I CENTO ANNI DEL MONUMENTO AI CADUTI DI SAN SEVERO – 2^ PARTE
di GIUSEPPE CLEMENTE

Nel monumento inaugurato cento anni fa vi erano tre lastre di marmo poste attorno alla base con i nomi dei Caduti, che, non si sa come, quando e perché, sono scomparse e con esse si sono persi i nomi. Nel 2005 ho iniziato a cercarli per colmare il grave vuoto. L’elenco dei Caduti della Città di San Severo riportato sulle stele erette è stato ricavato da fonti diverse, opportunamente collazionate. Partendo da quello di soli nomi (senza il grado), riportato da ELVIRA AZZERUOLI, che l’autrice stessa definisce “non preciso” (nel 1923 si stava ancora facendo la conta dei morti), ho esteso il campo di ricerca all’Archivio dell’Ufficio Anagrafico della Città di San Severo; all’Albo d’Oro dei Caduti della Grande Guerra, vol. XVII e, quindi, al Ministero della Difesa (Commissariato Generale Onoranze Caduti in Guerra e Direzione Generale della Previdenza Militare e della Leva–Previmil); all’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano; al Museo Civico del Risorgimento di Bologna; al Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto e a quello di Redipuglia, per finire all’Archivio Storico del Comune di San Severo, presso la Biblioteca Comunale “Minuziano”. L’Amministrazione comunale (sindaco l’Avv. GIANFRANCO SAVINO) ha voluto restituire dignità alla loro memoria, installando, su progetto dell’architetto CARLO PAZIENZA, le quattro stele ((nella foto)) con i nomi da me ritrovati che oggi affiancano il vecchio monumento. Compilare comunque un elenco dei Caduti della Grande Guerra è impresa pressoché ardua. Molte sono le difficoltà che incontra il ricercatore nel mettere insieme gli scarni dati anagrafici e biografici a causa dell’approssimativa trascrizione delle generalità, delle frequenti inesattezze, riportate persino nelle fonti ufficiali, della mancata identificazione di molti e dei tanti dispersi e prigionieri. I Caduti riportati sulle stele sono in totale 360 e sono tutti nativi di San Severo. Ho seguito i criteri generali adottati nella revisione a cui è stato sottoposto l’Albo d’Oro dei Caduti della Grande Guerra e ho incluso nell’elenco solo i Caduti nati a San Severo e non quelli che, nati in altri Comuni, risultavano residenti a San Severo (ne sono circa settanta, di cui posseggo i nomi). Devo ammettere che anche a me questa esclusione è sembrata in un primo momento quanto meno irriguardosa e mi sono documentato. Ho visto la Relazione presentata dal presidente on. PAOLO BOSELLI del 1918, nella quale per i caduti e per la compilazione dell’elenco era richiesto il certificato del Comune di nascita (e non quello di residenza). Per ulteriori certezze ho consultato la Grande Guerra Archivio della memoria. Documentazione e fonti per il Censimento dei Caduti, in cui il prestigioso Centro Studi Storico Militare sulla Grande Guerra “Piero Pieri”, riprendendo l’Albo d’Oro nel quale i Caduti erano stati censiti per gruppi di provincie, “li ha rielaborati articolando i risultati per Comune di nascita […] I Caduti sono stati registrati nel Comune di nascita e non nel Comune presso il quale erano residenti al momento della partenza per il conflitto”. Il tutto confortato dal parere di MARCO PIZZO, Direttore del Museo Centrale del Risorgimento, allora membro della Commissione per la revisione dell’Albo d’oro dei Caduti. D’altronde è facilmente immaginabile l’alterazione che subirebbero i dati ufficiali dei morti in Italia se i Caduti venissero inclusi sia nell’elenco del Comune di nascita che in quello di residenza all’atto della chiamata alle armi. Oggi, a cento anni dall’inaugurazione del monumento, finalmente anche la Città di San Severo potrà richiamare alla mente i suoi giovani Caduti e rendere omaggio alla loro memoria.
