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I RACCONTI SOSPESI TRA CIELO E TERRA

Una nuova raccolta del maestro Leonardo Tartaglione

di MARIO BOCOLA

È tornato di nuovo in libreria il maestro Leonardo Tartaglione con una nuova raccolta di racconti dal titolo “Tra il cielo e la terra” (Enzo Nocera Editor, 2015), racconti di vita vissuta uniti all’esperienza il cui tema dominante è l’amore descritto nei suoi mille volti e nelle sue mille sfaccettature di felicità, di dolore, di rimpianto, di nostalgia per le cose passate e di attesa e imprevedibilità per quelle future. L’amore, motore della vita, rappresenta nei racconti di Tartaglione il trait d’union che accomuna tutte le creature, che rende cosmico e universale il sentimento che una persona prova per l’altro. L’amore, dunque,è la forza che prorompe nell’animo dell’uomo e che guarisce tutte le ferite di chi soffre anche per aver subito un torto o una cattiveria. È il caso del racconto “La provvidenziale sofferenza” che vede protagonista una coppia di sposi che ritrova la somma di denaro che era stata loro sottratta da un parente, caso in cui l’amore si manifesta attraverso la ricompensa, o meglio il dono del ritrovo fortuito della somma sottratta. Quelle di Tartaglione sono storie di vita vissuta e cogente, storie di un educatore che ha dedicato la sua esistenza alla formazione delle giovani generazioni, narrazioni in cui si dipana il volto e lo sguardo del mondo di ieri e di oggi, come una matassa o tuttalpiù un gomitolo da srotolare. Esse hanno il sottile fine pedagogico teso a carpire dalla prima all’ultima pagina l’attenzione del lettore, mantenendo sempre alto il tenore della narrazione creando tra le pieghe della storia la suspense, ossia l’attesa dell’imprevedibilità di ciò che possa accadere. Ad appassionare il lettore oltre all’intreccio della fabula è la forte commistione tra il verosimile e l’incredibile, con sequenze dialogiche veloci e dinamiche che esaltano il “sugo” della storia per dirla con Alessandro Manzoni. Un sugo tutto paesano, in cui le parole, i gesti, le frasi, i dialoghi scivolano dal prologo all’epilogo, spesso spiazzati e frammezzati per rendere misterioso al lettore il finale. I personaggi dei racconti di Tartaglione rivelano una sconfinata ricchezza di sentimenti, perché denotano la passione vitale e la forte interiorità, capaci come sono di affrontare le difficoltà della vita avendo piena fiducia sia in se stessi, sia nella Provvidenza divina, che fa vedere le cose con gli occhi della fede, anche nei momenti bui e tristi dell’esistenza. I canoni espressivi adottati dall’autore sono diversi in quanto utilizza tecniche narrative mobili che ben si adattano alla differente tipologia diracconti. È da notare, tuttavia, la sottile e arguta ricerca dei termini linguistici che appartengono al registro semplice e raffinato che chiama gli oggetti e le situazioni per il loro effettivo nome, adottando a volte un combinato gioco di parole fatto di anacoluti, similitudini, metafore che danno una carica di effetto alla narrazione. Tartaglione, con questi racconti, invita ancora il lettore a riflettere e pensare ai grandi temi e problemi dell’esistenza rendendo la storia credibile in cui l’autore stesso osserva compiaciuto. La raccolta dei dieci racconti, vivi e vibranti quadretti di vita paesana vissuta, si avvale della prefazione del Sindaco di San Severo, Francesco Miglio e della presentazione di Felicia Colasanto, Dirigente Scolastico del Circolo Didattico “San Francesco” della nostra città.

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