Il nuovo Piano Paesaggistico della Puglia comporta l’immediata vigenza delle cosiddette norme di salvaguardia
Il nuovo Piano Paesaggistico della Puglia adottato con Delibera di Giunta Regionale n. 1435 del 2 agosto 2013 comporta l’immediata vigenza delle cosiddette norme di salvaguardia: sugli immobili e nelle aree di cui all’art.134 del D.Lgs. n. 42/2004 non sono consentiti interventi in contrasto con le prescrizioni di tutela del Piano e sugli ulteriori contesti (come individuati nell’art.38
co. 3.1 del PPTR) non sono autorizzabili interventi in contrasto con le misure di salvaguardia ed utilizzazione.
La salvaguardia non si applica invece agli interventi previsti dai Piani Urbanistici Esecutivi/Attuativi ed alle Opere Pubbliche che, alla data di adozione del PPTR, abbiano già ottenuto i pareri paesaggistici a norma del PUTT/P e/o che siano stati parzialmente eseguiti.
I Comuni, protagonisti delle dinamiche di trasformazione del territorio, sono stati completamente esclusi dal processo di formazione del Piano. Le incongruenze emerse e la vigenza delle norme di salvaguardia rischiano di penalizzare la nostra economia.
La pubblicazione della DGR n. 1435/2013 è avvenuta il 6 agosto, in concomitanza con il periodo estivo, impedendo la conoscenza della importante adozione e la presentazione di osservazioni.
I nostri territori rischiano di essere ancora una volta penalizzati da scelte subite e da analisi territoriali non rispondenti alle reali situazioni di fatto. In un comprensorio dove lo sviluppo è già fortemente penalizzato, l’inserimento di restrittive norme e l’incertezza o la discrezionalità interpretativa di altre non favorirà né iniziative imprenditoriali né la programmazione territoriale da parte dei Comuni. Anche gli ordini professionali hanno manifestato la preoccupazione per il blocco delle attività edilizie per un lungo periodo e un danno per quei cittadini che hanno in corso procedure autorizzative di carattere edilizio. Da un’analisi sommaria delle tavole del Piano si è evidenziata una sovrapposizione di ambiti del PPTR che rendono inefficaci le previsioni di strumenti urbanistici vigenti ed approvati dalla stessa regione. Si arriva anche al paradosso di rendere impossibile qualsiasi trasformazione di zone urbane e industriali. Si auspica un ripensamento della Regione, già sollecitato dal sindaco di San Severo presso l’Associazione dei Comuni Italiani – Puglia, al fine di impedire l’ennesima beffa per la nostra comunità.
Primiano Calvo