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I paterni auguri di Mons. Lucio Angelo Renna, vescovo della diocesi di San Severo, con la lettera: “Cari papa”

” Il 19 marzo ci dona la festa di san Giuseppe e dei papà. La figura paterna va rivalutata come presenza fondamentale nell’educazione dei figli.

La letteratura corrente parla e sparla sulla paternità con l’aggettivazione “biologica”. Sembra un tormentone culturale, nel quale rifluiscono le più disparate considerazioni inclini, per lo più, al negativo: il papà è il grande assente nella storia familiare; il papà non ha mai tempo per dialogare con i propri figli; il papà non ritiene suo dovere incontrarsi con i loro professori per

 

seguirne l’evoluzione intellettuale, morale, civile,ecc.

Il pedagogista Norberto Galli in merito si esprime così: “Oggi ne sappiamo quanto basta per comprendere che il bambino per evolversi in modo armonioso deve poter interagire con entrambi i genitori”.

E lo psicologo Antonio Miotto: “Se non rivalutiamo con equilibrio tutte e due le figure dei genitori faremo poca strada”.

Su tali tematiche ormai ci si spreca su piano psicologico, sociale, medico, religioso. Nelle mie letture mi sono incontrato col pensiero di grandi personaggi circa la figura del proprio papà.

Ad esempio, la beata Madre Teresa di Calcutta disegnava così la figura di suo padre: “Era un uomo severo e da noi pretendeva molto. Ma era anche molto generoso. Donava a tutti cibo e denaro, senza farsi notare né vantarsi. Diceva sempre: “Dovete essere generosi con tutti come Dio è stato generoso con noi: ci ha dato tanto, tanto, per cui fate del bene a tutti2. Una volta mi ha detto:”Figlia mia, non prendere mai né accettare mai un boccone di pane, se non è diviso con gli altri”. Un’altra volta mi disse: “L’egoismo è una malattia spirituale”.

Alla scuola di tanto maestro è fiorita la santità di questa Suora universalmente amata e venerata come l’angelo degli ultimi, degli emarginati, dei poveri più poveri, dei malati trascurati anche dai propri familiari, abbandonati sulle strade dell’India. San Giovanni Paolo II aveva, nei confronti di suo padre, espressioni di gratitudine e ammirazione immensa: “Mio padre è stato meraviglioso e quasi tutti i miei ricordi d’infanzia e di

adolescenza si riferiscono a lui. Era così esigente con se stesso da non aver bisogno di mostrarsi esigente con suo figlio. Il suo esempio era sufficiente a insegnare la disciplina e il senso del dovere. Era un uomo eccezionale!”. L’attore Flavio Insinna così parla del suo papà: “Molto severo, ma di grandissimo cuore. Un esempio da seguire nella vita di tutti i giorni. E’ stato il medico degli ultimi, dei più disperati, dei malati di mente, dei tossicodipendenti, dei diversamente abili. Mi ha insegnato che nella vita ci vogliono sempre generosità e la voglia di tendere la mano a chi ne ha bisogno”.

André Godin: “È difficile pensare a Dio padre se non si è fatta l’esperienza di un padre terrestre affettuoso e provvidente”.

Concludo con le parole scritte da Douglas Mc Artur, un generale americano molto severo, austero ed esigente: “Per professione faccio il soldato e ne sono orgoglioso. Ma sono infinitamente più orgoglioso d’essere padre. Un soldato distrugge per poter costruire. Il padre costruisce sempre senza distruggere mai. Uno ha la potenzialità della morte, l’altro incarna la creazione e la vita. La mia speranza è che mio figlio, quando me ne sarò andato, mi ricordi non in battaglia, ma in casa, mentre recito con lui la preghiera quotidiana!”.

Auguro ai papà tutto il bene che il loro cuore desidera per la propria famiglia e per ciascuno dei propri figli!”

San Severo lì, 19 marzo 2015

San Giuseppe

Direttore Ufficio comunicazioni sociali/Addetto Stampa della Diocesi

dott. Beniamino PASCALE

Relazioni esterne e comunicazione: dott. Beniamino Pascale

mobile: 3472318523 – beniaminopascale@tiscali.it

Curia Vescovile-Uffici diocesani, via Soccorso nr. 38

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