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I CAPPUCCINI DI SERRACAPRIOLA. Il convento che ospitò San Pio da Pietrelcina, che ora vive momenti di difficoltà

“Il primo luogo che pigliassero i Cappuccini in questa Provincia di S. Angelo già si disse essere stato nel 1535 quello di Larino. Il secondo si prese un anno dopo, cioè nel 1536 fu questo di Serra Capriola il quale fu fondato coi beneplacito di Monsignor GIACOMO SARDATO, degnissimo Vescovo di Larino ( … ) ad istanza della Signora Donna ANDRONICA DEL BALZO, Principessa di Molfetta e Padrona della Serra alla di cui spese fabbricossi (…) un Monastero”. È la sintesi del documento riguardante la fondazione dei Convento di Serracapriola tratto dalla relazione dei P. BERNARDINO DA AREZZO, riportato nel volume del compianto P. CIPRIANO de MEO, I Cappuccini a Serracapriola. Il lavoro fa parte della collana dell’Archivio Storico dei Frati Minori Cappuccini di Foggia (IX volume) e raccoglie dati del periodo che va dal 1536 al 1902.
Serracapriola vanta un’antica vocazione al poverello di Assisi e molti sono stati i frati che, nel corso dei secoli, hanno intrapreso la strada del noviziato, studiato e sostatovi per un breve o lungo periodo di tempo. Abbiamo testimonianza della permanenza nel Convento di Serracapriola di due “campioni” di santità: padre MATTEO DA AGNONE, il “paladino della Madonna” e il Beato PIO DA PIETRELCINA, che soggiornò nel Convento serrano, per studiare teologia, per un anno (ottobre 1907-ottobre 1908) sotto la guida di Padre AGOSTINO da SAN MARCO IN LAMIS.
“I primi Cappuccini – scrive P. CIPRIANO – di Serracapriola provenivano da Larino: erano semplici, indossavano un rozzo saio stretto da una fune bianca ai fianchi, calzavano pesanti sandali ed avevano una barba bianca incolta che arrivava al mento”. Era il ritratto di una regola francescana austera, ma semplice che gli umili frati rispettavano con grande zelo. E fu proprio la semplicità che colpì la nobildonna ANDRONICA DEL BALZO, “a fare un dono gradito”, iniziando la costruzione dei Convento dei Cappuccini a Serracapriola. Il cappuccino che, per primo, raccolse l’idea benevola della principessa DEL BALZO fu un frate marchigiano, padre PAOLO DA SESTINO.
Il compianto Padre CIPRIANO, vice postulatore della Causa di Beatificazione e Canonizzazione dei Servo di Dio, padre MATTEO DAAGNONE e Storico insigne della Religiosa Provincia di S. Angelo in questo lavoro ci fa “respirare” l’aria tutta francescana di Serracapriola. La ricchezza delle fonti, depositate nei polverosi archivi dei Convento, sono la vivida testimonianza che il messaggio di umiltà, povertà e semplicità di SAN FRANCESCO ha prodotto frutti abbondanti. È da sottolineare la costanza e la passione che P. CIPRIANO ha mostrato nel paziente lavoro di ricerca e reperimento delle fonti
Il testo si avvale sia dei documenti con la trascrizione nel significato corrente sia della riproduzione fotografica dell’originale; ciò sta a significare che si fa costante riferimento alle fonti storiche, senza alterazioni di dati: la costruzione dei Convento di Serracapriola non è avvolta nella leggenda con i “si dice”, “si narra che”, ma con tanto di documentazione. È qui che si “vede” la genuina capacità dello storico: il ricorso costante e fedele alle fonti.
Il volume, che consta di 303 pagine, è arricchito di numerose riproduzioni fotografiche in bianco e nero, antiche e recenti, sulla facciata dei Convento, i dormitori dei frati, la biblioteca, il corridoio centrale, i prospetti prima e dopo i lavori di restauro.
Dobbiamo rendere infinite grazie a P. CIPRIANO per averci voluto “donare” un’opera della sua terra. Oggi il Convento di Serracapriola è meta di numerosi pellegrinaggi, in quanto dichiarato Santuario di PADRE PIO Giovane.

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