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IL “CO.S.P.” PROTESTA PER L’INSOSTENIBILE SITUAZIONE DELLE CARCERI DI CAPITANATA

Nei giorni scorsi, il leader nazionale del CO.S.P. (Coordinamento Sindacale Penitenziario) ha espresso a Foggia l’ormai insostenibile disagio dei lavoratori penitenziari, sommersi dalle tante criticità che affliggono il settore. Facendo chiaro riferimento alle carceri di FOGGIA, SAN SEVERO e LUCERA, il Segretario nazionale del sindacato autonomo DOMENICO MASTRULLI ha rimarcato il clima di generale protesta che si registra tra gli appartenenti al Corpo della Polizia Penitenziaria, il cui organico è ridotto a 35.000 unità a causa dei pensionamenti e della mancanza di turn over. Ma l’argomento più preoccupante affrontato da MASTRULLI è il crescente fenomeno delle aggressioni (nel 2017 oltre 1.200 poliziotti feriti) che si verificano ormai con cadenza quasi quotidiana nei 260 penitenziari italiani, la cui popolazione carceraria ha superato qualsiasi tollerabilità rispetto alla capienza di strutture in molti casi in piena fatiscenza. A ciò si aggiungono i pesanti carichi di lavoro e gli adeguamenti tecnologici inesistenti. MASTRULLI ha puntato l’indice contro la mancanza di tutela del personale sui luoghi di lavoro in riferimento alla sicurezza e alla salubrità dei luoghi.  “Troppo spesso – ha aggiunto il Segretario – il personale è utilizzato per altri scopi di carattere amministrativo sottraendolo alla sicurezza dei penitenziari. Viviamo nel caos, dove paradossalmente la parola di un detenuto sembra avere un peso maggiore di quella dell’operatore, talvolta vittima di procedimenti disciplinari che sconfinano nel sopruso sia sul piano dei diritti che delle tutele giuridiche. Chiedo al neo-Presidente del Consiglio, originario della Capitanata, di volerci fissare un incontro, con una ristretta Delegazione Sindacale Nazionale per esporre le tante criticità del nostro settore”.

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