Il nostro cimitero custodisce la Storia della nostra San Severo
La ricorrenza dei defunti è un momento di preghiera, ma nello stesso tempo è anche momento di riflessione,per tutto quello che è stato prima di noi.
In questo luogo, che custodisce le spoglie di gente che ha fatto la storia della nostra San Severo, si è portati a riflettere sul futuro di tante testimonianze storiche, che dovrebbero essere di esempio per noi e per quelli che verranno dopo di noi.
Nella parte monumentale, la più antica,le cappelle private e i monumenti sepolcrali andrebbero senz’altro salvate dall’incuria e preservati da atti vandalici con sistemi di allarme e di videosorveglianza, anche a spese dei privati, e con inviti formali agli attuali proprietari o concessionari di dette cappelle, per una regolare manutenzione ordinaria e straordinaria delle stesse , con ulteriori inviti a tenere nella massima igiene e pulizia tutti i locali cimiteriali, non esclusi quelle delle Confraternite.
La più antica cappella cimiteriale, della Confraternita del Carmine,( per intenderci, quella di forma ottagonale, con un grosso lampadario in ferro battuto nel centro), fu edificata sotto il Priorato di D. Giuseppe De Lucretiis, verso il 1891, il maestro muratore che la costruì , materialmente fu Paolo Marolla, (che nel suo biglietto da visita si presentava come “muratore di De Lucretiis”), fu sepolto nella stessa Cappella da lui edificata,se ne può leggere ancora oggi l’iscrizione sulla sua lapide.
In questo mausoleo sepolcrale sono sepolti numerosi personaggi illustri che hanno fatto la storia della nostra città,dal poeta del tavoliere Umberto Fraccacreta,qui sepolto fra i numerosi antenati della sua famiglia, alla fondatrice dei Salesiani Donna Assunta Fraccacreta, all’Arcidiacono D. Gaetano De Lucretiis,Membro dell’Accademia dei Georgofili di Firenze, Naturalista e appassionato di Agricoltura, autore di numerosi scritti da lui pubblicati come: La grotta di Montenero- Le locuste ossia le cavallette (che distruggevano i nostri raccolti)- Sul modo di piantare le viti con la forcina occhiuta in punta- La mimosa pudica- Memoria sui topi (che in diverse epoche avevano devastato le nostre campagne).Gaetano De Lucretiis fu colui che introdusse nel territorio di San Severo l’usanza della semina del grano, a righe , ancora oggi usata, e non più a “spaglio” come si usava più anticamente, con spreco di numerosa semente di grano. Tra le altre persone illustri , sepolte in questa tomba, il Prof. Salvatore Nittoli, famoso per un cospicuo lascito di libri alla nostra Biblioteca Comunale di San Severo.
Altri gioielli storici di questo museo a cielo aperto, che è il Cimitero di San Severo,sono le lapidi artistiche disseminate un po’ ovunque, opere di veri artisti del marmo, come Severino Leone (autore, tra l’altro, della lapide a Giuseppe Garibaldi su Corso Garibaldi a San Severo) a cui la nostra città ha dedicato l’intestazione di una piazza. Non sono da meno le opere del Palmieri e del Postiglione .
Tutto questo andrebbe preservato dall’incuria e valorizzato , come reperti di un Museo, perché queste sono le radici della nostra Comunità Sanseverese, delle quali dovremmo andare fieri.
Antonio Masselli