IL CUORE DI SAN SEVERO DICE “NO” ALLA VIOLENZA

Quella vissuta ieri è la pagina più bella, più vera, più sensazionale che la storia di San Severo abbia mai vissuto. Non ricordo, infatti, una manifestazione che ha fatto registrare una coralità davvero impressionante. Quasi diecimila persone hanno sfilato per le strade principali della città assieme al Sindaco di San Severo, avv. Francesco Miglio e agli altri sindaci dei comuni della provincia di Foggia per dire “NO” alla criminalità, alle bombe, ai furti ecc… È nei momenti critici che si nota fortissimo il senso di civiltà, che si eleva altisonante il grido della comunità a dire “BASTA” perché non ne possiamo più. Ieri sera c’era in Piazza la San Severo che conta, la San Severo perbene, la San Severo industriosa, la San Severo che vuole vivere tranquilla. Tutti conosciamo la storia della nostra città che a fasi alterne ha attraversato periodi belli e brutti, ma i recenti fatti criminosi avevano messo in ginocchio e tentato di fiaccare l’animo dei sanseveresi. Ma i cittadini hanno saputo reagire, hanno mostrato all’Italia intera il nerbo della sanseveresità che deve prevalere sullo sparuto numero di coloro che vogliono solo il male della comunità. L’attenzione mediatica sulla città è stata dirompente, forte, sentita e la risposta dello Stato in soccorso di San Severo è stata altrettanto repentina. Ci voleva uno sciopero della fame per smovere le coscienze e le alte cariche dello Stato per calamitare l’attenzione sul fenomeno criminoso che non riguarda solo San Severo, ma l’intera provincia di Foggia, un fenomeno che prima era subdolo e che ora si manifesta in maniera evidente con attacchi alle istituzioni e quindi di converso allo Stato. La nostra città doveva essere scossa, le coscienze civiche si dovevano risvegliare, il senso di amore verso la città doveva prevalere a tutti i costi. E ha prevalso in maniera massiccia con una fiumana di gente in corteo che non si era mai vista, nemmeno alla Festa Patronale del mese di maggio. La risposta è stata forte e lo Stato ci deve sostenere e non abbandonare perché si deve lavorare per rilanciare l’economia e favorire il lavoro che manca.
Mario Bocola
