Siamo agricoltori che abbiamo deciso di seguire le orme lavorative dei nostri avi, i quali ci hanno insegnato la cura ed il rispetto della terra e dei prodotti che essa ci concede, ed ha concesso a tante generazioni prima di noi, permettendo ad intere comunità di trarre reddito per sé e per tutto il comparto agricolo; quindi questa è una storia molto antica che coinvolge sia emotivamente che materialmente intere aree geografiche ed in particolare la nostra provincia di Foggia che non ha beneficiato, negli ultimi decenni, di sprazzi di industrializzazione promossi dai governi che si sono succeduti ma che ha vissuto esclusivamente di agricoltura e vorrebbe continuare a farlo.
Quest’anno, in particolare, si è verificato un fenomeno devastante che ha provocato la quasi distruzione delle nostre produzioni viticole aggredite dalla peronospera (PLASMOPARA VITICOLA) che, a causa delle piogge insistenti e prolungate, ha impedito l’accesso nei terreni agli agricoltori facendo attecchire la malattia, dapprima sulle foglie e poi sui grappoli di uva, distruggendo in moltissimi casi l’intera produzione 2023.
Al danno, purtroppo, si aggiunge la beffa dovuta al fatto che comunque le coltivazioni vanno curate con trattamenti oltre modo molto costosi e che, in moltissimi casi, non hanno sortito alcun miglioramento dato che la pianta risultava indebolita dalla malattia.
Purtroppo la peronospera sulla vite non provocherà danni solo per quest’anno, ma anche per gli anni successivi a causa del forte e prolungato attacco subito, tanto è che alcuni agricoltori hanno deciso di estirpare il vigneto perché è stata compromessa anche la parte legnosa della vite.
Sempre a causa delle condizioni meteorologiche ci sono stati danni rilevanti anche sui cereali, sugli ortaggi in generale e sulle produzioni di frutta, sempre per l’aggressione di malattie fungine comparse su queste colture a causa delle piogge.
Nonostante il calo di produzione dei cereali, la loro quotazione è scesa drasticamente rispetto all’anno scorso a dispetto dell’aumento sconsiderato dei loro derivati (pasta, pane ecc.); precisiamo che c’è stato un aumento nell’ultimo anno pari al 26% per il pane ed il 41% per la pasta facendo aumentare il divario abissale che si infrappone fra agricoltori ed il resto della filiera.
In questi giorni, con tanti colleghi agricoltori, ci veniva una considerazione spontanea e molto realistica, ossia, come mai questo stato di fatto non suscita interesse nell’opinione pubblica e perché, per esempio, i nostri problemi non hanno mai risposte immediate o perlomeno tempestive, come dovrebbe essere.
Come mai, stranamente quando si parla di aumento di prezzi l’ingranaggio si blocca a svantaggio degli agricoltori, forse perché non si parla di morti?
Forse la risposta è da trovare nella nostra formazione ed educazione mentale tramandataci dai nostri avi?
Noi non siamo stati abituati a piangerci addosso, o meglio a metterci sotto i riflettori, o peggio starci a lamentare a prescindere fino quasi a far provare a chi ci ascolta “pena nei nostri confronti”.
Noi non chiediamo elemosine a nessuno, non l’ha fatto mai nessuno di noi, la dignità trasmessaci dai nostri avi la fa da padrona.
I problemi, le generazioni che ci hanno preceduto, li hanno risolti con il proprio lavoro con costanza e dignità e speriamo che tutto questo resti come eredità morale alle generazioni future ed a quei giovani che hanno deciso di continuare questo lavoro.
Per fortuna c’è l’interesse dei nostri politici a noi vicini, ai quali va la nostra stima, che hanno agito verso il Governo con delle proposte di legge che divulgheremo e spiegheremo in seguito.
Siamo convinti che la nostra parte politica sia quella più vicina al nostro settore e che, con la nostra presenza sul territorio, con le nostre segnalazioni, con la nostra collaborazione, produca un’azione più incisiva ed immediata per la risoluzione di qualsiasi problematica che potrebbe investirci in futuro.
Lo Stato deve appropriarsi dei suoi territori con una presenza reale ed immediata, far sentire la propria presenza attraverso i propri politici, che a dire il vero la loro presenza non ce la fanno mancare a differenza degli anni passati che di politici non se ne vedeva nessuno, se non in campagna elettorale.
Siamo un gruppo di lavoro del Circolo di Fratelli d’Italia LELLO GIANNUBILO di San Paolo di Civitate, e saremo presenti nel raccogliere istanze e segnalare problemi e difficoltà ai nostri referenti politici a tutti i livelli.
Questo nostro articolo vuole sensibilizzare tutti coloro che lo leggeranno e tentare di spiegare a tutti coloro che ci seguiranno che noi vogliamo solo essere visti come tutte le altre categorie di lavoratori, di non essere discriminati in modo generalizzato da certa stampa che, a volte, scarica su tutta la nostra categoria le nefandezze più grosse.
Noi siamo gente che lavora da secoli sul nostro territorio, solo che a volte lo fa troppo in silenzio.
Speriamo di farci sentire anche in futuro, sperando che ci resti un futuro.
LEDONNE G.M.
